Un’eredità in polvere

Gen 3:19 mangerai il pane con il sudore del tuo volto, finché tu ritorni nella terra da cui fosti tratto; perché sei polvere e in polvere ritornerai».
De 11:24 Ogni luogo che la pianta del vostro piede calcherà sarà vostro; i vostri confini si estenderanno dal deserto al Libano, dal fiume, il fiume Eufrate, al mare occidentale.
Dalla lettura di questa mattina traggo alcuni passi e una riflessione: “Una bella eredità mi è toccata”, narra il Salmo…
Salmi 16:6 La sorte mi ha assegnato luoghi deliziosi; una bella eredità mi è toccata!
Il popolo d’Israele è arrivato nella terra di Canaan, in quella eredità che il Signore aveva promesso loro fin dall’uscita dal paese d’Egitto.
Molte furono le disposizioni che il Signore diede al popolo tramite Mosè e sopratutto quella di non lasciare in vita nessuno di coloro che vivevano nel paese e che lo avevano ” contaminato ” con le loro trasgressioni e idolatrie.
Num 33:50 Il SIGNORE parlò a Mosè nelle pianure di Moab, presso il Giordano di fronte a Gerico, e disse: 51 «Parla ai figli d’Israele e di’ loro: “Quando avrete passato il Giordano e sarete entrati nel paese di Canaan, 52 scaccerete d’innanzi a voi tutti gli abitanti del paese, distruggerete tutte le loro immagini, distruggerete tutte le loro statue di metallo fuso e demolirete tutti i loro luoghi sacri. 53 Prenderete possesso del paese e in esso vi stabilirete, perché io ve l’ho dato affinché lo possediate.
Poi di seguito…
55 Ma se non scacciate d’innanzi a voi gli abitanti del paese, quelli di loro che vi avrete lasciato saranno per voi come spine negli occhi e pungoli nei fianchi e vi faranno tribolare nel paese che abiterete. 56 E avverrà che io tratterò voi come mi ero proposto di trattare loro”».
Così pensavo a me, come chi arriva al Signore, una chiamata mi ha guidato fino ai confini della promessa.
Dopo tanta vita vissuta, dopo aver vagato nel deserto per molto tempo, ecco! il luogo dove troverò pace.
In un giorno della mia vita ho avuto questa visione: Dio esiste! Dio vuole farsi conoscere, Dio vuole relazionare proprio con me, Dio è sopra ogni umana tribolazione, Dio è un luogo di pace accessibile, Dio è Amore.
Ho visitato quel luogo come gli esploratori inviati da Mosè visitarono Canaan e ne sono tornato entusiasta, carico di beni di quel paese, ho visto meraviglie ed ora mi non resta che andare alla conquista.
Nu 13:1 Il SIGNORE disse a Mosè: 2 «Manda degli uomini a esplorare il paese di Canaan che io do ai figli d’Israele. Mandate un uomo per ogni tribù dei loro padri; siano tutti loro capi». 3 E Mosè li mandò dal deserto di Paran, secondo l’ordine del SIGNORE; quegli uomini erano tutti capi dei figli d’Israele.
Tra quegli uomini solo due confidarono nel Signore e a causa degli altri si accese l’Ira del Signore.
Sebbene fossero ai confini di Canaan Il Signore li fece vagare quarant’anni nel deserto dove morirono. Come detto dal Signore solo Caleb figlio di Gefunne e Giosuè figlio di Nun videro la Terra Promessa.
Num.14:22 Tutti gli uomini che hanno visto la mia gloria e i miracoli che ho fatto in Egitto e nel deserto, quelli che mi hanno tentato già dieci volte e non hanno ubbidito alla mia voce, 23 certo non vedranno il paese che promisi con giuramento ai loro padri. Nessuno di quelli che mi hanno disprezzato lo vedrà; 24 ma il mio servo Caleb è stato animato da un altro spirito e mi ha seguito pienamente; perciò io lo farò entrare nel paese nel quale è andato; e la sua discendenza lo possederà. 25 Gli Amalechiti e i Cananei abitano nella valle; voi domani tornate indietro, incamminatevi verso il deserto, in direzione del mar Rosso».
Così iniziava più sopra la mia riflessione, “polvere eri e in polvere tornerai…”
Per noi (e scusate passo al plurale) oggi conoscere Gesù è come avere esplorato la Terra Promessa, abbiamo gustato i suoi frutti, la Sua presenza, il Suo Amore.
Uno zelo incontenibile per giorni e giorni ha sostenuto la nostra fede.
Siamo arrivati qui davanti alla terra di Canaan. Abbiamo visto come Mosè dal monte Nebo la Terra Promessa.
La promessa delle Promesse!… Conoscerete la verità e la verità vi renderà liberi!
Ed ecco che in seguito a questa Verità ci troviamo a dover mettere in atto le disposizioni che il Signore ha comandato. Oggi a noi come un tempo agli israeliti.
Noi siamo quella terra, quella “polvere”. Noi siamo la nostra terra promessa, siamo quel luogo di cui è stato detto ” possederete ogni luogo che il vostro piede calpesterà ” e questo perché come dice l’Apostolo Paolo, Siamo il tempio di Dio, il Suo altare è nel nostro interiore.
Ogni uno di coloro che credono ha, o dovrebbe avere, il dominio di se stesso.
Saper decidere il suo bene (e non solo ovviamente), saper condurre la propria esistenza verso l’amicizia di Dio, verso la comunione con Egli e con il Creato.
Ciò  per portare a compimento una vita che non terminerà rinchiusa in una morte carnale per sempre, ma risorgerà a nuova vita nello Spirito eternamente.
Mettere in pratica i comandamenti del Signore è ciò che bisogna fare!
… “quando sarai entrato nel paese che io ti dò, paese dove scorre il latte e il miele, distruggi tutti coloro che lo hanno corrotto”.
Ovvero pessime frequentazioni, ovvero coloro che pur chiamandosi fratelli…sono macchie nelle vostre agapi, ovvero mormorii, ovvero mancanza di fede come vitelli d’oro, e… altre cose simili.
Distruggi le loro idolatrie, OVVERO tutto ciò che si pone tra te e Dio, vizi, attitudini malsane, concupiscenza e poi peccato.
Un continuo “recalcitrare il pungolo” verso se stessi, l’antagonismo quotidiano tra il noi carnale e il noi spirituale.
Attento (mi dico) Il perenne divenire di scelte ambigue è soggetto a corruzione, perciò è indispensabile che non resti in vita nessuno dei tuoi nemici.
Non c’è via di mezzo tra santità e corruzione e così che lo descrive la Bibbia nel libro del Profeta Ezechiele.
Ez 47:3 Quando l’uomo fu uscito verso oriente, aveva in mano una cordicella e misurò mille cubiti; mi fece attraversare le acque, ed esse mi arrivavano alle calcagna. 4 Misurò altri mille cubiti, e mi fece attraversare le acque, ed esse mi arrivavano alle ginocchia. Misurò altri mille cubiti, e mi fece attraversare le acque, ed esse mi arrivavano sino ai fianchi. 5 Ne misurò altri mille: era un torrente che io non potevo attraversare, perché le acque erano ingrossate; erano acque che bisognava attraversare a nuoto: un torrente che non si poteva guadare.
Francesco Blaganò | Notiziecristiane.com
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