Un’insana curiosità…

I messaggi che ricevevo mi traevano in inganno… Ero veramente convinta di essere in contatto con Dio tramite una sorta di linea diretta.

Mi chiamo B. e provengo da una modesta famiglia, di religione cattolica ma non praticante, composta di persone oneste e laboriose. In casa mia si diceva: “Quando non si fa del male, si rispetta il prossimo e si ha la coscienza tranquilla, si è a posto”.

Si rivolgeva una preghiera ed un pensiero a Dio solo nei momenti di bisogno e basta. Possedevamo anche una Bibbia, ma non ci avevano mai spiegato il contenuto, così mio padre e mia madre preferivano tenerla chiusa in un cassetto. Questo è stato il mio approccio alla religione e alla Bibbia.

Ogni tanto, però, il mio pensiero si rivolgeva a Dio e mi ponevo molte domande per le quali non avevo una risposta. Il desiderio di saperne di più mi assillava, non mi accontentavo di ciò che sentivo in giro, non era abbastanza. Spesso, guardando un fiore o un tramonto o soltanto un filo d’erba, ero convinta che solo Dio avrebbe potuto crearli. A volte, invece, guardando le sofferenze, le catastrofi, le brutture della vita, nasceva in me il dubbio.

Avevo circa 40 anni quando iniziai a vivere un’esperienza che mi avrebbe portato a cercare ed incontrare il Signore. Una cugina mi disse di aver sentito che con un tabellone cifrato e una monetina si poteva parlare con l’aldilà. Così un giorno ci procurammo il materiale, ponemmo la moneta nel centro del tabellone e “pregammo” (?) un po’ prima di iniziare la seduta. Con il dito fermo sulla moneta aspettammo che si muovesse per opera di forze occulte, come ci avevano spiegato, e che queste rispondessero alle nostre domande. La moneta si mosse davvero sotto le nostre dita e si spostò velocemente da una sillaba all’altra del tabellone cifrato, componendo prima parole e poi intere frasi. Eravamo affascinate da tutto ciò e continuammo a porre domande e a ricevere risposte. Passarono i giorni, le settimane, i mesi e ci facemmo sempre più esperte. Ci appartavamo nella mia mansarda e lì facevamo i nostri esperimenti. Nel frattempo si erano aggiunte altre persone, tutte desiderose di scoprire l’occulto, e noi ci eravamo ulteriormente documentate. Leggendo dei libri, avevamo appreso che si poteva fare anche la “telescrittura”, ossia scrivere direttamente senza l’aiuto della monetina. Era un metodo più veloce e comodo.

Ricordo quando provai per la prima volta. Aspettavo con carta e matita alla mano, quando la luce si affievolì e il mio braccio destro cominciò a scrivere come se fosse staccato dal corpo. La mente era assente e non sapevo quello che scrivevo, sentivo solo un formicolio nel braccio. Così imparai anche questo modo di “comunicare con l’aldilà” (?). Era molto più pratico e potevo scrivere ovunque e in qualsiasi momento. I messaggi che ricevevo mi traevano in inganno, perché parlavano in qualche modo di Dio, mi davano buoni consigli, mi dicevano di pregare per le anime. Ero veramente convinta di essere in contatto con Dio tramite una sorta di linea diretta tutta mia. Insomma, credendo di far bene, entravo sempre più nel gioco di Satana, che usava questi sistemi per farmi sua schiava. Io e le mie amiche, sempre più entusiaste, credevamo di aver scoperto qualcosa di fantastico. Conoscemmo altre persone, più pratiche, che facevano esperimenti diversi e che ci parlarono di santoni e di filosofie orientali, convincendoci che esisteva la reincarnazione. Io mi ero specializzata anche negli oroscopi, che facevo per i miei amici.

Tutto questo andò avanti per diverso tempo, finché una sera, ricordo pioveva ed ero sola in casa, aprii un cassetto e un opuscolo, messo lì da chissà quanto tempo, attirò la mia curiosità perché sulla copertina aveva scritto: “Dio e la magia”. Lo lessi e scoprii, con mia grande sorpresa, che il Signore considera un peccato abominevole tutto ciò che riguarda l’occulto, quindi vieta di fare spiritismo, oroscopi, magie, ecc. Rimasi di stucco, mai nessuno mi aveva detto che tali pratiche fossero sbagliate!

In quei frangenti si verificarono intorno a me strani fenomeni e pensai allora di essere perduta. Sentivo un peso che mi opprimeva, così mi inginocchiai, piansi e pregai Dio di perdonarmi. Quella notte fu un vero inferno. Il mattino presto, appena mi fu possibile, mi recai nella mia chiesa. Era vuota e mi rivolsi al Signore chiedendo ancora il Suo perdono. Dio nella Sua infinita misericordia deve aver avuto pietà di me, perché ero arrivata fino a quel punto a causa della mia ignoranza delle cose di Dio. A un certo punto smisi di piangere, mi sentii alleggerita dal mio peso e uscii dalla chiesa. Avevo capito la lezione, perciò una volta tornata a casa strappai e bruciai tutti i libri e i messaggi che avevo scritto. Quest’esperienza negativa mi aveva insegnato l’esistenza di un mondo invisibile ai nostri occhi ma reale, che io avevo toccato con mano. Avevo scoperto, però, anche l’esistenza di Dio e la Sua misericordia infinita, sebbene la mia esperienza con il Signore fosse solo all’inizio.

Di lì a poco, ebbi modo di conoscere un veterinario che abitava poco distante da casa mia, il quale incontrandomi non perdeva occasione di parlarmi di Dio. Una sera mio figlio, che era uscito con i suoi amici, tornò a casa con un cane ferito che aveva trovato per strada, forse investito da un’auto. Lui e i suoi amici erano già stati da un veterinario per fargli praticare le prime cure e avevano ricevuto la raccomandazione di tenerlo in un luogo tranquillo e caldo. Lo portammo nella nostra mansarda, ma vedendo che con il passare delle ore non migliorava, non sapendo cosa fare, ci rivolgemmo al mio vicino veterinario, che venne subito ad assisterlo. Venne per diversi giorni a prestare le cure al cane e nel frattempo mi parlava di Dio.

Io avevo cambiato idea su molte cose, ma credevo ancora nella reincarnazione, ero convinta. Volli renderne partecipe il veterinario e tenemmo un controverso dibattito sull’argomento, tanto che decidemmo di allargare la discussione anche ad altri miei amici, che la pensavano come me, e confrontarci con l’Evangelo. Non bastò un solo incontro e ci ritrovammo più volte per parlarne. Una sera lessi i versi 27 e 28 del capitolo 9 dell’Epistola agli Ebrei, che affermano: “…è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio, così anche Cristo, dopo essere stato offerto una volta sola, per portare i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza peccato, a quelli che l’aspettano per la loro salvezza”. Fu per me una vera e propria illuminazione. Abbandonai immediatamente le mie credenze, compresi l’importanza della venuta di Gesù Cristo fra noi e del Suo sacrificio.

Da quel giorno, chiedendo aiuto al mio vicino veterinario, studiai sistematicamente la Bibbia. Gli amici mi abbandonarono, ma in compenso sia mio marito sia mio figlio si mostrarono sempre più interessati al messaggio divino e cercavano di essere presenti quando si studiava la Bibbia. La domenica mattina cominciai ad ascoltare assiduamente il “culto evangelico” alla radio, cercando di seguire con la Bibbia. Vedevo che il Signore mi apriva la mente, permettendomi di capire quel che leggevo, ed ero sempre più entusiasta.

Nel frattempo, nel condominio dove vivevo si era trasferita per motivi di lavoro una ragazza credente proveniente dalla Puglia. Fu lo strumento di Dio per avvicinarmi definitivamente a Lui. Diventammo amiche e, naturalmente, parlammo del Signore e del modo in cui aveva iniziato una grande opera in me. Con dolcezza, ma anche con decisione, quella ragazza mi fece capire che avrei dovuto scegliere, in piena libertà, una chiesa da frequentare. Sosteneva che era importante stare con persone che avevano conosciuto il Signore come lo stavo conoscendo io, per lodarlo, pregarlo e crescere insieme. Ho cercato quella chiesa, l’ho trovata e mi hanno accolto come in una famiglia.

Leggendo la Parola di Dio ho scoperto l’importanza del battesimo per testimoniare pubblicamente la mia “nuova nascita” e la fede in Cristo. Dopo di me, anche mio marito e mio figlio hanno accettato il Signore Gesù come loro personale Salvatore ed ho avuto la gioia di vederli scendere nelle acque battesimali.

Finché avrò vita, non mi stancherò di ringraziare il Signore per la misericordia che ha usato verso me e i membri della mia famiglia.

B.V. | adi-asti.it

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