Non seminerai nella tua vigna semi di specie diverse; perché altrimenti il prodotto di ciò che avrai seminato e la rendita della vigna saranno cosa consacrata. Non lavorerai con un bue e un asino aggiogati assieme. Non porterai un vestito di tessuto misto, fatto di lana e di lino. Deter. 22:9-11
Non abbiamo certo necessità di interpretazione per intendere che si ha necessità di univocità. La natura di ogni cosa deve essere unica e mai “mischiata”.
Un vino prodotto da uve diverse non può essere unico; il bue e l’asino non sono paragonabili ed insieme difficilmente riuscirebbero di sviluppare un lavoro con lo stesso ritmo ed efficienza; un vestito che non abbia un unico tessuto potrà certamente essere buono ma non è univoco divideranno la percentuale e condivideranno il termine generico “tessuto” perdendo il loro “nome”.
Credo che il concetto sia chiaro. Dio ha dato a te un nome particolare, essere Suo figlio ti rende autentico. Questo nel tempo, attraverso la non costanza può essere compromesso e ci potremmo ritrovare a produrre un vino alterato da altri elementi, un tessuto misto, un lavoro non fatto bene.
Oggi è richiesta la tua integrità. Sei chiamato, siamo chiamati ad essere figli Suoi senza maschiarci con questo mondo, con altri fattori ed agenti esterni. Vogliamo essere chiamati con il nome proprio che Dio ci ha affidati e non con un nome generico! Fino alla fine per afferrare il premio e sentirci dire insieme: Entra Benedetto dal Padre Mio!
Dio ci benedica insieme
Carmelo Di Marco