Uno dei tanti testimoni oculari dell’opera di Dio

2343672559_769369624e_bLa pace del Signore sia con tutti voi! Il mio nome è Antonio Filoni e sono un figliolo di Dio salvato per grazia.

Altro di me non occorre sapere perché ciò a cui siamo stati chiamati, anche se con diversi carismi, è annunziare le meraviglie che il Signore compie quotidianamente in mezzo al suo popolo, salvandolo, liberandolo e guarendolo. Ciò che quindi importa non è dare importanza al singolo individuo ma dare gloria ed onore solo al Signore Gesù.

L’onore che Dio mi ha concesso è stato quello di vivere in prima persona, registrando nel mio cuore e nella mia mente, istante per istante, una guarigione che ha davvero del prodigioso e che pertanto non è attribuibile alla bravura di alcun medico, anche se dotato di grande preparazione tecnica e competenza scientifica.

Nella vita materiale di un cristiano così come nel suo peregrinare spirituale non mancano prove e afflizioni di ogni genere. Anzi, rispetto a chi non ha accettato Cristo nella propria vita, spesso le prove dei credenti sono ancora più dure e terribili. Alle volte ci chiediamo come ciò sia possibile e ci esprimiamo nei confronti del Signore così: Signore io ti ho accettato nella mia vita e, anche se tra mille tentazioni e difficoltà ogni giorno mi studio di poterti piacere sempre di più. Perché capita tutto ciò?” Gia. Perché?

Guardiamo alla Parola del Signore:

1) Salmo 50:15 …poi invocami nel giorno della sventura; io ti salverò, e tu mi glorificherai».

2) Giovanni 9,2-3 I suoi discepoli lo interrogarono, dicendo: “Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?” Gesù rispose: “Né lui ha peccato, né i suoi genitori; ma è così, affinché le opere di Dio siano manifestate in lui.”

3) 1 Pietro 1, 6-9 Perciò voi esultate anche se ora, per breve tempo, è necessario che siate afflitti da svariate prove, affinché la vostra fede, che viene messa alla prova, che è ben più preziosa dell’oro che perisce, e tuttavia è provato con il fuoco, sia motivo di lode, di gloria e di onore al momento della manifestazione di Gesù Cristo.

Benché non l’abbiate visto, voi lo amate; credendo in lui, benché ora non lo vediate, voi esultate di gioia ineffabile e gloriosa, ottenendo il fine della fede: la salvezza delle anime.

4) Giacomo 1:12 Beato l’uomo che sopporta la prova; perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promessa a quelli che lo amano.

5) Ebrei 11, 17-19 Per fede Abraamo, quando fu messo alla prova, offrì Isacco; egli, che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unigenito. Eppure Dio gli aveva detto: «È in Isacco che ti sarà data una discendenza». Abraamo era persuaso che Dio è potente da risuscitare anche i morti; e riebbe Isacco come per una specie di risurrezione.

Quindi, attraverso le prove più svariate il Signore rafforza la nostra fede, ci consacra alla preghiera, modella il nostro carattere, purifica il nostro cuore e la nostra mente perché possiamo essere ogni giorno più simili a Lui. Infine quando il Signore ci riscatta da una prova ponendole fine, vediamo manifestarsi la Sua Gloria in tutto il suo splendore perché, quando Egli libera un figlio di cui si compiace, lo fa in modo supremo donandogli una gioia che il mondo neanche riesce ad immaginare.

Pertanto non è della prova o della sofferenza che ci dobbiamo preoccupare ma solo di restare vicini e fedeli al Signore in quanto solo Lui ha la soluzione dei nostri problemi ed è Lui solo che può darci la forza di superare ogni avversità. E’ anche vero però che le prove stesse, in modi diversi, affliggono profondamente l’anima di chi ne è coinvolto. Ma la speranza forte e viva che il Signore è il nostro liberatore ci permette di proseguire nel cammino in cui siamo stati chiamati, se pur con qualche incertezza o perplessità.

Infatti, l’apostolo Paolo afferma in 2 Corinzi cap. 4 vv 8-10:

“Noi siamo tribolati in ogni maniera, ma non ridotti all’estremo; perplessi, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; atterrati ma non uccisi; portiamo sempre nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo”.

Il ministerio in cui Dio mi ha chiamato per Sua grazia, ha fondamenta spirituali solide e fermamente legate agli insegnamenti cristiani dettati nella Parola di Dio. In particolare il nostro Pastore, f.llo Salvatore Fiorino è la guida, o meglio l’angelo, che il Signore ha posto in mezzo al Suo popolo, quale guardiano attento e premuroso delle anime nostre.

Da oltre 40 lunghi anni combatte in prima linea contro le forze del male intercedendo incessantemente, di giorno e di notte, con preghiere e suppliche per il popolo che Dio ha voluto affidargli, curandolo come un buon pastore fa con le proprie pecore con amore, premura e spesso con grande sofferenza. Anche la Sua preziosa famiglia è da sempre a lui affiancata in tali strenue lotte contro le potenze malvagie, arrivando a privarsi di ogni cosa pur di far progredire l’opera di Dio.

I figli e la stessa compagna che il Signore ha voluto donare al nostro amato Pastore sono tutti passati attraverso la morte nel senso più stretto della parola, ma il Dio meraviglioso in cui noi confidiamo ha sempre operato in modo potente e determinante affinché il maligno non avesse vittoria alcuna sui figli di Dio.

Da quando sono entrato a far parte della grande famiglia di Dio, ho stretto un profondo legame di amicizia e fratellanza con un fratello in particolare: Daniele Fiorino, ultimo figlio del nostro amato pastore. Il sentimento di amicizia che il Signore ha posto nei nostri cuori è stato già dall’inizio molto forte e per certi versi inspiegabile. Tra noi effettivamente ci sono venti anni di differenza, eppure abbiamo sempre avuto tante cose da condividere insieme nel Signore, tanto che gli anni che ci separano non sembrano tali. Nel mese di marzo scoprimmo che Daniele accusava forti mal di testa e con nostro grande stupore le notizie che avemmo furono tutt’altro che incoraggianti. La prognosi parlava in poche parole di una forma tumorale nella fossa cranica posteriore situata nella zona occipitale del cranio laddove ha sede il cervelletto.

Nel ricevere una notizia del genere chiunque avrebbe perso il coraggio ma grazie a Dio il nostro pastore e la sua famiglia non si sono mai persi d’animo perché in loro c’era la ferma consapevolezza che il Signore avrebbe compiuta l’opera Sua.

Ho potuto sperimentare di persona con quale dignità e pazienza un vero uomo di Dio sappia soffrire in silenzio portando su di se dei pesi che schiaccerebbero all’istante chiunque provasse a portarli. Ha continuato a servire il Signore con un ardore e con una forza non umane, distribuendo parole di conforto,  di incoraggiamento e di ammaestramento a chiunque ne avesse bisogno.

Per tutti coloro che direttamente sono stati coinvolti nella prova, ciò che è accaduto è stato di grande insegnamento.

L’esperienza diretta che ho vissuto ha visto momenti in cui la mia stessa fede veniva messa a dura prova soprattutto quando, parlando personalmente e più volte con i membri dell’equipe medica che ha tenuto in cura Daniele, le speranze che loro stessi nutrivano erano poche a causa dell’estrema delicatezza dell’intervento. Anche in caso di riuscita dello stesso le speranze di un ritorno alla normalità sarebbero state davvero poche, a causa di tutta una serie di complicazioni che sarebbero potute accadere. Quelle parole suscitarono in me un dolore profondo che solo Dio poteva vedere, ma non ho mai disperato. In me c’era una voce che continuamente mi tranquillizzava nonostante le apparenze fossero davvero avverse. Era la voce di Dio! Egli aveva permesso la prova in tutta la sua crudezza e gravità ma aveva già da tempo preparato la via d’uscita.

E che via d’uscita. Ma quando si è nella sofferenza, spesso è difficile scorgere la fine del deserto e tutto ci continua ad apparire ancora ostile. Ma la mano del Signore è sempre posata sui Suoi figli come uno scudo contro tutto ciò che può danneggiare o distruggere. Il credente possiede delle armi micidiali con cui combattere contro le oscure potenze del nemico.

In Efesini cap. 6 vv 11-18 l’apostolo Paolo parla della perfetta armatura del cristiano con la quale affrontare i pericoli spirituali nei quali ci si può venire a trovare di continuo. Lo scudo della fede e la spada dello Spirito, che rappresenta la Parola di Dio unita alle preghiere senza posa permettono di vincere nel nome di Gesù, in ogni situazione! Il Signore ha sostenuto i suoi figli e non li ha abbandonati. Il giorno dell’intervento Daniele è stato accompagnato in sala operatoria sostenuto dalle preghiere del nostro pastore, il suo papà, della sua famiglia e dalle preghiere di migliaia di fratelli sparsi in tutto il mondo che hanno avuto a cuore la sua salute. A Dio va tutta la lode ed il ringraziamento!

Dopo ben 9 ore di intervento una prima grande vittoria: Daniele era vivo e l’intervento era riuscito. Lo stesso primario che ha operato Daniele, (reparto di neurochirurgia operativa dell’ospedale civile di Caserta), dopo aver fatto la TAC di controllo a seguito dell’intervento, ammetteva che si era trattato di un vero e proprio miracolo! Alleluia!

Purtroppo il nemico non è rimasto a guardare ed ogni giorno scagliava i suoi dardi infuocati. Un primo ostacolo alla completa guarigione proveniva proprio da alcuni dottori ed infermieri che inspiegabilmente si comportavano in maniera poco gentile nei riguardi di Daniele creandogli non pochi disagi.

Un altro problema, di natura medica, riguardava il liquido fisiologico (liquor) che, prodotto naturalmente all’interno del cranio non aveva modo di circolare liberamente.

Questo comportava continui e forti mal di testa e la necessità di  ricorrere ad un ulteriore intervento chirurgico per impiantare una valvola alla base del cranio stesso collegata ad un tubicino che dal collo, arrivasse ai reni. Questo sarebbe costato altra sofferenza per Daniele ed i disagi di convivere con apparecchi all’interno del proprio corpo. Ma tutto ciò non era nella volontà del Signore. Da un giorno all’altro, (precisamente tra la domenica sera ed un lunedì mattina) quel liquido che non riusciva a circolare bene aveva trovato la strada!!

Il Signore non aveva permesso una seconda operazione. Per Daniele si prospettava un recupero normale e decisamente favorevole. Anche se non si era ancora certi dei postumi che l’intervento avrebbe lasciato, gli stessi medici non credevano ai propri occhi! Dopo neanche un mese dall’intervento Daniele riusciva a camminare autonomamente in modo spedito e a parlare correttamente! A Dio la gloria!

Ben presto, però accadde un altro imprevisto. Il maligno non si dava per vinto e tentava un altro attacco in grande stile.

Dopo una visita di controllo richiesta dal cardiologo a causa dei battiti cardiaci del cuore di Daniele che risultavano di forte intensità ed in numero troppo elevato, veniva riscontrata una malformazione cardiaca di cui nessuno si era accorto prima. Si sospettava un’ipertrofia ventricolare.

Il cuore di Daniele era in grande sofferenza. In attesa di accertamenti più approfonditi uno dei dottori che lo aveva operato mi confidò che in quei casi le medicine sarebbero potute essere insufficienti e che, nei casi peggiori, si sarebbe dovuto ricorrere al trapianto. All’udire la notizia mi misi immediatamente in preghiera supplicando Dio che allontanasse da Daniele qualunque spirito di malattia che voleva turbare la sua completa guarigione. Nei piani del Signore anche questo veniva permesso affinché la Sua gloria fosse appieno manifestata ed ogni bocca rimanesse in silenzio davanti ai suoi prodigi. Arrivarono i risultati. Nessun pericolo di vita! Veniva consigliato solo riposo ed una piccola compressa da prendere una volta al giorno. Gloria sia al Signore Gesù! Il diavolo era stato sconfitto pesantemente ed in modo definitivo.

La guarigione di Daniele è proceduta regolarmente ed in modo deciso. E’ tornato come prima, anzi meglio. Come se nulla fosse mai accaduto. Serve il Signore nel gruppo corale e musicale dell’opera di Napoli ed in ogni cosa che fa, il Signore lo benedice in modo meraviglioso. Ogni giorno che passa, il ricordo della sofferenza si allontana sempre più e rimane vivo e presente il ricordo dei meravigliosi prodigi che solo il Signore sa compiere!

A me non rimane altro che lasciare spazio alla testimonianza.

La diretta testimonianza del f.llo Daniele

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