Usa, vaccini e fedi

Roma (NEV), 6 aprile 2021 – Può la fede incidere sulla campagna vaccinale? Pare proprio di sì e ne parla Il New York Times, in un ampio articolo pubblicato il 5 aprile scorso, a firma di Elizabeth Dias e Ruth Graham, intitolato “La resistenza evangelica bianca è un ostacolo allo sforzo di vaccinazione”.

Negli Stati Uniti ci sono circa 41 milioni di adulti evangelici – o meglio, evangelicals, (v.scheda sotto) – bianchi; di questi circa la metà, il 45%, avrebbe dichiarato a fine febbraio che non si sarebbe vaccinato contro il Covid-19, risultando così tra i gruppi demografici meno inclini a farlo, secondo il Pew Research Center.

D’altro canto, i battisti della Convenzione Battista del Sud (la Southern Baptist Convention – SBC) , tradizionalmente di orientamento conservatore – anche se espressamente contrari al suprematismo bianco -, hanno altre posizioni. Il loro presidente, J.D. Greear, come segnalato dall’articolo sul NYT, ha recentemente condiviso su Twitter la sua foto mentre si sottoponeva al vaccino.

Un nesso diretto ed univoco tra fedi e disponibilità alla vaccinazione, dunque, non è così semplice da dimostrare, soprattutto in contesto così complesso, anche dal punto di vista religioso e sociale, come gli Stati Uniti. Nè esistono ad ora dati che possano spiegare il fenomeno.

Intanto però, come riporta l’Ansa, le autorità sanitarie Usa hanno reso noto che sabato 3 aprile, in un giorno, sono state somministrate oltre 4 milioni di dosi di vaccino, un nuovo record nella campagna di vaccinazione dell’amministrazione Biden che punta a vaccinare 200 milioni di persone nei primi cento giorni del suo mandato. Le dosi finora somministrate negli Usa sono oltre 161 milioni.

Le forti resistenze rispetto ai vaccini avrebbero anche un carattere “politico”: secondo un sondaggio condotto dalla televisione pubblica Pbs, lo scorso marzo, il 41% degli elettori conservatori non prevede di vaccinarsi.

https://www.nev.it/nev/2021/04/06/usa-vaccini-e-fedi/