Valorizzare la morale è possibile?

E’ fuor di dubbio che viviamo nella società della spettacolarizzazione delle emozioni tesa a mistificare emozioni e a giustificare eventi e atteggiamenti. Basta guardare alcuni programmi televisivi in cui l’intimità diventa audience.

Di questi giorni i multimedia hanno riportato le difese di un padre, personaggio pubblico, a sostegno di un comportamento del figlio. Da psicologo e da psicoterapeuta non posso non considerare la plausibilità di un padre pronto ad accogliere anche quando si commettono errori. Ce lo ricorda la parabola del figliol prodigo in cui il padre perdona il figlio per il suo allontanamento e al rientro imbandisce il banchetto più bello (Luca 15). Ma in questo caso si tratta di un fatto personale di un figlio che cerca di trovare se stesso allontanandosi.  La psicologia ci insegna che spesso il legame di relazione può essere morboso, al punto di oltrepassare certi limiti morali e civili; vedi casi di crimini e violenze. Mi attengo a quello che la tv ha mandato a più riprese in onda; video dell’ex comico Beppe Grillo sull’analisi di un fatto. Seppure posso capire le difese di un padre non posso non considerare che nel video si parli di intimità e sessualità: “Ragazzotti che giocavano con il pisello fuori” frase dichiarata e resa pubblica dall’ex comico, Beppe Grillo. Non ho ben capito, o forse mi sarà sfuggito di quale gioco si trattava. Eppure noi di una certa età consideriamo l’intimità sessuale come lo spazio sacro di riservatezza senza gli occhi indiscreti di altri. Quando si cerca di divulgare, mettere in piazza questo spazio sacro è doveroso chiedersi di quale spazio sacro si tratti. Inoltre, se ho bene capito, nell’appello del video postato dall’ex comico genovese, vi è un riferimento al tempo in cui si dovrebbe denunciare un fatto subito. Nella mia quasi trentennale esperienza di psicoterapeuta ho ascoltato fatti di gravità inaudita che solo dopo anni hanno avuto e trovato il coraggio di denunciare una violenza, un abuso, un torto subito. Ci si può chiedere perché dopo anni e non subito? Certo è lecito la domanda, così come lo sono le ipotesi, ma non è lecito banalizzare sul perché dopo. Senza ombra di dubbio la scienza psicologica ci insegna che esistono dei “meccanismi di difesa psicologica” (rimozione, negazione, spostamento, annullamento, scotomizzazione ecc), ampiamente descritti soprattutto dallo psicoanalista S. Freud. Servono, oramai acclarato dalle scienze psicologhe, a proteggere l’Io da esperienze troppo intense non in grado di fronteggiare per la sua traumaticità. Per cui diventa una difesa psicologica far finta di niente, annullare il tempo e avere un continuum regolare dopo un fatto vissuto come traumatico. Ma il motivo di questo tempo nessuna giurisprudenza lo può spiegare perché la realtà psicologica, profonda, trascende ogni limite di tempo. Ma questa è psicologia del profondo e comprendo che quel padre non è uno psicoanalista del profondo. Ma chi ha amore per un figlio, non può alimentare colpa e accusa, sarebbe in contrasto con il comandamento dell’amore sano che parla di prossimo. E’ chiaro che mi attengo al visibile del video postato e in esso non si può non cogliere la manifestazione di un padre che utilizza parole che possono, indirettamente, svalorizzare la morale, la sessualità, la sacralità della relazione intima sessuale. Attenzione al parlare, che sia di saggezza e non di partito preso. Se il messaggio abbia potuto scatenare chi è a favore e chi è contro io dico di tacere nel rispetto di tutti e lasciare la parola a chi di dovere.

Pasquale Riccardi

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