Molte persone sono riluttanti a criticare pubblicamente la Watch Tower, la società religiosa dei testimoni di Geova, per timore di ritrovarsi davanti a un tribunale a difendere le proprie opinioni, per affrontare le denunce per diffamazione mosse contro di loro dalla dirigenza del movimento.
Tuttavia, una sentenza della Cassazione ha stabilito che criticare un movimento religioso, come quello dei testimoni di Geova, è legale, purché la critica si basi su tre semplici criteri: pone alla base un interesse pubblico; viene espressa con continenza; si fonda su fatti veri e documentati. In questo articolo, quindi, analizzeremo sette aspetti critici dei testimoni di Geova, basandoli sui criteri sanciti dalla Cassazione. Aspetti che dimostrano come i testimoni di Geova siano un movimento religioso che nasconde parecchie zone d’ombra e che la Watch Tower tende a nascondere la polvere sotto il tappeto.
Origini massoniche
La Società Torre di Guardia non deriva da una branca protestante, ma affonda le sue radici nella Massoneria. La sua storia non ufficiale è inquietante e dimostra, con prove e documenti, che a sovvenzionare la Watch Tower furono soprattutto banchieri legati alle logge massoniche, come John David Rockefeller, Edmund de Rothschild e John Pierpont Morgan. Pensate veramente che questi tre banchieri, che hanno sostenuto finanziariamente le due Guerre Mondiali, la Guerra di Secessione e la Rivoluzione bolscevica avessero sovvenzionato la Watch Tower per pura filantropia? No, il loro obiettivo era ben altro. Basta leggere la corrispondenza tra due massoni, venuta in possesso da un giornale italiano, per capire che la Massoneria finanziava i testimoni di Geova in funzione anti-cristiana, perché l’obiettivo della Massoneria è liberarsi del Cristianesimo per creare un nuovo ordine mondiale basato sul culto dell’Uomo e non su quello di Dio.
Carattere settario
Nel 1997 La Relazione sulle sette dell’Unione Europea citò diverse volte i testimoni di Geova come setta. Nonostante le loro smentite, la religione di Russell ha tutte le stimmate di una setta. Quali sono? La Watch Tower tende a isolare i propri fedeli dal mondo esterno demonizzandolo in continuazione. Decide minuziosamente cosa un Testimone deve fare e cosa non deve fare, sia in campo pubblico sia in campo privato. La libertà dei fedeli è pesantemente limitata in ogni aspetto della loro vita. Le critiche e le obiezioni sono vietate. Viene sconsigliato di frequentare le persone del “mondo” e di impegnarsi troppo in carriere secolari o in attività mondane, così da dedicare tempo ed energie a fare proseliti. Chi abbandona il gruppo va incontro all’ostracismo. Non è facile però venirne fuori, tra sensi di colpa, identità messe in crisi dal condizionamento mentale, dipendenza psicologica, perdita di contatti familiari e sociali. Alcuni preminenti ex fedeli hanno paragonato i paradigmi culturali della religione dei testimoni di Geova al romanzo distopico 1984 di George Orwell, dove viene descritta una dittatura nella quale vengono meccanicamente regolate l’informazione, il pensiero e la vita di tutti i membri della società. Questo però genera parecchie problematiche di natura mentale. Gli esperti sostengono che è riscontrabile tra i testimoni di Geova un tasso di malattie mentali più alto del normale nell’ordine dalle tre alle sei volte; in particolare avrebbero riscontrato casi di schizofrenia, paranoia, depressione, nevrosi e fobie.
False profezie
I testimoni di Geova sono ossessionati dall’escatologia apocalittica. Tutto il loro impianto dottrinale si basa sulla fine dei tempi. Russell, per esempio, fissò la fine per il 1914. Ebbe solo il tempo di vedere il fallimento della sua previsione prima di morire due anni dopo mentre viaggiava su un treno. Il suo successore, Rutherford, era convinto che la fine sarebbe giunta nel 1925. Fece anche costruire a San Diego di California la villa di Beth-Sarim per accogliere il ritorno dei patriarchi del Vecchio Testamento. Non ritornò nessuno e la villa diventò la sua dimora. Knorr, terzo presidente della Watch Tower, per poco non disintegrava l’organizzazione con la sua previsione per il 1975. Mentre l’ultimo presidente, Franz, si limitò a dire che probabilmente non saremmo giunti all’anno 2000. Siamo giunti lì e anche oltre. I fallimenti escatologici però non li hanno scoraggiati, anche se non fissano più date precise, ma continuano a mettere l’accento sulla sua imminenza, secondo una strategia comunicativa che gli esperti hanno definito mirata a terrorizzare i fedeli così da tenerli legati al movimento.
Immagini subliminali
Nel 1983 sulle pubblicazioni della Watch Tower furono scoperte delle immagini subliminali mostruose e a tratti demoniache. I fedeli che scoprirono quelle immagini furono prima ridicolizzati, poi, visto che insistevano nel chiedere spiegazioni, furono espulsi affinché la storia non turbasse le congregazioni. Il corpo direttivo liquidò tutto come semplice illusioni ottiche. Però, stranamente, quelle “illusioni ottiche” non raffiguravano mai un cagnolino, un agnellino o un canarino, ma sempre e solo immagini di natura demoniaca. Quelle immagini andarono facendosi via via sempre più visibili e numerose, tanto da spingere gli psicologi a parlare di tecniche di manipolazione mentale praticate dal movimenti sui lettori. L’ipotesi più verosimile è che la Watch Tower inseriva volutamente quelle immagini nascoste per trasmettere inconsciamente nei lettori il messaggio che tutto ciò che si trova fuori dall’organizzazione è satanico, marcio e corrotto e che solo nella religione dei testimoni di Geova troveranno protezione e sicurezza. Un modo di fare non propriamente da cristiani e che è più simile a una strategia di marketing fraudolenta.
Collusioni con il mondo
La Watch Tower si è sempre dichiarata “separata” dal sistema del mondo, ma in questo sistema si è inserita a pieno titolo. La storia dei testimoni di Geova ha dimostrato come i capi del movimento abbiano sempre stretto accordi con i governi che si sono succeduti nel corso della storia ogni qualvolta avevano bisogno di favori e di sostegno. Nel 2001 fece scalpore tra i fedeli la notizia che la Watch Tower si era associata alle Nazioni Unite per dieci anni. Lo scandalo fu dettato da fatto che la Watch Tower ha sempre imposto ai fedeli di non partecipare alla vita politica, pena l’espulsione dal movimento, perché considerata “satanica”. Poi andava a trattare con quella stessa politica che condannava. Stesso discorso avvenne qualche anno dopo quando fu scoperto che la Watch Tower investiva le contribuzione dei suoi fedeli (e non solo le contribuzioni) in aziende che producono armi da guerra, oltre a essere proprietaria di titoli societari, quote azionarie, obbligazioni bancarie, locali commerciali, immobili comprati con i soldi dei fedeli o costruiti con manodopera gratuita reclutata tra gli stessi fedeli. Strutture poi rivendute a prezzo maggiorato e incassandone tutto il ricavato. Un ricavato da cui a trarne beneficio sono i capi del movimento che vivono in ville di lusso e indossano rolex d’oro.
Abusi sessuali
Per anni i testimoni di Geova hanno demonizzato la Chiesa Cattolica. L’hanno definita una “sinagoga di Satana” piena di pedofili. Poi anche i testimoni di Geova sono stati travolti dalla pedofilia. Uno scandalo iniziato nel 1997, quando una testimone di Geova della sede centrale americana trafugò tutti i documenti che riguardavano le migliaia di casi di abusi sui minori commessi nell’organizzazione e insabbiati dai vertici del movimento e li consegnò in un tribunale americano. Ed è continuato con le inchieste giudiziarie aperte in mezzo mondo, dagli Stati Uniti all’Australia, passando per Canada, Regno Unito, Olanda, Belgio e via via in altri Paesi del mondo, che hanno scoperto come la Watch Tower avesse l’abitudine di non denunciare i Testimoni pedofili alle autorità per non finire nella pubblica gogna. A denunciare la pedofilia ci hanno pensato gli stessi fedeli che hanno trascinato l’organizzazione nei tribunali per ricevere giustizia da fonti umane, ancora prima che da quelle divine. Tutto ciò ha costretto la Watch Tower a sborsare un bel po’ di soldi per risarcire, spesso privatamente, i fedeli abusati, molestati, violati nel fisico e nella mente.
Emotrasfusioni
La Watch Tower non ha mai comunicato dati ufficiali sui fedeli morti per il divieto delle emotrasfusioni. Una veto imposto a partire dal 1956. Eppure, secondo diverse stime basate su calcoli statistici, in tutto il mondo, un migliaio di Testimoni ogni anno muore a causa del rifiuto delle emotrasfusioni. Dato in linea con i risultati di numerosi studi che hanno confrontato la mortalità dei Testimoni in determinate situazioni patologiche con le medie generali. Se adesso si conta un migliaio di morti all’anno e si assomma il 1956 al 2021 si può avere un’idea approssimativa del numero di testimoni di Geova deceduti per aver rifiutato una emotrasfusione. Tra queste vittime non figurano solo i fedeli adulti e coscienti, ma anche figli di testimoni di Geova che, essendo minori, hanno perso la vita perché i loro genitori hanno vietato che fossero trasfusi. Una deriva che ha spinto qualcuno a parlare di una massacro avvenuto nel silenzio delle istituzioni. Un massacro sicuramente non cristiano e che si sintetizza in un commento che stordisce per la sua semplicità: «Nessun Dio toglie la vita».
Da questa breve disamina c’è da porsi alcuni interrogativi. Può un movimento che si reputa cristiano prendere denaro dalle mani della Massoneria, rinchiudere i propri fedeli in una prigione settaria, causare problematiche mentali, limitare la libertà di scelta dei suoi membri, fare affari con la politica e la finanza di quel mondo da cui isola i fedeli, “ingannare” gli adepti con false profezie e immagini subliminali, occultare gli abusi sessuali e i casi di pedofilia dentro le sua mura e provocare migliaia di morti per il veto sulle emotrasfusioni? Non disse Cristo che i falsi profeti si sarebbero visti dai loro frutti?
Come mai il sito ufficiale dei testimoni di Geova, JW.org, non parla mai di queste vicende? Semplice: perché la Watch Tower vuole dare l’impressione di essere il prodotto migliore che si trova sul mercato. E per far questo ha necessità di nascondere, al pubblico e ai fedeli, tutto il marcio che caratterizza una religione che mai come negli ultimi anni sta dimostrando di essere simile, se non peggio, delle altre religioni.
Mario Barbato
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