Un’antica pergamena con scrittura ebraica è stata ritrovata all’interno dell’archivio storico diocesano di Cortona. Autrice della scoperta è Barbara Giappichelli, responsabile dell’archivio. Il prezioso frammento era stato usato come coperta di una vacchetta, contenente un registro dei battesimi del ‘500. Una copertura fatta con una pergamena usata in luogo di una vergine, come non di rado all’epoca avveniva. Altre simili pergamene ebraiche erano state ritrovate a Perugia e un confronto tra l’archivista di Cortona e Gianfranco Cialini, ex curatore del fondo antico dell’università perugina, ha permesso di stabilire il rilievo storico del frammento ritrovato.
E’ stato poi Mauro Perani, professore dell’Università di Bologna, che già si era occupato delle pergamene perugine, a redigere la scheda catalografica della pergamena, risultata un frammento di una Bibbia ebraica manoscritta risalente al XIII secolo. Una frammento alto 33,7 centimetri e largo 14, giallognolo e di buona consistenza. Proveniente dalla Spagna. Il testo è disposto su più colonne e in 21 righe, riporta i versetti 14-18 del capitolo 35 di Geremia ed è scritto in caratteri quadrati di tipo seferdita.
Perché un pezzetto di bibbia ebraica è stato usato in un registro dei battezzati, esattamente quello della Cattedrale di Cortona dal 1554 al 1580? Il motivo va ricercato negli avvenimenti di quegli anni. Secondo gli storici, infatti, nel 1553 il papa savinese Giulio III ordinò la distruzione del Talmud. Il libro ebraico che – secondo ebrei convertiti – conteneva frasi ingiuriose contro Gesù. Ma l’applicazione dell’ordine fu più brutale di quanto dettato dalla bolla e molti documenti ebraici (anche Bibbie) vennero banditi, sequestrati e bruciati. Non tutti furono però distrutti, alcuni, come probabilmente quello cortonese, vennero venduti sotto banco ai rilegatori di libri che li riciclarono, mettendoli in salvo.
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