Nel buio di una cella ho visto la luce

È difficile raccontare le proprie disavventure, specie quando queste ti hanno cambiato la vita, la mia testimonianza non vuole essere un elogio alle mie capacità, ma vuole e deve essere di conforto a quanti in questo momento stanno attraversando momenti difficili nella loro vita, a quanti patiscono e subiscono ingiustamente, ricordando loro che nonostante le avversità non siamo mai soli, il Signore è sempre con noi.

Mi chiamo Giuseppe, ho 37 anni, vivo in Italia. La mia esperienza con il Signore è cominciata in un periodo straordinariamente triste della mia vita, io faccio parte delle forze dell’ordine dal 1998, dopo tanti anni di servizio, improvvisamente e ingiustamente la mia vita cambia, vengo arrestato con delle accuse gravissime e ingiuste, vengo accusato di cose che non avevo mai fatto, mi tolgono tutto, la famiglia, il lavoro, la dignità, non mi restava più niente.

Proprio quanto tutto sembrava finito quando ormai desideravo la morte, proprio allora ho ricominciato a vivere, nel buio di una cella ho visto la luce, la luce del mondo, la luce di Dio. Era notte e senti dentro di me la necessità di leggere la Bibbia, non sapevo come fare perché non ne avevo una, così la chiedo E dopo poco mi portano quel libro straordinario. Allora Cominciai a leggere interrottamente giorno e notte, più andavo avanti e più mi sentivo libero, ero libero pur essendo in prigione, lessi di storie di dolore e vittoria, lessi di Daniele, di Giobbe e di Giuseppe, persone che dovettero attraversare momenti di difficoltà tremendamente ingiusti ma mantennero salda la loro fede. Cominciai a comprendere che quel Dio di cui avevo sentito parlare esisteva veramente lo sperimentai nel mio cuore perché trovai la serenità anche quando la serenità non poteva esserci. Cominciai a pregare con tutte le mie forze chiedendo un segno da Dio, solo lui poteva consolarmi e lenire le mie ferite. Gli altri potevano accusarmi ma Dio conosceva ciò che avevo realmente fatto nella mia vita, al Signore non possiamo mentire. E egli sapeva che ero innocente.

Una notte mentre pregavo mi si avvicinò un giovane Secondino, non ci eravamo mai visti prima, si fermò e dopo avermi guardato per un istante mi disse: ”stavo pregando, e il Signore mi ha messo nel cuore di dirti di non temere perché non pagherai mai per cose che non hai commesso” Il Signore mi parlò quella notte e mi fece una promessa, da allora non mancarono le difficoltà e il percorso che mi condusse infine alla vittoria fu lungo e tormentato, ho avuto la possibilità dentro il carcere di parlare di Dio a molti detenuti alcuni dei quali lo hanno accettato nella loro vita come personale salvatore, altri invece hanno trovato beneficio nella Sua Parola.

Dentro il carcere ebbi la possibilità di incontrarmi con un servo di Dio, il fratello pastore C. Turco con il quale settimanalmente effettuavamo incontri di preghiere e studi biblici, il fratello Turco uomo di Dio dal carattere forte e deciso, impegnato da anni nella predicazione della parola all’interno delle carceri mi confortava mediante la parola di Dio, mi esortava a non perdere la fede nonostante le difficoltà e le disavventure, egli stesso per la gloria di Dio mi indirizzo verso la predicazione. Dentro il carcere insieme al fratello Cesare Turco pastore delle chiese di Benevento e Santa Maria Capua vetere (Ce) organizzammo dei culti all’interno della struttura carceraria ai quali intervenivano molti detenuti, giornalmente facevamo incontri di preghiere e studi biblici.

Circa tre mesi fa per grazia di Dio sono stato assolto da ogni accusa e sono uscito da quel luogo, ero già libero nello spirito, ma il Signore mi ha reso libero anche nel corpo. Insieme alla mia compagna Maddalena siamo scesi nelle acque battesimali per consacrare la nostra vita al Signore e a Dio piacendo ci sposeremo tra qualche mese. Continuo a frequentare le comunità Evangeliche e di testimonianza di quanto il Signore ha fatto nella mia vita. “Nudo nacqui dal seno di mia madre e nudo tornerò nel seno della terra, il Signore ha dato il signore ha tolto, sia benedetto il Signore” (Giobbe).

Vi esorto fratelli di tutto il mondo a non perdere la speranza, nonostante le avversità il Signore é sempre presente nella vita di tutti noi, e ci sussurra dolcemente, “non temere io sono con te ovunque andrai e non ti lascerò mai solo”.

Che Dio vi benedica

(Appuntato dei carabinieri)

Giuseppe Gaglioti,  Carcere Militare

Da: Facebook.com

Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook