
Subito dopo quelle parole sentii delle persone che cantavano: “C’è potenza, c’è potenza miracolosa nel sangue prezioso di Gesù!”. In quel momento pensai che erano gli angeli, quando invece mi resi conto che gli angeli non possono cantare quell’inno perché non sono redenti, ma io sono redento, questo è il mio cantico, è la redenzione! Guardai attraverso un foro praticato nella parete della capanna e vidi circa 400 africani che camminavano su quel viottolo, accanto alla casa e con i loro tam-tam suonavano e cantavano quel cantico meraviglioso! Chi erano? Era il pane che avevamo gettato sulle acque, erano coloro verso i quali il Signore ci aveva guidato per aiutarli. Parlavamo la loro lingua, mangiavamo quello che loro mangiavano, li abbiamo visti venire alla croce. Oggi, in quel luogo ci sono 200.000 evangelici. Vennero e circondarono quella piccola capanna, cominciando a pregare, una quindicina di loro entrarono si radunarono intorno al mio letto, si chinarono con la faccia fino a terra e cominciarono a pregare. Ora erano loro che rispondevano al mio bisogno! Pregavano e Dio ascoltò le loro preghiere, le pecore che avevamo mandato fuori ora tornavano indietro e il Signore mi guardò, vide il mio bisogno e disse ai suoi angeli: “Datemi il balsamo che scorre a Galaad”, stese la Sua mano e versò quel balsamo su me! Se sei un uomo scelto da Dio l’inferno deve arretrare; Dio verrà ed opererà. Quel balsamo scese sul mio corpo e fui guarito, mi alzai dal letto, uscii fuori e quando mi videro tutti cominciarono a lodare Iddio, a cantare, fecero tanto rumore che richiamarono l’attenzione dei villaggi vicini e per tre giorni e tre notti fu festa senza interruzioni e la gente fu salvata, guarita e ripiena dello Spirito Santo! Tutto questo perché in un posto sperduto, Dio ci aveva aiutato a rispondere al bisogno di uomini che non lo conoscevamo!
Trascritta da Francesco La Manna – notiziecristiane.com
Charles Greenway
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