Crescere senza presenza genitoriale rischi e pericoli

Secondo la naturale conseguenza della vita ogni genitore ha un’aspettativa sul proprio figlio. La psicologia del profondo ci insegna che quando questa supera i bisogni del proprio figlio diventa patologico. Diventa un messaggio conflittuale per il proprio figlio che cresce non secondo i suoi bisogni ma secondo le aspettative del genitore. Ma c’è anche un’altra realtà delle relazioni genitori-figli. Anche i figli si aspettano qualcosa dai propri genitori, sebbene non ne siano consapevoli. Ognuno vuole un genitore felice, coerente, autentico ma soprattutto che rappresenti quella base da cui attingere per vivere la vita serenamente. Quest’aspettativa, pone una riflessione sul principio di coerenza nella relazione genitore figlio. Non si può amare nessuno solo a parole ma nella coerenza delle azioni. Principio Biblico, prima ancora di ogni psicologia e filosofia. Difatti la Bibbia ci insegna che i “genitori devono essere esempi devoti in parole e azioni” a tal punto che anche nel Deuteronomio 6:6,7 si legge: «Questi comandamenti, che oggi ti do ti staranno nel cuore; li inculcherai ai tuoi figli, ne parlerai quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai». Inculcare, si parla di un verbo transitivo che ha un significato ben preciso: significa imprimere nell’animo con teoria e pratica. Da questi esempi non possiamo non riflettere come l’educazione vera sia un processo di amore che ha un valore sulla crescita mentale e comportamentale del figlio. In psicologia del profondo parliamo di “condotta” «Insegna al ragazzo la condotta che deve tenere; anche quando sarà vecchio non se ne allontanerà». Proverbi 22:6. La condotta è un comportamento che spesso non si spiega ma lo si dimostra nel fare. Un genitore che voglia insegnare l’arte del dialogo non può esimersi dall’essere il primo a dialogare con il figlio. Un genitore che voglia insegnare l’amore, non può esimersi dal considerare la sua “presenza attiva” quale espressione di amore per i figli. Oggi è un dato incontrovertibile notare come i genitori moderni, spesso, non siano un punto di riferimento preciso; e noi psicologi e psicoterapeuti parliamo di assenza genitoriale. La psicologia moderna si sofferma sempre più sul ruolo dei genitori assenti. Un genitore è assente secondo diverse modalità. Non si confonda l’assenza fisica da quella psicologica. Un genitore può essere assente perché lavora lontano da casa ma essere in contatto intimo quando ritorna. Non è il mestiere ad essere imputato, ma il comportamento, l’essere del genitore. Ad esempio Genitori autoritari sono assenti perché l’autorità imposta provoca distanza emotiva, poco rispecchiamento empatico; la relazione è superiore inferiore. Il figlio si sente inferiore e può manifestare ribellione. Il genitore può essere assente quando pensa a soddisfare, come un bambino i propri bisogni. Il figlio non gradisce l’egoismo infantile. Casi di genitori alcolisti, tossicodipendenti e quanti hanno relazioni extra rientrano in quest’ambito. Quanti genitori vogliono il tempo per se stessi escludendo quello della famiglia senza responsabilità alcuna. Il figlio può apprendere che a tutti costi prevalgono i propri bisogni; comportamenti antisociali. Genitori assenti lo sono quando in famiglia vi è un conflitto di gestione e di potere tra madre e padre. Nel mentre i genitori litigano il figlio rimane solo. Quando i genitori non danno un ruolo ben definito vi è assenza. Casi in cui il padre fa le veci della madre e, la madre, quella del padre. Una confusione di ruoli dove l’eccesso diventa caos familiare con assenza genitoriale. Quali le conseguenze? Il figlio può manifestare difficoltà con i coetanei, a scuola e fuori; difficoltà a gestire le emozioni, difficoltà a provare empatia per l’altro, spesso si lasca andare in comportamenti lesivi per se e per gli altri; parliamo di condotte borderline. L’assenza del genitore è la patologia del figlio, dal bambino alla età adulta. Se vogliamo amare con il cuore non lasciamo soli nessuno (P.Riccardi., Psicoterapia del cuore e beatitudini ed Cittadella 2018). Ogni figlio va accolto, ascoltato e preso in considerazione: «Allora Gesù, chiamato a sé un bambino, lo fece stare in mezzo a loro» (Matteo 18,2). Genitori non lasciate fuori porta (metaforicamente) i vostri figli ne pagheranno loro le conseguenze.

Pasquale Riccardi


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