Cristiani infuocati o solo un fuoco di paglia?

L’effetto cosiddetto “alone” dell’innamoramento cristiano può sfumare dopo la “luna di miele”, dopo il primo zelo. In effetti, può capitare che passi il miele e resti la luna, ed è facile – perché siamo umani – perdere quella capacità, quella visione intrisa dell’amore di Dio e cominciare a vedere i difetti, le contraddizioni, le miserie intorno a noi.

Ma la realtà è che viviamo in un contesto, anche all’interno della Chiesa, di uomini e donne che sono in un cammino di spiritualità, in un processo di trasformazione e di cambiamento. 

Sapete, la Chiesa è imperfetta, ma la Chiesa è indispensabile, perché solo nella Chiesa troveremo quelle risorse che non troveremo mai in nessun’altra organizzazione di promozione umana, di solidarietà, di crescita psicofisica, di beneficio personale, di servizio, di formazione. 

La Chiesa ha una sua specificità, ha una sua unicità che si chiama Cristo Gesù! E’ questo ciò che ci arricchisce, è questo che ci distingue rispetto a tutto il resto. Nella Chiesa, per quanto imperfetta, c’è la presenza di Gesù. 

Molti credenti, però, a causa delle imperfezioni della Chiesa, sono soliti trascurare la comune adunanza e persino cambiare comunità, e girano da comunità a comunità sperando di trovarne una che sia perfetta. Ma questo non accadrà mai, perché la Chiesa è imperfetta! 

E quando penso alle imperfezioni della Chiesa, non posso non ricordarmi delle parole di quel grande filosofo e cristiano vissuto nel medioevo, a cavallo della riforma protestante, Erasmo da Rotterdam. Era un tempo tragico per la Chiesa, un tempo di confusione, di divisioni, di eresie, di trasformazione, a volte anche di guerre di religione. E quando i suoi amici, uomini di cultura, filosofi, dissero a Erasmo, che era un credente: “Erasmo, tu sei un uomo colto, perché continui a frequentare la Chiesa che è piena di difetti e contraddizioni? Ma lasciala, non andarci!”. 

Erasmo rispose: “Io non lascio e non abbandono la Chiesa perché è imperfetta, ma sopporto e tollero le mancanze e le imperfezioni in attesa che la Chiesa diventi migliore, perché ANCHE LA CHIESA MI SOPPORTA E MI TOLLERA IN ATTESA CHE IO DIVENTI MIGLIORE!” 

Questo dev’essere un monito per tutti noi ad amare la Chiesa anche se imperfetta, a tollerarla, poiché nella Chiesa c’è la presenza di Colui che è Perfetto, Gesù Cristo, il Signore! Dio ci benedica 

Alessio Sibilla


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