Il garzone che vendeva i giornali

garzone_che_vend_giornaliStoria fuori dal comune che certamente colpirà il vostro cuore. Un piccolo fanciullo, senza genitori, cercava di sbarcare il lunario vendendo qualche giornale all’angolo di una delle più frequentate strade di New York. Ma quella giornata particolare, tutto sembrava andare storto: pioveva a dirotto e la gente sembrava più che mai indaffarata a trovare riparo, mentre i giornali mal custoditi si impregnavano di pioggia e via via diventano inservibili. Al danno, la beffa. Non solo non avrebbe guadagnato nulla, ma avrebbe anche dovuto rendicontare al gestore edicolante l’ammanco dei giornali invenduti. Non sapeva cosa fare, ma un freddo intenso cominciò a permeare quel corpicino… Non poteva resistere ancora a lungo esposto ai quattro venti, e decise di chiedere aiuto a qualche passante. Dopo un paio di tentativi andati a vuoto, si prese di coraggio e andò a chiedere ad un poliziotto se e dove avrebbe potuto ricevere un poco di calore quantomeno per trascorrere la notte. Di solito dormiva in un cartone ma ormai anche quello era fradicio d’acqua! Il poliziotto guardò con pietà quel piccolo essere già alle prese con le vicissitudini della vita e sorridendogli gli rispose: “Vai in fondo alla strada, troverai un grosso portone malconcio tutto marrone, bussa e, non appena ti aprono devi semplicemente dire Giovanni 3:16”. Il bimbo eseguì alla lettera, non sapeva cosa significava quel “Giovanni 3:16”, ne chi lo avrebbe e soprattutto SE lo avrebbe accolto, ma era l’unica speranza rimasta, doveva credere nelle parole di quell’uomo. In fondo alla strada, trovò facilmente la porta indicata dal gendarme e bussando, ripeteva in mente: “Non so cosa significhi, ma devo ripetere – Giovanni 3:16!”.

Dopo qualche istante che gli parve interminabile, finalmente una vecchietta tutta colorita in viso e piccolina gli aprì faticosamente e gli chiese: “Cosa desideri figliolo caro?”. Il bimbo, imperterrito e tremante, rispose “Giovanni 3:16”. La vecchietta, per tutta risposta, lo accolse e lo fece sedere accanto ad un camino acceso.

Il bimbo, lasciato solo per un attimo, pensava fra se: “Beh, non so cosa significa Giovanni 3:16, ma è certo che basta per riscaldare un bambino infreddolito!”

Dopo qualche tempo venne la vecchietta con un cambio nelle mani, un asciugamano e un pigiama di lana, e lo invitò a seguirla fino ad un bagno dove il bimbo fu invitato ad entrare. Trovò già una vasca piena di acqua calda, un pezzo di sapone la vecchietta si congedò invitandolo a lavarsi e a rinfrescarsi. Quando il bimbo fu lasciato solo nel bagno, pensò: “Beh, non so cosa significa Giovanni 3:16, ma è certo che basta per pulire un bambino sporco e sudicio!”. Si lavò, e finalmente uscì dal bagno e, con sua grande sorpresa trovò la vecchietta pronta con un sorriso che lo accompagnò fino al tavolo dove trovò ogni tipo di cibo. La vecchietta lo invitò ad accomodarsi e a mangiare tutto quello che gli andava. Non appena il bimbo fu lasciato solo pensò: “Beh, non so cosa significa Giovanni 3:16, ma è certo che basta per cibare un bambino affamato!”.

Appena ebbe finito di mangiare cominciò a pensare che aveva molto sonno, ma che non vedeva la vecchietta. Improvvisamente, quella signora da sopra le scale del piano superiore lo invitò a salire facendolo entrare in una stanza da letto, lo mise a letto lo coprì con le lenzuola e gli augurò la buona notte. Non appena il bimbo fu lasciato solo non poteva dormire e quelle parole gli ritornavano in mente: “Beh, non so cosa significa Giovanni 3:16, ma è certo che basta per far riposare bene un bambino stanco!”.

L’indomani mattina si svegliò energico e riposato come mai nella sua vita. Si stiracchiò e non appena mise il naso fuori dalla stanza trovò la vecchietta che lo invitò a mangiare nuovamente per colazione. A quel punto la curiosità del bimbo fu notevole.

“Signora, la ringrazio e sicuramente mangerò con piacere quello che mi ha preparato, ma mi spiega cosa significa Giovanni 3:16?”.

La signora pacatamente rispose: “Dopo una vita passata a ripetermi queste parole non sono ancora riuscita pienamente a comprenderne il senso, ma mio marito, prima di morire, mi disse che qualcuno avrebbe bussato alla mia porta dicendomi Giovanni 3:16. Io lo dovevo accogliere. Dio ci insegna questo dicendoci di imitarLo.

Giovanni 3:16 “Allo stesso modo Dio ha amato il mondo e ha dato il Suo unigenito Figliolo affinché chiunque creda in Lui non perisca ma abbia la vita eterna!”.

A quelle parole quel bimbo dedicò la propria vita, continuando l’opera della vecchietta che dopo qualche anno morì e gli lasciò quella casa, che divenne una Chiesa ancora oggi attiva e operante nel Signore.

Gabriele Paolini – notiziecristiane.com / Accademia Jeshua Europa


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