In Germania vanno a ruba i pupazzetti di Martin Lutero prodotti dalla Playmobil.
(ve/agenzie) Chissà che cosa avrebbe detto Lutero vedendosi riprodotto sottoforma di un pupazzetto di plastica? Non che gli dispiacesse di essere raffigurato – esistono infatti oltre cinquecento ritratti del Riformatore -, ma solitamente viene presentato con un’espressione seria, a volte arcigna, a sottolineare il peso della sua missione. Ad ogni modo, Martin Lutero (1483-1546) non ha avuto probabilmente molto tempo da dedicare alle attività ludiche e ha speso invece tutte le sue forze nella battaglia per il rinnovamento della chiesa, contro gli idoli del mercato delle indulgenze e la decadenza del cattolicesimo, ai quali contrappose studio e disciplina.
Ora, a cinquecento anni dall’inizio della Riforma, succede l’imprevedibile: Lutero è diventato un giocattolo. La “Congress- und Tourismus-Zentrale” di Norimberga ha prodotto, insieme con Playmobil, il “piccolo Martin Lutero”. Porta un mantello, un berretto, tiene in una mano la penna e nell’altra il Nuovo Testamento e porta i capelli color cioccolata alla maniera dei Beatles. Il fatto che non lo si riconosca, di primo acchito, in quella figura, dipende da un piccolo particolare: il pupazzetto sorride!
Al pubblico tedesco la cosa non dispiace: la prima edizione, di oltre 35’000 pezzi, è stata venduta nel giro di tre giorni. “Un simile successo non l’avevamo mai registrato prima”, ha dichiarato, incredula, una portavoce della Playmobil.
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