Il volto esoterico di Hitler e del nazismo

Chi era Adolf Hitler? Difficile dirlo, perché Hitler non è mai stato spiegabile dal punto di vista razionale. Per capire come abbia fatto un vagabondo nullafacente, un artista fallito, un uomo mediocre con idee politiche poco ortodosse a diventare dittatore della Germania bisogna entrare in un mondo fatto di sette esoteriche, di riti magici, di pratiche occulte. A raccontarlo è lo storico Giorgio Galli che nel suo libro, Hitler e il nazismo magico, ha indagato sulle influenze mistiche che hanno influenzato Hitler e la sua stretta cerchia di collaboratori, spingendo a decisioni altrimenti inspiegabili dalla logica umana.

Dicono che Hitler fosse un medium e che avesse la capacità di entrare in contatto con entità soprannaturali. Una facoltà che gli fu insegnata dalla Thule, una setta religiosa proveniente dal Tibet che accompagnò il giovane caporale alla conquista del potere. Figure strane per un personaggio enigmatico la cui vita fu segnata da vicende ai limiti della comprensione umana. Nato a Braunau, il 20 aprile 1889, il nome completo di Hitler era Adolf Lupus Hitler, tre parole che secondo la Cabala ebraica davano come risultato un inquietante 666, il numero della Bestia, l’incarnazione del Demonio venuto nel mondo per portare morte e distruzione. Da piccolo ebbe come nutrice Willy Scheinger, le cui facoltà paranormali furono riconosciute come straordinare anni dopo e a cui non sfuggirono quegli “strani occhi ipnotici” del bambino.

Rimasto orfano di entrambi i genitori a 18 anni, attraversò una giovinezza difficile, vagabondando per le vie di Vienna e di Monaco, nel corso del quale fu attratto dall’occultismo, tanto da diventare un accanito lettore della rivista Osturi, un settimanale nella quale si raccontava di una razza superiore esistita nei secoli passati e che diventerà la base della dottrina nazista della razza ariana destinata a dominare il mondo. Arruolatosi nell’esercito tedesco alla scoppio della prima guerra mondiale, riuscì a sopravvivere grazie a delle voci nella sua testa che gli dicevano di spostarsi da un luogo pochi secondi prima che scoppiasse una granata. Entrato nel Partito Nazionalsocialista, nel 1919, cominciò la sua ascesa verso il potere grazie a una retorica che testimoni dell’epoca consideravano fuori dal comune, come se non fosse lui a parlare, ma un’entità estranea alla sua persona.

La storia non ha mai dato adito ad aneddoti che si raccontavano sulla vita di Fuhrer. Come quella notte in cui il dittatore tedesco si svegliò nel cuore della notte, guardandosi in giro con un respiro affannoso e l’espressione terrorizzata. “E’ qui, è qui! E’ venuto per me!”, ripeteva in continuazione. Gli dissero che non succedeva nulla, ma lui continuava a guardarsi intorno, pallido e impaurito. A un certo momento puntò il dito con un muro e urlò: “Eccolo! E’ lì, nell’angolo!”. Gli fu dato un sedativo e tornò a dormire. Ma quell’episodio non mancò di sollevare sospetti su una presunta visione satanica. Lo confermò anche un esorcista, il quale disse che il Diavolo, pur essendo spirito, può assumere diverse forme e sembianze visive.

Ma se questo episodio può sembrare strano, ancora più strane furono le parole del suo maestro politico Dietrich Eckart che, sul letto di morte, pronunciò parole misteriose, spiegabili soltanto da un punto di vista parapsicologico: “Seguite Hitler. Lui danzerà ma la musica l’ho scritta io. Noi gli abbiamo dato i mezzi per comunicare con Essi”. Chi erano gli “Essi” con cui Hitler comunicava? Quali “mezzi” la Thule aveva fornito a Hitler. Non è possibile saperlo. Si sa solo che Hitler, durante una confidenza personale a un amico, disse di aver visto l’Uomo Nuovo, colui che avrebbe dominato il mondo dopo aver sterminato gli ebrei.

Gli storici, come Giorgio Galli, sono concordi nel sostenere che i  nazisti fossero dediti a pratiche magiche. Uno di questi era il Rito dell’Aria Densa. Una cerimonia mistica in cui i soldati delle SS si disponevano in cerchio intorno a un fuoco che si alzava fino al cielo e sul quale veniva  bruciata una bandiera nazista intrisa di sangue umano. Il rito doveva cominciare a mezzanotte e doveva terminare tassativamente prima che spuntassero le prime luci dell’alba e che, secondo l’ipotesi degli studiosi, serviva per evocare le forze del male. La stessa svastica usata dai nazisti, del resto, aveva un significato esoterico. Conosciuta come simbolo del sole e quindi della luce, quella tedesca aveva gli uncini rivolti in posizione contraria, a rappresentare le tenebre.

Un partito dall’impronta esoterica, quindi, che si lanciò alla conquista del mondo secondo un piano folle inviso agli stessi generali tedeschi, che tentarono più volte di eliminare il Fuhrer, ma senza riuscirci. La prima volta piazzarono una bomba sotto un tavolo durante una riunione. Quando la bomba scoppiò, morirono tutti, tranne Hitler. A proteggerlo, incredibilmente, fu lo stesso tavolo che, alzandosi a causa dell’esplosione, gli fece da scudo. La seconda volta gli posizionarono un ordigno esplosivo direttamente nel suo aereo personale. Ma l’ordigno, inspiegabilmente, si inceppò. Fortuna per alcuni; coincidenze strane per altri.

Per quanto molti non credano che Hitler fosse un accanito cultore dell’occultismo, Galli ha documentato accuratamente le pratiche magiche cui ricorreva non solo il dittatore tedesco, ma anche i massimi gerarchi nazisti, come Joseph Goebbels, Hermann Goring, Rudolf Hess, Heinrich Himmler, tutti apostoli del Fuhrer che seguirono Hitler fino alla morte, non prima però di aver scatenato un conflitto mondiale capace di provocare cinquanta milioni di morti, realizzando un’era di terrore nella quale davvero non si intravedeva alcun barlume di bene.

Mario Barbato


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