Un insegnante si presenta agli scrutini indossando una maglietta con la scritta: “Nella vita si può anche non capire”.
Gli chiedo cosa significhi e me lo racconta. Alcuni giorni prima stava parlando di storia in una classe di quattordicenni un po’ vivaci.
Alla fine della lezione, chiede: «Ragazzi, è tutto chiaro? Avete capito?».
Uno alza la mano: «No, prof, non ho capito. Mi può rispiegare?».
A quel punto i suoi compagni reagiscono all’unisono con toni un po’ aggressivi: «Ma come è possibile che non hai capito?
È così semplice».
«Oh, ragazzi, calma, eh» si difende lui, «nella vita si può anche non capire».
Il professore è colpito da quella frase. E, per rafforzarne il valore, la scrive alla lavagna e la discute con loro. Sottolineando che ognuno ha i suoi tempi e che tutti dovremmo rispettare i tempi degli altri, soprattutto quando sono diversi dai nostri.
Quella lezione rimane così impressa agli studenti che alla fine dell’anno scolastico decidono di regalare al professore una maglietta con la frase detta dal loro compagno, diventata ormai una sorta di motto della classe.
È una piccola storia di scuola, ma carica di significati.
In fondo, in uno studente che rivendica il diritto a non capire è nascosto il senso profondo del nostro fare scuola perché ci ricorda il valore della diversità, l’importanza di tenere conto dei ritmi e dei livelli di apprendimento di ognuno. E testimonia di un piccolo successo educativo perché quel ragazzo ha imparato a difendersi, ad esprimere il proprio punto di vista.
Ma racconta anche di un insegnante che lo ha ascoltato e sostenuto, oltre che di una classe che ha compreso così bene la lezione da fare propria quella frase e trasformarla in maglietta.
Ma in questa storia c’è un’altra verità. Nella vita esistono le persone “normali”. Che non sono geni e non hanno talenti eccezionali, eppure, spesso sono colonne importanti del tessuto sociale.. perché? Perché la bellezza della vita è la varietà di ogni persona che in se’, nasconde sempre qualcosa di Dio che altri non hanno.
Vincenzo Lipari
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