Ciao, mi chiamo Carmelo. Circa 14 anni fa, ho avuto un incidente stradale con altri due amici. Era la sera del 5 gennaio, avevamo deciso di inaugurare la macchina nuova andando a “sballarci”.
Arrivati in prossimità di un posto di blocco, il mio amico che stava guidando, si impaurì e, per evitare la pattuglia, deviò imboccando una via a senso vietato, senza fermarsi all’incrocio. Ebbi appena il tempo di chiedere: “Ma che stai facendo?”, quando avvenne l’impatto con una Fiat Punto. In quell’istante il buio intorno a noi, la macchina era accappottata e si era fermata all’altro angolo. La conseguenza peggiore la ebbi io, con una ferita sulla testa, perché l’impatto era avvenuto dal lato in cui stavo seduto.
Trovammo una via di uscita dalla macchina, ricordo che il mio amico piangeva e mi diceva, “ma che ti ho fatto?”, perché avevo una ferita sulla testa che perdeva sangue.
Mi portarono in ospedale, dalla Tac non emersero danni cerebrali, mi chiusero la ferita e l’indomani mattina mi dimisero.
Una settimana prima dell’incidente, la sorella di un mio amico aveva sognato noi tre in un incidente stradale che perdevamo la vita, e lei pregava Gesù di salvarci… non ci aveva detto niente per non farci spaventare, ma non era un sogno qualsiasi.
Appena arrivato a casa, vidi mia mamma e piansi, mi misi a letto ad ascoltare musica e, cercando una trasmissione, capitai in una che parlava di Gesù e dei suoi miracoli. Iniziai a piangere e a ringraziarlo che non era successo il peggio, e mi addormentai con la tristezza nel cuore, avendo capito che ero stato miracolato.
Nella notte, durante il sonno, vidi una fortissima luce, un bagliore che mi fece svegliare, ed un uomo con una veste bianca venire da me (avevo capito che si trattava del figlio di Dio, Gesù). Mi sorrise e mi accarezzò, poi se ne andò. Io, dopo quel gesto, sentii una pace e un benessere totale. Rimasi sveglio tutta la notte a riflettere.
L’indomani andammo allo sfascio e il custode mi disse: “Il ragazzo seduto lato passeggero è deceduto, vero?” Io risposi: “No, ci sta parlando adesso!”, “È impossibile, non mi prendere in giro”, continuò. Il lato dove ero messo io era tutto ammaccato, nonostante i miei amici glielo confermarono, lui era ancora scettico.
Oggi ringrazio Dio per avermi salvato la vita due volte: fisicamente e spiritualmente. NON SONO PIÙ IO CHE VIVO, MA È CRISTO CHE VIVE IN ME ❤️.
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PROGETTO DI MANUEL PISANU.
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