Perchè appiccare il fuoco alle mura di Gaza e divorerà i suoi palazzi? …AMOS 1:6-7

Dopo l’ennesima alluvione in Italia per il passaggio della tempesta Ciaran che ha sconvolto le province di Monza e Parma, oltre che la Liguria, dopo la devastazione di Acapulco (Messico) per il ciclone Otis e  l’ennesimo forte terremoto di questo 2023 che stavolta ha colpito le Isole Vanuatu (magnitudo 6.2), è mai possibile che nessuno comprende che Gesù è davvero “alle porte” (Matteo 24,33)?

La cosa più assurda da quando è scoppiato il conflitto a Gaza e la guerra in Ucraina non cessa, è la feroce campagna antisemita che vede gran parte dei mass-media schierati a favore dei Palestinesi e, addirittura, scendere in piazza contro Israele,  reo di stare a difendersi; nonostante la nostra nazione celebra, a gennaio di ogni anno, la “Giornata della memoria” per ricordare gli orrori del nazismo, è semplicemente vergognoso “tifare” per i palestinesi di Hamas.

Potrà essere sproporzionata la reazione del governo israeliano e potrà avere le sue colpe il ministro Benjamin, ma qui si dimentica che chi ha dato inizio al conflitto con ben 5mila razzi lanciati dalla Striscia di Gaza sono i terroristi islamici, autori di eccidi che la tivù nasconde per fare propaganda dei morti palestinesi: è naturale, infatti, che davanti a un bimbo senza vita portato in braccio dal padre l’odio verso Netanhayu aumenti!

Ma in una guerra non ci sono regole poichè i morti ci saranno da entrambi le parti, così come è impossibile pretendere che vengano colpiti solo i terroristi e non i civili. Eppure Israele è l’unica nazione al mondo che prima di un attacco avvisa la popolazione con volantini lanciati dai droni: quale altro esercito fa lo stesso?

Tuttavia l’efferatezza di Hamas è tale che l’altro ieri han decapitato una giovane 22enne, ostaggio dal 7 ottobre, sicchè è contraddittorio irretirsi per il blocco di acqua, luce e gas nella Striscia e sorvolare su questa barbarie: i palestinesi dovevano ribellarsi ad Hamas che dal 2007 li tiene nella morsa della paura e li fa vivere nella miseria, malgrado il gruppo terroristico riceve grossi contributi da Onu, Canada e Unione Europea che vengono utilizzati per armi e costruire i tunnel sotterranei scavati sotto scuole, ospedali e abitazioni civili!

Ecco perché ci scappano i morti innocenti, ed ecco perché Hamas non ha a cuore la sorte dei musulmani di Gaza tanto da sfruttare persino il cimitero di Gaza come sito militare. Come mai i vari Santoro, Travaglio e company non manifestano lo stesso zelo contro Putin che, sfacciatamente, si presenta in conferenza stampa per aggiornare la guerra in Ucraina?

Due pesi e due misure, ovviamente, perché l’antisemitismo nei riguardi di Vladimir non è plausibile essendo costui un ortodosso cui lo stesso Patriarca russo stringe la mano e benedice (.). Al contrario, su Israele si leva un coro di voci rabbiose per l’abile strumentalizzazione di chi è antisionista nel cuore, sebbene le varie interviste, dibattiti e critiche confermano la grande ignoranza biblica sulle storia degli Ebrei, che nessuna nazione o tiranno potrà mai distruggere: anzi, verrà l’ora che Gerusalemme verrà protetta direttamente da Cristo al momento opportuno (Zaccaria 14,3)!

E’ chiaro che come credente non mi rallegro per le vittime israeliane o palestinesi, ma molti trascurano un particolare importante e cioè che i musulmani, a ogni modo, non desiderano una vera pace e “convivere” con gli ebrei poiché l’Islam mira a sottomettere il mondo intero ed eliminare Israele, come prescrive lo statuto di Hamas, di Hezbollah e di quell’Iran dittatoriale che, anni fa, per bocca di Amadhinejad, dichiarò di voler distruggere il cancro “sionista”!

Quindi, sottolineando che quanto accade nella Striscia di Gaza è predetto in Amos 1,6-7 (fuoco e palazzi che bruciano), resta il fatto che Hamas vuole farsi comunque garante di un modello di cultura che mira a “coranizzare” il pianeta: domandate a Magdi Cristiano Allam e troverete conferma. La Striscia di Gaza apparterrà, in futuro, all’Israele restaurato, e di certo non sarà Allah o Maometto a cambiare il mondo ma Gesù Cristo, il Signore, non appena il tempo sarà maturo.

Certamente tutti desideriamo una pacifica convivenza, ma non comprendo come il pontefice argentino faccia appelli continui di pace e non richiami mai al ravvedimento, dato che la bibbia predice gli eventi sotto i nostri occhi (Matteo 24,7 Marco 13,8 Luca 21,25).

Pertanto, considerato che tutti gli eventi di questo tempo preannunciano che Gesù è prossimo alla sua venuta per instaurare il suo regno (Zaccaria 14,4 – Atti 1,11), è paradossale come lo stesso Cattolicesimo, il quale a natale di ogni anno celebra il bambino che nasce, resta scettico sul ritorno del Messia, così come è grave quanti, in ambito dell’evangelismo moderno, non danno valore all’Antico Testamento (la Torah) e si focalizzano solo sul Nuovo (la Grazia). In conclusione, auspico il lettore rifletta con la sua testa e comprenda che l’attuale conflitto in Gaza prepara, probabilmente, a quell’altro avvenimento profetizzato da Paolo in 1^ Tessalonicesi 5,3: “quando diranno pace e sicurezza, sarò inizio delle doglie del parto e non scamperanno”!

E difatti, non appena la guerra in Israele finirà, quale sarà il sentimento unanime che unirà leader e nazioni? E’ ovvio, promuovere la pace fra musulmani ed ebrei a ogni costo!  Responsabilmente.

Salvatore Giovanni Di Fede


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