Centinaia di israeliani si sono radunati al Muro del pianto a Gerusalemme per pregare per la fine del coronavirus in Cina, citando preghiere e salmi tradizionali e persino cantando e ballando.
Un cartello sul lato maschile del muro occidentale diceva in ebraico e in cinese: “Il popolo di Israele prega per il bene della Cina“.
Nonostante le forti piogge, oltre 1.000 persone hanno partecipato alla preghiera, insieme a dozzine di cittadini cinesi nel paese.
La cerimonia è stata promossa da Shmuel Eliyahu, che oltre al rabbino del muro occidentale è a capo di Safed e presidente dell’Associazione della comunità rabbinica, ha riferito Jerusalem Post.
Il muro occidentale è un luogo di preghiera per ebrei e non ebrei.Alla cerimonia è stato anche suonato lo shofar, un atto simbolico che di solito veniva usato per chiedere misericordia a Dio.
A partire da martedì, ci sono stati 72.436 casi confermati di coronavirus e 1.868 morti per questa causa.
“Milioni e milioni di persone stanno vivendo enormi sofferenze in Cina e fuori dalla Cina“, ha riferito al Jerusalem Post il rabbino Avi Berman, direttore esecutivo della sezione israeliana dell’Unione ortodossa.
“Come ebrei,crediamo che Dio abbia il potere di donare la guarigione. Non siamo dottori, ma possiamo pregare”.
“Osservando i nostri antenati, vediamo come questi, quando hanno visto problemi nel mondo, hanno pregato Dio di prendersi cura di loro, hanno pregato che i malati si riprendessero e che i poveri trovassero sostegno”, ha aggiunto Berman.
“Il popolo cinese rappresenta un sesto del mondo e molti sono stati anche colpiti negli Stati Uniti, in Europa, in Asia.
“Dovremmo tutti preoccuparci di ciò che sta accadendo e riunirci per fare qualcosa al riguardo”.
L’ambasciata cinese in Israele ha rilasciato una dichiarazione ringraziando gli israeliani per le loro preghiere.
“L’ambasciata cinese in Israele vorrebbe estendere i suoi sinceri ringraziamenti per la simpatia, il sostegno e solidarietà espressi dal popolo ebraico. Non lo dimenticheremo mai”, ha affermato il comunicato dell’ambasciata.
Ricciardi: “Italia prima in Europa per casi
“L’Italia si colloca, al momento, al primo posto tra i Paesi europei per numero di contagi da nuovo coronavirus SarsCoV2”. Il triste primato del nostro Paese è sottolineato da Walter Ricciardi, membro del Consiglio Esecutivo dell’Organizzazione mondiale della Sanità. Attualmente, nel nostro Paese si sono registrati, infatti, oltre 60 casi di contagi secondari (in persone non provenienti da aree a rischio) e due decessi, ma il numero delle infezioni continua a crescere.
Una lotta contro il tempo che appare più lento della normalità nel cercare di combattere e respingere un famigerato silenzioso flagello. La preoccupante e giustificata paura degli abitanti lodigiani emerge come una macchia d’olio su una distesa d’acqua.Una macchia d’olio che si allarga ora dopo ora con la velocità della luce.Non si possono definire allarmismi quando incalzano le notizie dei contagiati.
La paura del non sapere come e quando e se ti conteggerà se già non è avvenuto. Ognuno cerca di difendersi con i propri mezzi, forse inutili ma per molti meglio agire che rimanere passivi. Le farmacie prese di assalto per l’acquisto di mascherine e disinfettanti per le mani, gli scaffali dei supermercati vengono svuotati di disinfettanti e candeggine, mentre sono molte le persone sospingono carrelli stracarichi alle casse. Scorte alimentari in previsione di una situazione di cui non si prevede il termine.
Una carrellata di riunioni fra vertici politici e regionali per comprendere e stabilire come affrontare lo stato di emergenza. Di sabato le strade sono pressoché poco trafficate, i pullman di linea appaiono semi vuoti e gli istituti scolastici, benché Lodi non rientri nel dispositivo del Ministero, stamani registrano oltre il 70% di studenti assenti. Le aule sono composte da due a sette studenti ed alcuni nel corsi della mattinata vengono riportati a casa dai genitori. Fra docenti e operatori,una domanda emerge” Perchè le autorità nella riunione della Prefettura di ieri notte, non abbiano deciso di sospendere le lezioni, considerando l’imminente vacanze nelle giornate di lunedì’ e martedì?”
Ignoriamo se i continui appelli continuamente diramati da Sindaci e dagli addetti ai lavori, più volte ripetute alla cittadinanza, siano osservati o seguiti secondo gli individuali bisogni.
Il dubbio ci sfiora ascoltando il Sindaco di San Fiorano che invita la cittadinanza a rimanere nelle proprie aree per acquistare beni di prima necessità senza recarsi nel capoluogo di provincia. La voce ferma e pacata, sottolinea di non allontanarsi dai luoghi di residenza dove vi è la cintura di quarantena volontaria, misura di isolamento necessaria.
Nella serata di ieri si è svolto un lungo Consiglio dei ministri straordinario con la protezione civile. Le conclusioni verranno comunicate in conferenza stampa”. Ci auguriamo che le misure suggerite da settimane dagli scienziati siano misure drastiche di contenimento.
Mentre l’uomo propone Dio dispone!
Le chiese lodigiane A.D.I. sono impegnate in un combattimento spirituale: una Crociata di preghiera e digiuno!
Considerato il contesto venutosi a creare nella provincia di Lodi in merito ai contagi accertati da coronavirus, si esortano i credenti delle comunità della diaspora lodigiana a digiunare e pregare per una settimana a partire da domani (domenica 23 febbraio) per chiedere l’intervento di Dio sulla situazione attuale.
Preghiamo insieme ai fratelli ebrei per gli ammalati e per le loro famiglie, preghiamo per quanti hanno avuto contatto con loro, preghiamo per i credenti delle chiese dei comuni isolati, preghiamo per le comunità attigue, preghiamo in particolare per quanti non hanno ancora realizzato la salvezza nel Signore (che possano in questo frangente riconoscere il bisogno di essere perdonati e consolati).
Ringraziamo di cuore quanti si uniranno a noi nella preghiera.
Se il mio popolo, sul quale è invocato il mio nome, si umilia, prega, cerca la mia faccia e si converte dalle sue vie malvagie, io lo esaudirò dal cielo, gli perdonerò i suoi peccati, e guarirò il suo paese. 2 Cronache 7:14
Lella Francese
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