Recupera i tuoi giorni

kairosIl tempo passa inesorabilmente… ci sono alcuni dettagli che a volte ci danno la consapevolezza di come il tempo passa. Questi dettagli spesso si evidenziano nella vita degli altri, vediamo un bambino crescere, nostro figlio

sposarsi, avere un figlio, un nostro genitore che non c’è più… e ci rendiamo conto che il tempo passa, e in alcuni casi sembra propri che voli.
Per alcuni il tempo sembra che sia poco, ad altri forse resta poco da vivere.
Di solito davanti ad un funerale si fanno certe considerazioni…una vita che è passata…si ricorda a grandi linee quello che ne è stato, cosa ha fatto…
Alcune volte avvengono degli episodi nella nostra vita che ci danno la consapevolezza che il tempo è poco e passa in fretta … e vorremmo in un certo senso non “sprecare” nulla dei nostri giorni.
Desideriamo tutti che la nostra vita abbia un senso, un valore. Magari desideriamo che la nostra vita lasci un segno nella storia, nei cuori di chi ci sta accanto….

C’è stata una parola nella Bibbia che mi ha fatto riflettere e si trova in Efesini al capitolo 5.
“RICUPERANDO il tempo perché i giorni sono malvagi”. Efesini 5:16

Mi sono chiesto: “E’ possibile in qualche modo recuperare il tempo”?

Alcune traduzioni della Parola traducono:
“RISCATTANDO il tempo” (Nuova Diodati)
“APPROFITTANDO delle occasioni” (Riveduta) ed è quella che si avvicina di più nel significato.
“RICOMPERANDO il tempo” (Diodati)

Il termine tradotto: “recuperando” forse sarebbe meglio tradotto con “riscattando” “ἐξαγοραζόμενο”

E’ possibile riscattare il nostro tempo?
Il riscatto comporta il riprendere qualcosa di proprio dalle mani di un altro.

La parola tradotta qui con “tempo” in greco è “τὸν καιρόν” (ton kairon)
Queste due piccole parole non si riferiscono al tempo in generale, ma ad un punto specifico del tempo: un frangente, una crisi, un attimo pieno di possibilità che passa in fretta e che dobbiamo afferrare e utilizzare nel miglior modo possibile prima che ci sfugga via.

La nostra parolina è Kairon che deriva Kairos:
KAIROS nell’antica Grecia significa “momento giusto o opportuno” o “tempo di Dio”. Mentre KRONOS si riferisce al tempo logico e sequenziale, KAIROS significa ” un tempo nel mezzo”, un momento di un periodo di tempo indeterminato nel quale “qualcosa” di speciale accade.
Mentre Chronos è quantitativo, Kairos ha una natura qualitativa.
Nella mitologia greca, nella lotta tra Kairos e Chronos, Kairos è sempre stato perdente, perchè l’uomo ha sempre più seguito la “logica del Tempo” invece che la qualità.
Nella mitologia greca il “tempo” è un dio (Kronos) rappresentato come un gigante mostruoso, colto nell’atto di mangiare i suoi figli, essendogli stato predetto che sarebbe stato spodestato da uno di loro.
Kairos era il più giovane dei figli di Zeus, un giovane danzatore sempre in volo che deve essere tenuto per i capelli, è il dio dell’opportunità, per questo i greci indicavano con il termine “Kairos” il tempo di Dio, il momento giusto, propizio,
Vedete la differenza?
Kronos: tempo inteso come quantità, un dio che divora i suoi figli
Kairos: è il tempo di qualità, il tempo di Dio
Il credente in un certo senso è chiamato a scegliere tra i due.

IL MODO PER RECUPERARE e RISCATTARE IL TEMPO È QUELLO DI SPENDERLO BENE IN MODO SAGGIO.

Avere un tempo di qualità più che di quantità.
Tu puoi vivere tanto (quantità) ma vivere male (qualità).
Oppure puoi vivere poco (quantità) ma vivere bene (qualità).
Si può anche vivere tanto (quantità) e vivere bene (qualità).
Con “vivere bene” intendo vivere tempi di qualità, cogliere le opportunità, accettarle, viverle.

Il tuo tempo è di qualità?

Ci sono degli attimi che non vanno persi … certe opportunità sono rare, perché come dice successivamente il verso 16 “I giorni sono malvagi”; certi momenti sono paragonabili ad un deserto arido, in cui, qua e là, si può trovare un fiore e bisogna coglierlo mentre se ne ha la possibilità; oppure ad un buon affare che nell’arco di una vita intera si presenta poche volte ed è in quell’esatto momento che bisogna approfittarne.

CONTESTO:
Ora dobbiamo contestualizzare questa frase per ben intendere cosa voglia dire.
Leggiamo come comincia il capitolo:
“1 Siate dunque imitatori di Dio, come figli carissimi, 2 e camminate nell’amore, come anche Cristo ci ha amati e ha dato se stesso per noi, in offerta e sacrificio a Dio come un profumo di odore soave.”
C’è un comando: in qualità di figli, siate imitatori di Dio, del vostro Padre Celeste.
C’è un consiglio: camminate nell’amore
C’è un esempio: come anche Cristo ci ha amati ed ha dato se stesso per noi
C’è una finalità: per essere un offerta, un sacrificio a Dio, un profumo soave

“1 Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale.” (Romani 12:1)

Dal verso 3 al v. 14, parte una descrizione di cose che un figlio di Dio non dovrebbe fare, neppure nominare, stare attenti ai seduttori, ai ragionamenti vani, cioè inutili …

“3 Come si addice ai santi, né fornicazione, né impurità, né avarizia, sia neppure nominata tra di voi; 4 né oscenità, né parole sciocche o volgari, che sono cose sconvenienti; ma piuttosto abbondi il ringraziamento. 5 Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore o impuro o avaro (che è un idolatra) ha eredità nel regno di Cristo e di Dio. 6 Nessuno vi seduca con vani ragionamenti; infatti è per queste cose che l’ira di Dio viene sugli uomini ribelli. 7 Non siate dunque loro compagni; 8 perché in passato eravate tenebre, ma ora siete luce nel Signore. Comportatevi come figli di luce 9 – poiché il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità – 10 esaminando che cosa sia gradito al Signore. 11 Non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre; piuttosto denunciatele; 12 perché è vergognoso perfino il parlare delle cose che costoro fanno di nascosto. 13 Ma tutte le cose, quando sono denunciate dalla luce, diventano manifeste; 14 poiché tutto ciò che è manifesto, è luce. Per questo è detto: «Risvègliati, o tu che dormi, e risorgi dai morti, e Cristo ti inonderà di luce”.

Parole SCIOCCHE e\o VOLGARI sono sconvenienti, cioè, non sono utili, non portano beneficio.
SCIOCCO: persona che non ha giudizio, una cosa senza sale, insipida
VOLGARI: si indica la lingua del “volgo” cioè del “popolo”, si riferiva alla gente illetterata. Si intende un parlare insensato. Il termine VOLGARE nell’originale è indicato con BUFFONERIA: che è la caratteristica di una persona folle, “senza testa”, cioè che non usa l’intelligenza.
L’uomo che si comporta secondo questo elenco è definita STOLTO! Con il termine “stolto” in greco s’intende: FOLLE, STUPIDO, INPRUDENTE.

Al v. 15 troviamo un esortazione a vigilare a come ci comportiamo non da stolti (DESCRIZIONE APPENA FATTA) ma da saggi (ORA COMINCERA’ L’ALTRA DESCRIZIONE).
Qui troviamo il nostro testo (v.16)
“Recuperando il tempo perché i giorni sono malvagi”

Da qui parte la descrizione di come si recupera il tempo, cioè, di come sia possibile avere un tempo di qualità con chi ci circonda. Partendo dal v. 17 fino al v. 21 troviamo una descrizione di quello che dev’essere l’atteggiamento di un figlio di Dio.

L’uomo che si allinea a questo modo di fare e di agire è definito SAGGIO!

Persona saggia è colui che fa del suo tempo un tempo di qualità per se stesso e per gli altri.

Francesco Caldaralo | Notiziecristiane.com


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