San Calogero e una “soubrette” in processione… che orrore!

879d7199e0Imbarazzo nella comunità ecclesiale di Porto Empedocle per un episodio profano accaduto durante la processione del Santo patrono. In una festa patronale, alcuni episodi profani mettono in imbarazzo vescovo, sacerdoti e fedeli. E’ accaduto a Porto Empedocle, un comune della Sicilia, per i cattolici, appartenente al territorio diocesano di Agrigento. Nel corso dei tradizionali festeggiamenti in onore di san Calogero, il dotto santo eremita di colore, rinomato guaritore, venerato in molti paesi della provincia agrigentina, è successo un fuori programma: Clizia Incorvaia, – la modella, soubrette e recentemente anche attrice, protagonista di un sensuale servizio fotografico pubblicato dal magazine Fox Uomo, si è fatta fotografare durante la processione insieme ai componenti della confraternita e accanto al simulacro del Santo, indossando un vestito poco adatto alla circostanza e una maschera di “Barbie”. Il decoro religioso raggiunge il suo limite nel momento in cui la giovane e avvenente soubrette decide (evidentemente con la disponibilità e l’aiuto dei confrati) di salire sulla “vara” (in Sicilia il cosiddetto “carro” usato per portare in processione il simulacro del santo), e seduta ai piedi di san Calogero, a gambe incrociate, abbraccia il santo della sua terra natia, mentre la banda musicale intona un’allegra canzonetta.

“E’ stata un’esperienza adrenalinica salire sulla vara di San Calogero, documenterò tutto con foto e video – annuncia Clizia Incorvaia al Giornale di Sicilia – sul mio sito”, mentre la Chiesa cattolica Empedoclina, con i suoi sacerdoti ed i fedeli tutti prende le distanze dall’increscioso episodio. “La festa di San Calogero – si legge nel Giornale di Sicilia – non è folklore ma espressione di religiosità popolare. Pertanto abbiamo il dovere di salvaguardare la festa da deviazioni pagane e volgari che possano stravolgere la genuinità del culto a San Calogero. Noi parroci ci riserviamo di incontrare i rispettivi organismi parrocchiali al fine di discutere ed approfondire l’accaduto. Non si escludono decisioni e provvedimenti drastici che riguardino i futuri festeggiamenti in onore di San Calogero”.

Clizia Incorvaia a tal proposito riferisce: “Sono credente, cattolica da sempre. Non trovo nessuna volgarità nel documentare la festa del mio santo protettore e volergli dare un respiro internazionale attraverso il mio blog di moda… La volgarità spesso sta negli occhi di chi guarda e di chi ha la coda di paglia. Non è mio costume emettere giudizi ma in questa sede… vi dirò che trovo volgare la gente che va alle processioni e bestemmia lì, trovo volgare la gente che si spaccia per cristiano e non porge l’altra guancia, che non è solidale, che vive di sotterfugi, di vigliaccheria, di disonestà. Là dove come in questo caso c’è purezza d’animo, che ben venga!” (Giornale di Sicilia).

Forse una maggiore attenzione da parte degli organizzatori avrebbe potuto impedire l’episodio. “Concludo – afferma infine Clizia Incorvaia – dicendo che non voglio che vengano coinvolti nella vicenda terzi come gli organizzatori della festa di San Calogero. La festa è da preservare e non da ostacolare”. Ora si attende di conoscere le eventuali decisioni di Francesco Montenegro, Arcivescovo di Agrigento, in merito a quanto accaduto.

FONTE: http://vaticaninsider.lastampa.it

In merito alla venerazione è da considerare un cavillo semantico chiaro solo nella mente dei teologi, ma che nella pratica lega il cuore dei devoti alle creature piuttosto che al Creatore. Molto semplice da capire, ad esempio divenendo il “santo” oggetto di preghiere (cosa non biblica dove non è assolutamente insegnato a pregare i morti, se non Gesù che, come sappiamo, è risorto), di devozione, di speranza, di lodi, di fioretti, di pellegrinaggi, etc, etc. Cosa riserviamo al Dio geloso? Un “padre nostro” ogni “10 ave maria” o uno spettacolo di moda sopra un carro in processione!!! 

Ritornando a quello che è successo nell città di Porto Empedocle, sappiamo bene che vi sono tantissime  chiese cattoliche … e tutte dedicate ad un “santo” o a coppia di “santi”… alcuni di essi lo sono perchè nei vangeli si fa menzione di loro… ma altri, sono di fresca nomina…  a tutti loro, viene esercitato il culto… la venerazione… l’adorazione. Con tanto di baciamano o piede… con tanto di candele votive per intercessione o espiazione… una vera e propria idolatria. In certi periodi dell’anno, come per S. Calogero, a rotazione, vengono portati in processione… e ci sono di quelli che nella ricorrenza di uno di questi festeggiamenti, offrono donazioni materiali in oro…(per il santo?). Mi dispiace per queste persone, che non hanno accettato Cristo Gesù come loro unico e solo personale salvatore, a queste persone in tempi di crisi vorrei invitarli a  ”ripigliarsi” quell’oro ceduto che gli potrà sicuramente servire… le immagini che la chiesa cattolica propone, non sono solo di “ricordanza”… ma sono, in quel orrendo spettacolo, di cattura!… Cattura a morte eterna…

Siano tutti confusi quelli che servono le sculture e quelli che si vantano degli idoli; si prostrino davanti a lui tutti gli dèi.  Salmo 97:7

Quindi, vogliamo invitare quel prete scandalizzato per la soubrette  ad aprire gli occhi, a scendere dal tuo pinnacolo e andare dentro le scritture e poi, solo poi potremo riparlarne… per ora, è solo sprecare tempo… tempo che potremmo dedicare ad approfondire la Parola che è vita da parte di Gesù!

Pietro Proietto


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