
È tempo di “una nuova storia per la Siria“, secondo il presidente ad interim del Paese, Ahmed al-Sharaa. Tre mesi dopo che il suo gruppo islamista ha rovesciato Bashar al-Assad, ha firmato una dichiarazione costituzionale che, afferma, “sostituirà l’oppressione con la giustizia”.
L’ex leader di un gruppo di al-Qaeda, Ahmed al-Sharaa, promette un governo inclusivo fino a che non si potranno tenere elezioni libere ed eque. Ma la sua nuova Costituzione, resa pubblica pochi giorni dopo le orribili uccisioni di massa della minoranza alawita, rivela caratteristiche preoccupanti.
Il potere del presidente
La nuova Costituzioneconcede ampi poteri alla Presidenza. Tra le altre cose, il presidente ad interim fungerà da capo delle forze armate, proporrà leggi e nominerà funzionari che rispondono solo a lui. La mancanza di chiare garanzie che garantiscano l’indipendenza della magistratura e del parlamento suscita allarme perché il potere si concentra nell’esecutivo.
La legge islamica domina la scena
La precedente costituzione siriana sosteneva che la legge islamica era “una delle fonti principali” di legislazione, mentre in quella attuale si legge che essa è la fonte principale. La legge islamica acquisisce dunque un nuovo peso nel sistema giuridico siriano.
Minoranze vulnerabili
La Siria è ancora scossa dalle uccisioni di alawiti avvenute il mese scorso. Le minoranze etniche e religiose – cristiane, druse, yazide, curde, ismailite, alawite o altre – vivono in uno stato di paura. Mentre la Costituzione promette la libertà di credo religioso, solo le “religioni riconosciute” vengono protette. Per le minoranze etniche non esiste una protezione esplicita.
Il ruolo delle donne
La Costituzione vieta la discriminazione di genere e promette il diritto all’istruzione e alla tutela delle donne sul posto di lavoro, ma sottolinea anche l’importanza della “dignità” e del “ruolo della donna all’interno della famiglia e della società” presentandola in un modo che potrebbe entrare in conflitto con la tutela dei diritti lavorativi.
“Costituzione transitoria”
La Costituzione è destinata a governare la Siria per un periodo temporaneo di cinque anni, durante i quali il presidente al-Sharaa avrà ampi poteri. Tuttavia, il documento offre pochi dettagli su ciò che avverrà al termine di questo periodo.
“Nonostante la retorica della tolleranza, dal documento emergono gravi interrogativi”, osserva Matthew B. (pseudonimo), analista di Porte Aperte/Open Doors per il Medio Oriente. “Il vero banco di prova sarà vedere se il governo è disposto a proteggere tutti i siriani, indipendentemente da etnia e religione. Le uccisioni di massa di alawiti a Latakia e Tartous mostrano già un’agenda diversa. La Siria è davvero sulla strada della democrazia – o sta semplicemente scambiando una forma di autoritarismo con un’altra?”
https://www.porteaperteitalia.org/siria-la-nuova-costituzione-suscita-grandi-timori/
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