Zelo con Conoscenza

Da sempre lo ZELO è stato un componente necessario per il servizio a Dio.

Zelo significa: Dedizione assidua e tenace a un compito, a un impegno, a un lavoro, fervore, entusiasmo dimostrato nel perseguimento di una causa.

La Scrittura ci dice: “Quanto allo zelo, non siate pigri; siate ferventi nello spirito, servite il Signore;” Romani 12:11

Una dichiarazione che ci parla dell’attitudine di quando si serve il Signore: dedizione, tenacia, impegno, fervore, entusiasmo, ecc…

Cito solo alcune scritture che ci parlano dello zelo, di quello che produce e della sua importanza:

  • L’apostolo ci dice che lo zelo è di stimolo per chi ci circonda (2 Corinzi 9:2)
  • Nell’armatura del cristiano menzionata da Paolo, lo zelo è paragonato alle calzature (Efesini 6:15)
  • Lo zelo è importante per raggiungere la pienezza della speranza (Ebrei 6:11)
  • Lo zelo di Cristo per la casa di Dio, lo portò a rovesciare i tavoli dei cambi valute (Giovanni 2:17)

Parlando d’Israele, l’apostolo Paolo mostra la sua preoccupazione, il suo desiderio, la sua preghiera per il popolo eletto. Un popolo che crede di arrivare alla “giustizia” mediante la legge anziché mediante la sola fede.

Un popolo che mostra tanto zelo nell’osservanza della legge, scrupoloso rispetto ad ogni apice e ad ogni iota delle Sacre Scritture.

Iota. Lo ἰῶτα (iòta) è la più piccola lettera dell’alfabeto greco: corrisponde e assomiglia alla nostra “i”, ma senza neppure il puntino: ι

Apice. In greco è κερέα (kerèa), che significa “corno”. In ebraico si chiama קוץ (qotz), che significa “spina”. Qui indica le piccole sbavature (a forma di minuscoli corni o piccole spine) presenti in alcune lettere dell’alfabeto ebraico.

Un popolo attento nell’osservanza letterale dei precetti e comandamenti divini.

Un popolo che ama tanto il proprio Dio, gli è devoto, gli è ubbidiente … ma non è ancora consapevole che non è possibile raggiungere la “giustizia” senza la fede.

Un popolo che si sforza per poter entrare nel Regno di Dio ma non potrà farlo mediante la sola osservanza della legge mosaica.

Infatti Paolo ai Romani scriverà: “Io rendo loro testimonianza infatti che hanno zelo per Dio, ma zelo senza conoscenza.” (10:2)

C’è qualcosa di male nell’avere zelo senza conoscenza?  

Lo zelo, nel cammino cristiano è sufficiente? Purtroppo no!

Lo scrittore ai proverbi dirà: “Lo zelo senza conoscenza non è cosa buona; chi cammina in fretta sbaglia strada.” (19:2)

Camminare senza conoscere fa sbagliare strada. Si, perché colui che vuole conoscere, necessita che rallenti il suo piede per leggere, per meditare e studiare la Parola di Dio.

Camminare SOLO spinti dallo zelo, fa camminare più veloci, perché non dobbiamo prenderci del tempo per studiare e documentarci, ma la fretta fa sbagliare strada.

Riguardo agli ebrei, a loro non manca il tempo di riflessione e studio, ma manca la conoscenza del Vangelo, della Buona Notizia, della Salvezza mediante la fede.

Una versione della Bibbia dice: “Inoltre non è bene per un’anima essere senza conoscenza; chi va a passi frettolosi sbaglia strada.” Proverbi 19:2

Ci fu un re d’Israele, il quale commise due gravi peccati, leggiamo il primo di questi:

“8 Egli aspettò sette giorni, secondo il termine fissato da Samuele; ma Samuele non giungeva a Ghilgal e il popolo cominciò a disperdersi e ad abbandonarlo. 9 Allora Saul disse: «Portatemi l’olocausto e i sacrifici di riconoscenza»; e offrì l’olocausto. 10 Aveva appena finito di offrire l’olocausto, che arrivò Samuele; Saul gli uscì incontro per salutarlo. 11 Ma Samuele gli disse: «Che hai fatto?» Saul rispose: «Siccome vedevo che il popolo si disperdeva e mi abbandonava, che tu non giungevi nel giorno stabilito e che i Filistei erano radunati a Micmas, mi sono detto: 12 “Ora i Filistei mi piomberanno addosso a Ghilgal e io non ho ancora implorato il SIGNORE!” Così mi sono fatto forza e ho offerto l’olocausto». 13 Allora Samuele disse a Saul: «Tu hai agito stoltamente; non hai osservato il comandamento che il SIGNORE, il tuo Dio, ti aveva dato. Il SIGNORE avrebbe stabilito il tuo regno sopra Israele per sempre. 14 Ora invece il tuo regno non durerà. Il SIGNORE si è cercato un uomo secondo il suo cuore, e il SIGNORE l’ha destinato a essere principe del suo popolo, poiché tu non hai osservato quello che il SIGNORE t’aveva ordinato”. 1 Samuele 13:8-14

Il re Saul sapeva che prima di andare in battaglia si doveva offriva al Signore un olocausto e dei sacrifici di riconoscenza. Gli addetti a compiere i sacrifici erano determinate persone, i sacerdoti, in questo caso lo era il giudice Samuele.

Samuele gli aveva dato un tempo, doveva attendere sette giorni.

Samuele non GIUNGEVA (8), non dice che RITARDAVA. Saul compie da sé il sacrificio senza aspettare Samuele.

Cosa accadde a Saul?

  • Siccome vedevo che …
  • Il popolo si disperdeva e mi abbandonava …
  • Che tu non giungevi…
  • Ora i filistei mi piomberanno addosso a Ghilgal
  • Mi sono fatto forza ed ho offerto l’olocausto …

“Vedevo…il popolo mi abbandonava … i filistei mi piomberanno addosso … mi sono fatto forza…”

Tutte espressioni fondate sull’emotività, sulle emozioni, sulle sensazioni, decisioni dettate dalle circostanzeoltre a dare la colpa al popolo (si disperdeva e mi abbandonava) e a Samuele (tu non giungevi)

Può un uomo agire solo spinto dalle emozioni e dalle proprie sensazioni? Può, ma dev’essere consapevole che ciò lo mette difronte alla possibilità di sbagliare strada.

L’emozione è un impulso rapido, esplode come un vulcano e ha la durata della rugiada al mattino.

Non sempre agire d’impulso, o sotto emozioni è saggio.

L’emozione è rapida, irruenta, spinge a far intraprendere in fretta nuove strade e decisioni.

Può un re, che ha la responsabilità su tutto il popolo, muoversi spinto dalle emozioni e dalle circostanze? No, non è saggio!

A volte non è opportuno agire d’istinto (dico a volte, perché l’istinto ci salva anche da situazioni particolari), è saggio agire avendo conoscenza, lo zelo da solo potrebbe far sbagliare strada, i piedi veloci mettono nei guai.

Saul non aspettò…corse e peccò, e in questo caso il suo zelo fu fatale.

Samuele gli disse: “Ora invece il tuo regno non durerà” (14)

e continua dicendo: “Il SIGNORE si è cercato un uomo secondo il suo cuore”.

Cioè un uomo:

  • Che PENSA come Dio
  • Che HA a CUORE Dio
  • Che CONOSCE profondamente la Sua volontà
  • Che AMA l’Eterno con tutto il cuore

Un uomo capace di soddisfare ed adempiere ai desideri e al volere del cuore di Dio piuttosto che ai propri.

Saul disse: “il popolo MI abbandonava…i filistei MI piomberanno addosso … MI sono fatto forza”

In una sola risposta compare ben tre volte la parola: “MI”; Saul era il re di sé stesso e non l’Eterno, pensava a sé e ai propri tornaconti più che a Dio.

L’evangelista scriverà a riguardo: “Poi lo rimosse, e suscitò loro come re Davide, al quale rese questa testimonianza: “Io ho trovato Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore, che eseguirà ogni mio volere”. Atti 13:22

Davide eseguirà il volere di Dio; realizzare il volere di Dio implica che si possegga la conoscenza di chi Dio è e di quello che troviamo scritto nella Sua Parola.

Se ci si muove senza conoscere Dio e la Sua Parola, e ci si muove solo spinti dallo zelo, si rischia di sbagliare strada.

Nella Parola troviamo anche degli esempi preziosi, tipo quello di Fineas. Viene elogiato da Dio per il suo zelo “con conoscenza”.

“6 Ecco che uno dei figli d’Israele venne e condusse ai suoi fratelli una donna madianita, sotto gli occhi di Mosè e di tutta la comunità dei figli d’Israele, mentre essi stavano piangendo all’ingresso della tenda di convegno. 7 E Fineas, figlio di Eleazar, figlio del sacerdote Aaronne, lo vide, si alzò in mezzo alla comunità e afferrò una lancia; 8 poi andò dietro a quell’Israelita nella sua tenda e li trafisse tutti e due, l’uomo d’Israele e la donna, nel basso ventre. E il flagello cessò tra i figli d’Israele. 9 Di quel flagello morirono ventiquattromila persone.10 Il SIGNORE parlò a Mosè e disse: 11 «Fineas, figlio di Eleazar, figlio del sacerdote Aaronne, ha allontanato la mia ira dai figli d’Israele, perché egli è stato animato del mio zelo in mezzo a loro; e io, nella mia indignazione, non ho sterminato i figli d’Israele. 12 Perciò digli che io stabilisco con lui un patto di pace, 13 che sarà per lui e per la sua discendenza dopo di lui: l’alleanza di un sacerdozio perenne, perché egli ha avuto zelo per il suo Dio, e ha fatto l’espiazione per i figli d’Israele”. Numeri 25:10-13

Il popolo d’Israele si stava mescolando con il popolo di Moab. Gli israeliti stavano fornicando con le moabite. Questa corruzione provoca la gelosia divina e scoppia un flagello…muoiono 24.000 persone, ma lo zelo di Fineas che mette in atto il volere di Dio mette fine all’ira di Dio.
Il popolo verrà risparmiato grazie allo zelo “con conoscenza” di Fineas.

Lo zelo di Fineas non era semplice disprezzo per quello che stava avvenendo, era anche dimostrazione che aveva conoscenza del cuore di Dio.

Tipo:

“32 Non farai nessun patto con loro, né con i loro dèi. 33 Non dovranno abitare nel tuo paese, perché non ti inducano a peccare contro di me: tu serviresti i loro dèi e questo sarebbe un laccio per te».” Esodo 23:32-33

Non commettere adulterio.” Esodo 20:14

Fineas si mosse spinto dallo zelo ma CON conoscenza.

Dio dice di lui: “egli è stato animato del mio zelo in mezzo a loro”.

Del mio zelo”; Lo stesso zelo di Dio, lo stesso animo, lo stesso sentimento, lo stesso volere.

C’è una benedizione per lui;io stabilisco con lui un patto di pace, 13 che sarà per lui e per la sua discendenza dopo di lui: l’alleanza di un sacerdozio perenne, perché egli ha avuto zelo per il suo Dio, e ha fatto l’espiazione per i figli d’Israele” (vv.12-13)

Conosciamo Dio, stiamo alla Sua presenza, leggiamo e meditiamo la Sua Parola e a tutto ciò mettiamoci tanto zelo. La pace di Dio sarà per noi!

Francesco Caldaralo | Notiziecristiane.com


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