È stata trovata morta Sofia, la 13enne scomparsa due giorni fa dopo il bombardamento dell’esercito russo su una colonna di mezzi che stavano evacuando civili nella regione di Kharkiv. Lo ha reso noto il capo delle indagini del dipartimento di polizia regionale Sergii Bolvinov su Facebook, riportato da Ukrinform. «Purtroppo, i resti del corpo e un ciondolo indicato dai suoi parenti sono stati trovati nell’auto su cui viaggiava», ha detto Bolvinov.
I parenti l’avevano cercata con appelli sui social. Sofia era in macchina con la sorella di 6 mesi e la madre. La donna è stata gravemente ferita nel bombardamento. Sulla scena dell’attacco – ha raccontato la polizia – sono state trovate sei auto con fori di proiettile e detriti, quattro i cadaveri, presumibilmente di membri della colonna di evacuazione.
«Al momento è impossibile identificare tutti i corpi a causa del loro stato. A 300 metri la quadra investigativa ha trovato anche un carrarmato di Mosca distrutto e due corpi bruciati con resti di uniformi militari russe», ha affermato Bolvinov. La connessione con le persone che guidavano le 15 auto verso Kharkiv è stata interrotta il 4 maggio e le forze dell’ordine non sono state in grado di arrivare immediatamente sulla scena a causa delle ostilità in corso. La colonna di auto per l’evacuazione proveniva da Vovchansk.
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