Il commissario del governo francese presso il Consiglio di Stato ha chiesto che l’uomo in stato di minima coscienza sia lasciato morire, contro il volere dei genitori e dei fratelli.
Vincent Lambert deve morire. È questo il verdetto emesso dal “rapporteur”, il commissario del governo francese presso il Consiglio di Stato, i cui 17 magistrati sono stati chiamati a giudicare su un caso molto simile a quello di Terri Schiavo. Vincent, finito in coma cinque anni fa e ora in stato di minima coscienza, è al centro di una battaglia giudiziaria tra la moglie dell’uomo e i suoi genitori che i 17 giudici chiuderanno martedì prossimo alle 16 con una sentenza definitiva.
NESSUNA SPINA DA STACCARE. Come nel caso di Eluana, anche nel caso di Vincent non c’è nessuna spina da staccare. L’uomo di 38 anni respira in modo autonomo, risponde agli stimoli, sorride, piange ma viene nutrito e idratato in modo artificiale. La moglie di Vincent ha chiesto ai giudici che idratazione e alimentazione vengano sospese e l’uomo lasciato morire, i genitori e i fratelli vogliono invece che continui a vivere. Vincent non ha mai lasciato nessun testamento biologico e non ha mai nominato un suo tutore legale e legittimo.
COMMISSARIO DEL GOVERNO. Secondo quanto dichiarato oggi dal “rapporteur”, «interrompendo i trattamenti, i medici non uccidono [Vincent]», è lui che si avvicina «alla fine della vita». Vincent deve morire perché «per quanto forte sia l’amore di un fratello, di una sorella e soprattutto dei genitori, questo non è abbastanza per tenere in vita il paziente». Le sue «lesioni irreversibili», «senza speranza di miglioramento», fanno sì che nutrirlo diventi una forma di «accanimento terapeutico» che lo «mura nella sua solitudine e incoscienza».
«VI SEMBRA MORENTE?». Vincent in realtà non è affatto solo, visto che è accerchiato dall’affetto dei suoi genitori e dei suoi fratelli. Ma per il magistrato deve comunque essere lasciato morire di fame e di sete, cosa che dalla sospensione della nutrizione avverrà «entro tre o cinque giorni». L’avvocato dei genitori ha protestato davanti a questa argomentazioni sventolando una foto di Lambert urlando: «Vi sembra che abbia l’aria morente?». Poi, per ricordare che il paziente non è affatto in uno stato di incoscienza, ha letto una email che la madre ha scritto martedì scorso: «Ho tenuto Vincent tra le mie braccia. Lui aveva gli occhi pieni di lacrime e mi guardava».
ULTIMA SPIAGGIA. Se i 17 giudici martedì seguiranno il consiglio del “rapporteur”, sarà una sentenza storica per la Francia, la prima a legalizzare di fatto un caso di eutanasia. Ai genitori e ai fratelli di Vincent rimarrebbe allora una sola possibilità: fare ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo, l’unica in grado di ribaltare una eventuale sentenza di morte.
Leone Grotti
Fonte: http://www.tempi.it/
La Bibbia condanna chiaramente chi uccide intenzionalmente un essere umano innocente. Il sesto comandamento recita: “Non uccidere!” (Esodo 29:13). Uccidere un essere umano, fatto ad immagine di Dio, è un crimine serio. Poiché l’uomo è creato ad immagine di Dio, l’omicidio è un attacco contro Dio. Questa è una questione molto seria; Dio non la tratta con leggerezza e neppure noi dovremmo. L’aborto è una procedura inventata e usata dall’uomo, che ha come scopo la soppressione della vita di un essere umano non ancora nato. Ci sono vari modi di uccidere chi non è ancora nato. Lo si vuole uccidere, con la sospensione della nutrizione, lasciandolo morire di fame e di sete, insomma una chiara forma di eutanasia, autorizzata da un uomo che ben presto dovrà dare conto e ragione a Dio per la sua decisione! Ma in tutti i casi, la sospensione della nutrizione è una procedura che inizia con l’intenzione di uccidere chi è su un letto immobile e non può far sentire la sua voce; quindi è un omicidio volontario!
Pietro Proietto
[notiziecristiane.com]
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