Spesso, durante il corso della nostra vita, ci troviamo ad affrontare delle prove che crediamo troppo pesanti e ci chiediamo: “Perché il Signore mi ha dato questa prova? Cosa ho fatto per meritare questo? Perché Dio ce l’ha con me? Mi sono sempre comportato bene ed ecco come sono stato ripagato!” eppure la parola di Dio dice: “affinché la vostra fede, che viene messa alla prova, che è ben più preziosa dell’oro che perisce, e tuttavia è provato con il fuoco, sia motivo di lode, di gloria e di onore al momento della manifestazione di Gesù Cristo.” (1 Pi 1:7).
La “prova” non è mai una punizione che Dio vuole infliggerci, può essere anzi un modo per ricondurci sulla giusta o un modo per raffinare la nostra fede, renderla preziosa ai Suoi occhi.
Nella Parola di Dio possiamo notare che tante sono le prove di cui si parla, ma colui che ne ha subite di più, superandole tutte è stato Gesù che nella Sua vita, santa e senza peccato, ne ha affrontate tantissime e senza mai chiedersi perché Dio gliele avesse volute.
Forse Gesù le meritava? No di certo! Eppure le ha affrontate come la volontà del Padre ha voluto, sottomettendo ad Essa la Sua natura umana e rimettendo tutto nelle mani di Dio.
Affinché possiamo affrontare, con il giusto discernimento e la giusta maniera, le prove è necessario conoscere la Parola di Dio e tenere bene a mente tutte le prove che tanti uomini di Dio (senza dimenticare Gesù) hanno dovuto affrontare.
Dio mise alla prova la fede e la fiducia di Abramo, al quale aveva promesso una discendenza enorme: gli ordinò di uccidere Isacco, ed dovette fare una scelta difficile, non solo perché doveva uccidere suo figlio, ma anche perché non comprendeva come avrebbe potuto avere la ricca discendenza che il Signore gli aveva promesso, se avesse ucciso il suo unico e diretto discendente. Eppure si sottomise alla volontà del suo Signore e decise di immolare suo figlio (ovviamente tutti conosciamo la fine della storia: la bontà infinità di Dio non permise la morte del giovane Isacco).
La prova in realtà servì poco a Dio, che essendo Onnisciente, conosceva la fede e la dedizione di Abramo, ma fu utile e necessaria ad Abramo stesso per capire quanto il suo amore per Dio fosse grande, per comprendere quanto si sarebbe spinto nella sua fede, quanta fiducia sarebbe stato in grado di dare al Signore.
Abramo non fu l’unico, tanti servitori di Dio hanno dovuto affrontare delle prove, ma Dio non li ha mai mandati allo sbaraglio senza un’adeguata preparazione,senza una giusta armatura.
Le prove, quindi, non servono solo al Signore per conoscere e raffinare la nostra fede, ma servono anche a noi per crescere nell’amore di Dio ed essere costanti nel compiere la Sua opera.
Giacomo stesso afferma: “Fratelli miei, considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in prove svariate, sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. E la costanza compia pienamente l’opera sua in voi, perché siate perfetti e completi, di nulla mancanti.” (Gi 1:2-4)
La prova produce costanza, nella prova stessa prendiamo consapevolezza che il Signore ci è vicino e in ogni momento pronto a sorreggerci e a risollevarci se cadiamo. Quando Dio ci fa passare delle prove c’è sempre un motivo che alle volte non comprendiamo, ma è certo che il Signore non ci darà mai prove che non siamo in grado di superare e ad ogni prova superata nell’amore del Signore la nostra fede diventerà più preziosa:
“Beato l’uomo che sopporta la prova; perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promessa a quelli che lo amano.” (Gi 1:12)
Dio ci benedica
Luigi Mandile | Notiziecristiane.com
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