Che cosa è la speranza se non quella luce costante nei cammini impervi, nelle gallerie oscure della sofferenza, quell’energia capace di farci emergere dal mare delle preoccupazioni? E ancora è quella luce che contraddistingue lo sguardo di chi la sostiene e accende toni di armonia e musicalità nonostante le intemperie della vita.
Quante volte d’innanzi a prove, a volte insostenibili della vita, ci ritroviamo tra le mani coriandoli della nostra anima, che affannosamente cercano di ricongiungersi in attesa della luce della speranza a farne da collante.
La speranza è la luce di chi non vede che oscurità e affida a Dio Padre la sua anima ma anche l’intento di quel soffio di vita a rimettere in piedi la voglia di continuare il cammino, di riprendere e far rivivere i migliori ricordi che siano strada vivificante per i nuovi fermenti dell’orizzonte.
La speranza è il grazie continuo di quella luce sempre scintillante negli occhi dei miei pazienti che nonostante siano provati e schiacciati dalla sofferenza riescono ad apprezzare ogni istante in più di questo tempo terreno, perdendo le logiche temporali, perché di quel secondo in più, dimora di un tempo infinito, ne fanno riconoscenza e gratitudine verso il nostro Dio misericordioso.
La speranza è un vero arcobaleno che dona a ognuno quelle sfumature necessarie per abbandonare i tentativi inutili di trovare spiegazioni razionali e investe in essa il potenziale energetico per scrollarsi quell’abito terreno appesantito e spianare nuove soluzioni;
soluzioni che grazie all’intercessioni degli angeli che siano i buoni propositi, ispirazioni mediche, o la pazienza avvolta dalla sciarpa delle fede, spianano un cammino dignitoso sempre se contemplato dalla volontà di Dio padre.
Mi piace immaginare la sofferenza che sia fisica o psicologica, come le mani di un artista che dinanzi alla materia grezza ne fa capolavori. Come colui che realizza vasi levigando lentamente i contorni per dare una forma definitiva. Piano piano ciò che era senza forma prende significato e ogni tocco in più nell’attesa, permetterà alla fine di realizzare quel senso auspicato da Dio e contemporaneamente dall’animo che tra i disagi riconosce le strade più opportune da intraprendere per arrivare al progetto cui ognuno è chiamato.
Nel mio vaso esistenziale che ogni giorno cerco di migliorare, inserisco i fiori più belli che incontro giornalmente che si chiamino Maria, Loredana, Mariella, Susi, Marta, etc. che ne danno infinito peso affettivo, quel peso che nello stesso tempo sanno conferire ali sempre più espanse al mio animo desideroso d’immenso.
Leggerezza ed espansione del se dopo opportuna consapevolezza e ricognizione, sono i nomi delle strade che cerco giornalmente tra il sole che lambisce puntualmente il mio corpo per giungere all’animo, tra le piogge di fede a vivificare il mio essere, tra i propositi migliori che assecondo non dando spazio alla voce che vorrebbe attrarre la mia attenzione verso bagliori temporanei; gli stessi che finirebbero per sgretolare il mio costruito, non avendo forza di donare nemmeno un ricordo perché la gomma della coscienza è sempre pronta ed eliminare ciò che porta alla mortificazione dell’anima.
L’anima anela alla parola, alla verità, a cammini consoni alla nostra evoluzione siano anche i temporanei deserti necessari a eliminare scorie dell’essere che riducono la visione dei cieli degli animi proiettati verso la Luce.
La Luce che non abbaglia mai, ma avvolge, coinvolge gli uni e gli altri, è riparo alle intemperie, calore dei giorni freddi, vicolo aperto verso sentieri senza speranza.
Prediamola per mano la luce della fede ed eterniamo speranza nei nostri cuori e in quelli di chi cammina al nostro fianco. E come al solito termino queste riflessioni donandovi una delle mie poesie…
Vivere nella speranza, attenendo la ricognizione del se.
Sia dove l’incertezza è l’unica strada visibile
Sia dove il bagaglio della speranza porta con sé il nulla
Sia il dolore temporaneo, chiave d’ingresso per un raggiante sole
Sia l’incomprensibile… la risposta a un improvviso cambiamento
Sia dove tutto sembra perso
Sia il sorriso dopo una ruga di dolore
Sia la Tua volontà Signore
Sia la forza di accettarla come la gioia di non comprendere mai il mutamento verso una nuova radiosa alba!
Debora Castrogiovanni | Notiziecristiane.com
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