Cara famiglia in Cristo, mi chiamo Alessandra Alaimo e oggi vorrei condividere con voi l’esperienza che ho vissuto la notte di domenica 06/07/2020 e del lunedì successivo, affinchè possa essere di benedizione per il Corpo di Cristo, che è la Sua chiesa, e possa esortarci a fissare lo sguardo verso ciò che è Eterno discernendo i tempi che stiamo vivendo per non mancare di incontrare il Signore quando tornerà dal cielo.
La mattina del 07/07 mi sono svegliata con grande inquietudine. Il Signore mi aveva dato un sogno. Nel sogno ero appena uscita da un centro commerciale. Il cielo era buio, sembrava notte, ma la gente era impegnata nelle proprie faccende come se fosse mattina: chi andava in posta, chi in banca, alcuni portavano a spasso il cane, altri erano al bar a prendere un caffè. Controllai l’ora perché sapevo di avere un appuntamento importante al quale non potevo mancare: una riunione con un servo scelto da Dio che aveva un importante ministero profetico; a questa riunione partecipavano tutti i figli di Dio e non si poteva tardare, ad una certa ora doveva iniziare.
Guardando l’orologio mi resi conto di quanto fosse tardi, mancava solo mezz’ora all’inizio di quella riunione. Non ero lontana dal luogo in cui si sarebbe tenuta, distavo circa un paio di minuti di macchina, ma il fatto che fosse così tardi mi scosse molto. Sapevo di avere poco tempo. In quel momento un forte boato attirò la mia attenzione, alzai lo sguardo e notai che nel cielo, già nero, si stava avvicinando uno spaventosissimo temporale. Non avevo mai visto nulla del genere, le nuvole erano così minacciose, al loro interno vedevo un susseguirsi incessante di fulmini, ma non erano bianchi, erano rossi…come se del fuoco dal cielo fosse pronto a scaraventarsi sulla terra. La vista di quel temporale mi allarmò, ma nessuno delle persone attorno a me sembrava farci caso, erano tutte indifferenti. Decido di correre alla riunione prima di ritrovarmi in mezzo a quel temporale. Durante il tragitto passo vicino ad una casa che, nel sogno, era casa dei miei genitori. Sapevo che mio marito con i bambini era già diretto al luogo della riunione e così anche i miei genitori, ma decido lo stesso di fermarmi a controllare se si erano già avviati. Entro dentro casa e trovo le luci spente, pensando che non ci fosse nessuno mi dirigo verso l’uscita, ma noto che nella cameretta c’era mio fratello, mi avvicino e gli chiedo “Ma cosa ci fai ancora qui?” e mi risponde “Sto aspettando papà!”. Proprio in quel momento sento russare, mi dirigo in camera da letto e vedo mio padre che dormiva. Allarmata, lo sveglio e gli chiedo “Papà, ma che fai, ti sei addormentato? E’ tardissimo, sta per iniziare la riunione”. Mio padre si sveglia e mi dice “Sono tornato da lavoro, ero stanco, volevo riposare due minuti, ma mi sono addormentato!”. Gli dico “dai papà, facciamo in fretta, manca solo mezz’ora!”.
Nel sogno continuavo a pensare che il tempo stava per finire. Mi giro e vedo mio fratello che non era pronto (nel sogno raffiguravo il suo “non essere pronto” nel “fisico”, ma sapevo che in realtà era a livello spirituale). Richiamavo mio papà dicendogli “Papà, ma non hai neanche preparato Manuele? Ma hai compreso che è tardi? Guarda (gli mostravo l’orologio), adesso mancano solo 20 minuti!”. Decido di preparare mio fratello e sollecito nuovamente mio papà dicendogli “Papà, mancano 20 minuti, è davvero tardi! Sta per arrivare un tempo terribile e se non facciamo in fretta rischiamo di arrivare tardi, di non trovare parcheggio coperto e di rimanere fuori!”. All’udire queste parole mio padre si è come scosso, si è reso conto della situazione e, allarmato, mi dice “come rimaniamo fuori? Forza andiamo, sbrighiamoci!”. In quel momento mi telefona mia madre e mi domanda “Ale, ma dove sei?” (loro erano già arrivati al luogo della riunione), le rispondo “Sono a casa tua. Grazie a Dio che mi è venuto in mente di fermarmi perché papà si era addormentato e hanno rischiato, lui e Manuele, di non venire alla riunione e di rimanere qui! Stiamo arrivando!”. In quel momento suona la sveglia e mi alzo di soprassalto con grande turbamento nel cuore.
Durante il giorno continuavo a pensare e meditare quel sogno. Mi aveva scossa parecchio. Nella mia mente rivivevo ogni attimo vissuto nel sogno.
Quella sera quando andai a letto pregai il Signore nel mio cuore dicendoGLi “Signore, io amo profondamente quando tu mi parli e ti riveli nella mia vita. Io ho bisogno di questo, desidero sentirti, percepirti … è come il mare, possono raccontarti quanto sia meraviglioso contemplare la grandezza e lo splendore dell’orizzonte, possono raccontarti quanto sia piacevole il profumo della brezza del mare, possono raccontarti quanto sia piacevole sentire la sabbia sotto i piedi o lasciarti cullare dalle onde, ma non puoi capire realmente come sia vivere tutto questo fino a quando non lo sperimenti di persona. E lo stesso è con te Signore, possono raccontarmi tanto su di te e ritengo che siano tutte cose meravigliose, ma posso solo immaginarle. Non posso capirti e conoscerti fino in fondo se non ho esperienze con te, se non arrivo a toccarti, a sentirti, percepirti. Io ho bisogno di fare esperienze con te, io desidero sentirti in maniera tangibile, non solo immaginare quanto meraviglioso sia”. Con questa pre XDXxxxxx ghiera nel cuore e questo grande desiderio di avere un contatto con Dio mi addormentai.
Nel cuore della notte, stranamente, mio figlio più piccolo era molto irrequieto. Non dormiva. Non comprendevamo perché, ha sempre riposato serenamente. Abbiamo provato a riaddormentarlo più volte, ma senza esito, alla fine mio marito ha deciso di coricarsi un po’ di fianco a lui. Io sono rimasta da sola nel letto. Tutto ad un tratto sento la finestra scricchiolare e un forte risucchio di vento, subito ho pensato che stesse per avvenire una scossa di terremoto. Ho acceso il lume, ho guardato la pianta e ho notato che non si muoveva; allora ho guardato la finestra ed ho notato che era chiusa male. Ho pensato “come mai non mi sono accorta di aver chiuso male la finestra? Certo che è proprio strano questo vento che ha scosso la finestra!”. Appena pensai alla parola “vento”, mi sono bloccata. Qualcosa mi era successo quella notte, prima che si svegliasse il bambino. Si! Avevo avuto un’esperienza con Dio e mi era riaffiorata alla mente.
Questo è ciò che avvenne: Mentre stavo dormendo fui presa in spirito. Il Signore, come un padre amorevole prende la propria figlia mentre è coricata, così mi prese Lui tra le Sue braccia. Ricordo che mi sono completamente abbandonata. Mi sollevò. Ero nello spirito, ma percepivo tutto intorno a me come reale, non era un sogno, ero in un’altra dimensione. Percepivo a malapena la lucina della notte messa per i bambini, mi sembrava di essere sospesa nello spazio infinito. A quel punto il Signore mi disse “Presta attenzione a ciò che sto per dirti: una calamità dal cielo colpirà la terra!”.
Non riesco a ricordare cosa mi ha detto dopo, ricordo però perfettamente che Gli ponevo delle domande e Lui mi rispondeva. Non era una voce immaginaria o mentale, era reale. Parlavo con Lui come un padre parla con il proprio figlio. Ricordo però che prima di ritornare nel corpo sentì il Signore piangere e disse “ I miei figli…i miei figli sono presi dalle faccende di questo mondo! Non vedono e non riconoscono i segni e i tempi!”. Ho percepito il Suo dolore e soffrivo. Con un cuore afflitto gli dico “Signore, ma tu piangi!” e Lui ha nuovamente ripetuto “I miei figli…i miei figli sono presi dalle faccende di questo mondo! Non vedono e non riconoscono i segni e i tempi!”.
Quando ho ricordato l’incontro che ho avuto con Dio ho provato tanti tipi di sentimenti diversi. Sentivo una profonda gratitudine per aver ricevuto la grazia di questo incontro, ma ero anche turbata e afflitta per le Parole che mi disse. Volevo avere ancora una conferma di questo messaggio e ho pregato per tutta la notte.
Al mattino non ho raccontato nulla a mio marito, ma continuavo a pregare dentro il mio cuore. Chiedevo al Signore di parlarmi ancora, in qualunque modo, anche attraverso la Parola per darmi conferma di quel messaggio. Dicevo “Signore non voglio dire o fare nulla che non sia secondo la Tua volontà. Voglio camminare se cammini Tu, voglio parlare se parli Tu, voglio muovermi se ti muovi Tu”.
Mentre stavamo riordinando camera, avendo l’abitudine di tenere sempre la Bibbia aperta, mai chiusa, dissi a mio marito, come ogni mattina, “amore, apri la Bibbia?”, ma lui (stranamente) ha inteso che io volessi che aprisse la Bibbia a me e me la porta aperta. Sorridendo gli dico “no amore, mettila aperta sul letto”. Poi lo blocco velocemente e gli dico “ASPETTA! ASPETTA! Fammi leggere il capitolo che hai aperto”. Leggendo vedo Geremia capitolo 11 intitolato “il patto violato”. In questo capitolo il Signore manda Geremia ad annunciare al popolo che li avrebbe colpiti con una calamità perché hanno violato il patto che fece con i loro padri e si sono rivolti a dei stranieri”. Lì ho avuto un’ulteriore conferma di quell’incontro avvenuto la notte.
Decido di chiamare il pastore e parlare con lui dell’esperienza che avevo vissuto in questi due giorni, mi ha consigliato di scrivere questa testimonianza per la chiesa universale.
Benedico la sua vita, perché attraverso gli insegnamenti che Dio ci porta attraverso di lui sono riuscita ad accostarmi al Signore con il giusto stato d’animo e nel modo da Lui gradito per avere una relazione vera e tangibile e non solo mentale. Spero che questa testimonianza possa essere di benedizione per il Corpo di Cristo e possa scuotere e svegliare le nostre anime riconoscendo i segni e i tempi, per prepararci al Suo ritorno. Il tempo è vicino! Cristo viene! Voglio citarvi le parole che disse il pastore ad una riunione, per incoraggiarvi a rimanere ancorati all’amore di Dio “Il Signore vi ama più di quanto lo amate voi! Non vi scoraggiate! Il cielo vi brama!” Pastore Aldo Carbone. Dio vi benedica.
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