A chi prepara la via il pontefice argentino?

Dopo lo storico incontro con Obama in Usa, il 27 marzo 2014, e l’altrettanto storico  abbraccio con il leader iraniano Rohani (gennaio 2016) erede politico e religioso del suo predecessore Amadinejhad, “nemico” giurato di Israele per via delle sue aperte minacce pubbliche di voler estirpare il cancro sionista dalla Palestina, il papa argentino Bergoglio – amato anche da talune frange evangeliche e riformate – ha stretto di recente la mano all’Imam Muhamadd Al Tayyb, leader sunnita: oggetto dell’incontro il “comune impegno delle autorità e dei fedeli delle grandi religioni per la pace nel mondo, il rifiuto della violenza e del terrorismo e la situazione dei cristiani nel contesto dei conflitti e delle tensioni nel Medio Oriente, nonchè la loro protezione”.

Ciò conferma l’incessante e ostinata campagna ecumenica patrocinata dal Vaticano quale  ricerca forsennata di dialogo fra la Chiesa Cattolica e l’Islam. Sia Bergoglio che l’Imam desiderano che le religioni predichino la pace e non l’odio, sottolineando che entrambi vogliono che il nome di Dio non venga strumentalizzato da quanti incitano all’odio e al terrore; ma quando costoro parlano di “Dio”, a quale dio si riferiscono? Perché se il nome dell’Iddio del quale il prelato cattolico fa cenno è il Dio di Mosè, allora c’è qualcosa che non va. Mosè, mai e poi mai avrebbe fatto accordi con adoratori di divinità straniere (Giosuè 23:7 e Giudici 2:2), né avrebbe giammai svenduto Yavhè per prurito di ecumenismo! L’imam Al-Tayyib sembra abbia rimarcato al Papa che l’Isis non è Islam, ma se così fosse, perché l’unica religione che prevede il martirio-suicidio è solo quella coranica? Nel Buddismo e nell’Induismo non mi pare sia contemplata la difesa del proprio credo a prezzo di violenza per fini religiosi, tantomeno questo tipo di martirio è prescritto nel cristianesimo.

Non c’è nulla da dire sulle abilità diplomatiche di questo pontefice rivoluzionario che sta intessendo rapporti politico-religiosi coi maggiori rappresentanti del mondo, evangelici compresi, tant’è che nel suo breve pontificato (appena tre anni) il capo della Chiesa Cattolica Romana ha stretto la mano anche alla regina Elisabetta, capo della Chiesa Anglicana, al patriarca ortodosso Bartolomeo e a Raoul Castro, leader cubano. Ma Bergoglio non dovrebbe condurre alla conversione tutta questa gente, sfruttando la popolarità di cui gode come capo del cattolicesimo? Forse Dio ha concesso alla Chiesa un mandato di natura politico-umanistica? Invero, l’ordine, non invito, lasciato da Cristo a chi si professa suo seguace è solo uno: “andate in tutto il mondo e predicate il (mio) vangelo a ogni creatura” (Marco 16:15-16)! E’ questo che il pontefice argentino sta facendo? Ma come si può, alla luce di questi versi scritturali, non accorgersi che la Chiesa Cattolica sta spianando e accelerando la strada ai due oscuri personaggi (anticristo e falso profeta) di cui parla il libro dell’Apocalisse al capitolo 13, versetti 1 e 11? E come si può, una volta l’anno (gennaio), pregare insieme – cattolici, ortodossi e riformati – per “l’unità dei cristiani”, se lo Spirito Santo non invoglia al compromesso fra la luce e le tenebre? Piuttosto, se l’attuale pontefice romano fosse davvero un servitore di Dio, rigenerato e mosso dal Paraklètos (.), egli non si prostrerebbe per alcun motivo dinanzi al simulacro di Maria, alias Madonna, né inciterebbe i fedeli a invocare l’intercessione del cadavere di padre Pio, come avvenuto a Roma mesi fa durante l’ostensione delle spoglie del frate di Pietralcina.

Pertanto, esorto vivamente il lettore a discernere con la massima attenzione questi chiari segni di “apostasìa spirituale” poiché la meretrice di cui parla la bibbia non sarà una donna da marciapiede, bensì un sistema religioso mondiale (Chiesa Ecumenica) adultero e infedele che tradirà il suo Sposo (Cristo) commettendo infedeltà con tutte le religioni del mondo (Apocalisse 17:1-2).

Salvatore Di Fede | Notiziecristiane.com

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