Allarme Onu per le violenze in Manipur

Nello stato indiano sono oltre un centinaio i cristiani uccisi. Particolare preoccupazione soprattutto per donne e ragazze appartenenti alla minoranza etnica Kuki

Allarme è stato lanciato da esperti delle Nazioni Unite per le violenze in corso nello stato indiano di Manipur che hanno causato la morte di oltre un centinaio di cristiani. Preoccupazione è stata espressa per la «risposta umanitaria inadeguata» e per il peggioramento della situazione delle minoranze religiose ed etniche in India dopo mesi di violenza etnoreligiosa tra la comunità etnica Meitei, prevalentemente indù, e i Kuki, in gran parte cristiani (protestanti).

In una dichiarazione dell’Onu – firmata tra gli altri da Nazila Ghanea, relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla libertà di religione o credo – , tra gli abusi compiuti nello stato nord-orientale vengono denunciate: violenza sessuale, distruzione di case, esecuzioni extragiudiziali e torture.

La dichiarazione esprime particolare preoccupazione per gli atti di violenza contro le donne e le ragazze Kuki. «Siamo sconvolti dalle notizie e dalle immagini di violenza di genere contro centinaia di donne e ragazze di tutte le età, soprattutto appartenenti alla minoranza etnica Kuki – hanno detto gli esperti -. Le presunte violenze includono stupri di gruppo, sfilate di donne nude per strada, gravi percosse che hanno causato la morte, e in alcuni casi le donne sono state bruciate vive o morte».

Particolarmente preoccupante pare essere il dato che la violenza è stata preceduta e incitata da discorsi di odio diffusi online e offline per giustificare le atrocità commesse contro la minoranza Kuki. «Siamo ulteriormente allarmati dal denunciato uso improprio delle misure antiterrorismo per legittimare atti di violenza e repressione contro le minoranze etniche e religiose».

Stando alle stime sarebbero almeno 160 le persone uccise in Manipur negli ultimi mesi, la maggior parte dei quali sono Kuki. Altre centinaia sono rimaste ferite.
Open Doors, organizzazione senza scopo di lucro che monitora la persecuzione contro i cristiani in tutto il mondo, ritiene che più di 120 cristiani siano stati uccisi nelle violenze mentre altri 50 mila sono stati sfollati.

L’organizzazione riferisce che circa 4500 edifici e case di cristiani e circa 400 chiese sono state distrutte.

Gli esperti delle Nazioni Unite chiedono al governo indiano di intensificare gli sforzi per identificare e punire i responsabili e fornire assistenza alle vittime. «Siamo seriamente preoccupati per la risposta che appare lenta e inadeguata da parte del governo indiano, comprese le forze dell’ordine, per arginare la violenza fisica e sessuale e l’incitamento all’odio in Manipur» hanno affermato.

https://www.riforma.it/it/articolo/2023/09/07/allarme-onu-le-violenze-manipur

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