Almeno a Marcheno (BS) la generosità non conosce crisi!

aeeeUna bella sorpresa per l’amministrazione comunale marchenese, destinataria di una generosa e inaspettata donazione: un terreno a Brozzo, in parte edificabile, regalato da un privato cittadino. Al giorno d’oggi, nel nostro Paese (e forse non soltanto nel nostro) una delle parole più diffuse è “crisi”. Davvero un bel gesto, che sbalordisce in un periodo di crisi come quello attuale: senza che gli fosse stato chiesto nulla, un privato cittadino ha donato al comune il proprio terreno a Brozzo, una zona in parte edificabile il cui valore è stato stimato attorno ai 150mila euro.

Ma a destare stupore non è solo il corrispettivo in denaro che il comune potrebbe ricavare da ciò che, ora, è un terreno di sua proprietà, ma il valore del gesto, spontaneo, di Pierantonio Ruffini, che senza tanto rumore ha regalato il terreno senza nemmeno avere la pretesa di decidere a cosa verrà destinato in futuro. Si permette solo di consigliare al comune di prendere in considerazione l’idea di crearvi uno spazio per i giovani, ma non pretende null’altro. E in cambio la gratitudine è tanta. Un comune non è nulla senza una comunità e gesti come quello di Pierantonio Ruffini ricordano ciò che spesso si dimentica: sono i cittadini a far sì che il comune si regga, è il comune ad avere bisogno di loro, non viceversa.

La crisi è una parola sulla bocca di tutti, perché descrive in massima sintesi l’attuale situazione della società, non soltanto italiana. E’ evidente a tutti, a parte il caso di generosità nel Bresciano,  infatti, che siamo nel bel mezzo di una grave crisi economica: nella nostra società, ormai, il tasso di disoccupazione sta crescendo di giorno in giorno e impressiona il numero delle piccole e medie imprese che chiudono i battenti perchè non riescono a far quadrare i conti. Ormai non esistono più, oppure sono ridotte al lumicino, quelle sicurezze che un tempo si chiamavano “posto fisso” e “lavoro sicuro”, mentre i prezzi degli affitti rendono spesso proibitivi l’inizio di nuove attività commerciali e anche di nuovi nuclei familiari.

A fronte di questa situazione, ogni giorno siamo bombardati da notizie tristissime di persone che si tolgono la vita perché non riescono a trovare lavoro, o che sterminano la propria famiglia perché non riescono più a sostenerla adeguatamente…ma la crisi non è solo economica ma è soprattutto spirituale, perchè la gente oltre a non avere più soldi per sostenersi non ha più Dio nel Cuore. Riprendiamo a cercarlo e a confidarci in Lui con la preghiera; perchè la preghiera rafforzerà la nostra fede e ci darà una speranza e una generosità che avevamo perso o non abbiamo mai avuto!
Facciamo accendere, attraverso Cristo Gesù nel nostro cuore, il desiderio che qualcosa cambierà nella nostra vita, come ha fatto l’abitante anonimo di Marcheno con quel gesto di generosità che non conosce crisi… una similitudine importante  per ritrovare la fede in un tempo di crisi!
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