
Ma a destare stupore non è solo il corrispettivo in denaro che il comune potrebbe ricavare da ciò che, ora, è un terreno di sua proprietà, ma il valore del gesto, spontaneo, di Pierantonio Ruffini, che senza tanto rumore ha regalato il terreno senza nemmeno avere la pretesa di decidere a cosa verrà destinato in futuro. Si permette solo di consigliare al comune di prendere in considerazione l’idea di crearvi uno spazio per i giovani, ma non pretende null’altro. E in cambio la gratitudine è tanta. Un comune non è nulla senza una comunità e gesti come quello di Pierantonio Ruffini ricordano ciò che spesso si dimentica: sono i cittadini a far sì che il comune si regga, è il comune ad avere bisogno di loro, non viceversa.
La crisi è una parola sulla bocca di tutti, perché descrive in massima sintesi l’attuale situazione della società, non soltanto italiana. E’ evidente a tutti, a parte il caso di generosità nel Bresciano, infatti, che siamo nel bel mezzo di una grave crisi economica: nella nostra società, ormai, il tasso di disoccupazione sta crescendo di giorno in giorno e impressiona il numero delle piccole e medie imprese che chiudono i battenti perchè non riescono a far quadrare i conti. Ormai non esistono più, oppure sono ridotte al lumicino, quelle sicurezze che un tempo si chiamavano “posto fisso” e “lavoro sicuro”, mentre i prezzi degli affitti rendono spesso proibitivi l’inizio di nuove attività commerciali e anche di nuovi nuclei familiari.
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