Amare incondizionatamente

Genesi 29:7-11 Giacobbe stava fuggendo. Aveva compiuto il male e non gli era rimasto altro che scappare. Suo fratello cercava la sua vita. Lui stesso non poteva sostenere quello sguardo. E scappava.

Ma, scappando, finisce in un luogo che non era del tutto sconosciuto. Era il luogo dove i suoi parenti albergavano. Avevano usanze strane, che forse non condivideva, avevano modi di fare che lui avrebbe messo a tacere, ma avevano anche qualcosa che a lui interessava in modo assoluto: Rachele. Egli la vide, disattese alle usanze del luogo, soddisfò l’esigenza di quella donna, poi la baciò e pianse. In questa azione oggi si rispecchia un vero figlio di Dio.

Molti scappano dalle proprie abitudini, dal proprio passato. Non è soltanto una questione di colpa o di merito: si scappa, si cerca di evadere da quello che ormai non ci appartiene più. Ma nel nostro correre e fuggire non ci rendiamo conto che Dio dirige sempre i nostri passi. Dio, come aveva un piano per Giacobbe ha un piano anche per te. E, nello scappare via ritrova ancora la sua parentela. Ma non è la parentela del passato, quella da cui fuggire, è la parentela del futuro, quella con cui trovare moglie e rifarsi una vita. Chi serve il signore non può guardare né a destra né a sinistra. Ma guardi a Rachele, (pecora). Guardi al frutto che deve portare a Dio. E da Rachele sarebbe nata la sua progenie.

Da Rachele sarebbe nato il frutto sperato e desiderato, accompagnato da tutto quello che Dio ha nel cuore di dare ai Suoi veri figli. Inizia a lavorare per suo suocero. Non chiede nulla, cerca soltanto di adempiere al suo dovere, ma le calamità avvengono e seguono fino a rovinare il piano perfetto di Dio o quantomeno a sembrare che lo stiano rovinando. Dopo i sette anni, decisi dall’uomo Labano, e una moglie che vedeva male, Leah, (sfinita) con una servitrice Zilpa, (solletico, prurito), Giacobbe non fece una grinza. Erano passati sette anni, ma ancora era tempo di lavorare. Era tempo di continuare, altrimenti la promessa di Dio non gli sarebbe stata data. Ecco che Giacobbe allora scelse secondo il cuore di Dio un altro periodo, sempre di sette anni, ma questa volta con la benedizione del Signore. E, alla fine, poté ottenere quello per cui aveva pianto presso quel pozzo. Non solo ebbe la pecora che desiderava, ma riconobbe che ad essa si accompagnava Bilba, (sofferenza, problema). Giacobbe amava incondizionatamente.

Vuoi tu seguire il suo esempio? Ama senza remore l’opera di Dio, e insisti, in tempo e fuor di tempo, perché possa avere la pecora che stai cercando, pur con tutte le difficoltà del caso.

Pastore Gabriele

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