Amica fermati a riflettere per un istante che al posto di Carolina Picchio potevi esserci tu?

CAROLINA-PICCHIO-NOVARA-SUICIDIOCi deve far riflettere e non poco la storia la racconta Andrea Pasqualetto sul Corriere della Sera, ed è la prima volta che l’indagine sulla morte di Carolina Picchio, suicidatasi a gennaio dopo una serie di atti di bullismo, viene raccontata tutta e in modo esplicito: Lei, Carolina, una normale ragazza di 14 anni, che mentre partecipava ad una normale festa tra ragazzi,  si sente male, se ne va in bagno, che barcolla ubriaca; loro che la seguono, la circondano, la molestano e la filmano. Il video finisce in Rete, su Facebook, e dopo qualche tempo Carolina decide di farla finita e sceglie il salto nel vuoto lanciandosi dal terzo piano della sua casa di Novara, dove viveva con il padre. È morta così Carolina, 14 anni, studentessa di un istituto tecnico piemontese. Era il 5 gennaio di quest’anno. Ieri si scopre che sulla tragedia sono state aperte due inchieste: La prima a Torino, dove sta indagando la procura per i minorenni nei confronti di sei ragazz i, dai 13 ai 15 anni. I reati sono pesanti: per cinque di loro, presenti quella sera alla festa, è «violenza sessuale di gruppo»; per uno, un quindicenne, diffusione di materiale pedopornografico; allo stesso quindicenne e all’ex fidanzatino, che quella sera non c’era, il pm Valentina Sellaroli contesta invece la «morte come conseguenza di altro reato». Nel frattempo a Novara la procura ha aperto un’indagine su Facebook per la mancanza di controlli rispetto alla diffusione di video come quello che ritraeva Carolina: è la seconda inchiesta.

Sono fatti terribili, insopportabili e purtroppo c’è ne sono molti di piu’ di quelli che si rivelano. Ogni padre e madre dovrebbe sforzarsi ad osservare i propri figli dall’esterno, come non fossero i loro, e non sottovalutare mai niente, mai minimizzare. La tragedia e” sempre a portata di un soffio. Purtroppo, anche in questo tragico episodio la dinamica è sempre la stessa, violenza ed omicidio oppure violenza, screditamento ed istigazione al suicidio per farti stare zitta per sempre ed occultare i reati commessi e quindi rimanere impuniti.

I genitori di questi carnefici che dichiareranno? Devono essere i primi a metterli con le spalle al muro fino a farli confessare, fargli provare cosa significa soffrire per quello che hanno fatto e poi se i loro figli  si pentiranno veramete davanti a Dio con tutto il cuore di quello che hanno commesso allora perdonarli. Spero che questi ragazzi, in questo momento, dovunque essi si trovano, abbiano la forza e il coraggio di chiedere perdono a Dio per quello che hanno commesso. A tal proposito mi viene in mente il Salmo 51, un salmo penitenziale, fu composto da Davide dopo il suo grande peccato con Betsabea, per colpa del quale si rese colpevole, tra altre cose, di adulterio e di assassinio. Fu scritto nell’angoscia e con un senso di grande disgusto per se stesso. La potenza dello Spirito di Dio aveva toccato il cuore del peccatore. Anche se il pentimento non ha in sé alcun merito, esso è tutto quello che possiamo portare a Dio; rappresenta la consapevolezza, da parte dell’uomo, di non avere nulla da offrirgli. Cioè, non vi sono opere che possiamo presentare a Dio come mezzo per salvare noi stessi. Tutto quello che possiamo fare è riconoscere i nostri peccati e chiedere perdono. Questo è il pentimento. Senza di esso, Dio non può fare niente per salvarci. La pena per la nostra colpa è già stata pagata, ma il pentimento dimostra che abbiamo compreso la nostra profonda incapacità e il bisogno di essere salvati da Dio.

Il pentimento è l’ammissione da parte dei peccatori di avere bisogno di Dio. Il vero pentimento esprime l’accettazione della salvezza solo per fede. Che cosa può ostacolare il pentimento? Il peccato originale non consistette in un adulterio o nella concupiscenza, ma nell’autoesaltazione e nell’orgoglio. Esso rimane ancora oggi uno dei peccati più pericolosi perché, diversamente da molti altri, è socialmente accettabile. Nel contesto della riflessione, perché l’orgoglio e l’autoesaltazione sono così pericolosi? Per una persona orgogliosa e piena di autosufficienza è facile provare un vero pentimento? “Dio dunque, passando sopra i tempi dell’ignoranza, ora comanda agli uomini che tutti, in ogni luogo, si ravvedano, perché ha fissato un giorno, nel quale giudicherà il mondo con giustizia per mezzo dell’uomo ch’egli ha stabilito, e ne ha dato sicura prova a tutti, risuscitandolo dai morti” (Atti 17:30, 31).

Definire bestie i ragazzi equivale a cullare l’illusione che il mondo (quello adolescenziale nello specifico) sia diviso tra bestie e non-bestie o se si preferisce tra buoni e cattivi. Sarebbe bello se così fosse, una volta tolti di mezzo rinchiudendoli in una cella questi quattro delinquenti e buttando via la chiave  avremmo risolto la situazione? Purtroppo non è così!, la realtà dei ragazzi di oggi è molto più complessa di quanto appare e spesso la differenza tra vittima e aguzzino non è definita fino al momento del compimento del reato. I genitori sono assenti e facebook è il loro nuovo dio. noi dobbiamo sforzarci continuamente a tenere gli occhi ben aperti. Io esagero sicuramente nel colpevolizzare gli adulti. Ricordo 1000 discussioni coi genitori dei miei compagni di classe in difficolta’, perche’ li reputavo causa primaria delle sofferenze dei figli. E’ sbagliato: avrei fatto meglio, invece di arrabbiarmi con loro, a cercare di aiutarli ad entrare nel mondo dei loro pargoli senza accusarli con la diretta conseguenza di una chiusura e di un peggioramento. Rtornando a un caso di cronaca nera che fece scalpore Il padre e la madre di erika e omar non si erano accorti che la figlia faceva uso di droghe pesanti e in maniera non sporadica? Si proprio così Facebook e l’uso di droghe.

L’altro giorno un normale studente di Milano raccontava su internet che su 27 compagni di classe (i suoi della scuola superiore) 20 facevono uso settimanale di droghe e nessuno , ti ripeto nessuno dei loro genitori ha mai fatto nulla per evitare cio’? Settimanalmente, non sporadicamente.  Come  fanno i genitori a non accorgersene? Purtoppo i il mondo va verso una sola direzione, che si chiama: perdizione, autodistruzione, inferno… I genitori in genere sono assenti e quando sono presenti sono anche scoraggiati, impotenti altri fanno quello che possono, a volte (anzi spesso) sbagliano, ma cercare delle responsabilità qua e là a macchia di leopardo serve a poco e non si viene a capo di niente. I nostri ragazzi sono tutti ostaggi e prigionieri di un meccanismo perverso che li vuole tutti uguali e conformati “costretti” a giocare un gioco più grande di loro che siano vittime o che siano aguzzini. L’ideatore di questo meccanismo è naturalmente il diavolo che sempre di più prende e controlla la mente di quelli che non conoscono e non cercano Dio come loro personale salvatore!
Alcuni casi, come quelli che citi tu di Erika sono eclatanti, ma sono l’eccezione, il male in genera si nasconde in forme familiari e consuete, come questi (delinquenti? Teppisti?, assassini della porta accanto che probabilmente sono ancora convinti di non aver fatto nulla di male a violentare una ragazza durante una festa. In fondo volevano solo condividere le loro gesta con i loro 350 e passa amici virtuali di facebook… Chissà se hanno capito che la loro amica è morta per davvero o se, invece, hanno chiesto perdono a Dio di quello che hanno commesso. Delle due speriamo di cuore  che succeda la seconda.

Sapete qual’ è il dramma? Che ormai non ci sono più linee di demarcazione. Qualunque genitore potrebbe essere indifferentemente padre o madre della povera Carolina o di uno dei suoi aguzzini, e chi dovesse ritenere che suo figlio o sua figlia non farebbe mai una cosa del genere, è fuori dal mondo.

Ma noi oggi confidiamo nel Signore e chiediamo a Lui che ci lavi e ci protegga col suo sangue prezioso dall’attacco dell’avversario e ci tenga lontano dalle tentazioni e contaminazioni di questo mondo vile e ingannatore!

Fratello Pietro

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