Ansia e depressione sono andate in pensione

vincere-depressione2Mi chiamo Felicia Monte, ho quarantasette anni e sono una casalinga gelese. Ho conosciuto il Signore nel 1994, in un momento di forte depressione.
Mio figlio era molto malato, soffriva di brutte crisi di asma che spesso gli impedivano la respirazione. Questo problema ci portò a trascorrere molti mesi in ospedale, prima a Gela e poi a Genova. Proprio in quel periodo uno dei miei fratelli accettò Gesù come personale salvatore e cominciò a parlarmi di Lui.
Mi disse di avvicinarmi a Gesù perché Lui voleva prendersi cura di me e dei miei problemi. Inizialmente mi avvicinai a Dio spinta esclusivamente dal problema di mio figlio, sperando in una sua miracolosa guarigione.
Intanto anche l’altro mio fratello e mia madre fecero la loro esperienza col Signore e, prima che partissi per Genova mi regalarono una Bibbia. Francamente non riuscii a leggerne neppure una parola.
Potevo tranquillamente sfogliare ogni rivista e leggerla per ore, ma ogni volta che aprivo la Bibbia cadevo in un sonno profondo che mi impediva di leggere anche una sola riga, come se qualcuno mi avesse narcotizzato.
Perciò accantonai la Bibbia e non la presi più. Quando tornai a Gela mi sentivo disperata: mio figlio continuava a stare male ed io soffrivo per lui, cercavo aiuto e non sapevo dove trovarlo. E dire che ero molto religiosa, ma lo stesso non trovavo soluzione ai miei problemi. Non sapevo ancora che la soluzione ha un solo nome: Gesù Cristo. Un giorno vennero a trovarmi mia madre ed una signora per parlarmi di Gesù. Spinta dalla disperazione, decisi di provare a frequentare la loro chiesa nella quale mi invitarono. La terza volta che vi andai Dio liberò la mia vita da una paura che mi opprimeva da tredici anni. Fino ad allora ero convinta che il mio unico problema fosse la salute di mio figlio, ma quel giorno mi resi conto che, prima di agire in mio figlio, Dio voleva farlo in me. Secondo i medici ero depressa ed ansiosa. Benché mi prescrivessero degli ansiolitici, i miei disturbi persistevano. Quando ero a casa mia avvertivo delle presenze, sia di giorno che di notte. Quando mi trovavo da sola vedevo delle ombre e degli strani personaggi, mi sentivo spesso osservata anche se in casa non c’era nessuno. Perciò evitavo di rimanere a casa da sola. I miei bambini di notte piangevano perché non riuscivano mai a dormire in quella casa, ma appena li portavo a casa di mia madre facevano ore e ore di sonno. Io non capivo che cosa stesse succedendo, cominciavo a convincermi di essere diventata pazza.

Spesso chiedevo a mio marito di trasferirci in un’altra casa, ma lui non capiva il mio problema e non mi credeva, come tutti i miei familiari del resto (almeno finché non conobbero Gesù!). Quella sera in chiesa il predicatore aveva parlato di guarigione e aveva fatto un appello per pregare davanti l’altare. Io mi ero fatta avanti per il caso di mio figlio, ma non riuscivo a stare davanti perchè mi sentivo disturbata.Una credente se ne accorse e mi consigliò di chiudere gli occhi e pregare. Feci come mi aveva detto e ad un certo punto mi accorsi che stavo gridando, e ad ogni grido sentivo che quelle catene che mi avevano tenuta legata per tredici anni si stavano spezzando. Quella sera Dio mi aveva toccato e liberato da tutte le mie paure. Arrivata a casa non riuscii neanche a cenare, mi misi a letto e cominciai a lodare Dio e a pregare. Ad un certo punto sentii un grido, prima forte, poi sempre più in lontananza, fino a non sentirlo più, come se qualcuno fosse scappato da casa mia. Quella notte dormii serenamente come non mi capitava più da tredici anni. La mattina dopo ero un’altra persona, felice e gioiosa. Leggevo moltissimo la Bibbia, attraverso la quale Dio mi ammaestrava e mi insegnava come dovevo servirlo. Leggevo e non mi addormentavo più. Affidai finalmente il mio problema di mio figlio completamente al Signore, non vivevo più nell’angoscia ma con la serenità e la certezza che Dio lo avrebbe guarito (cosa che avvenne dopo qualche tempo). Mio marito rimase sbalordito dal mio cambiamento, tanto che anche lui desiderò un’esperienza personale con Gesù. Da allora Lo seguiamo e testimoniamo della pace e della gioia che solo Lui può dare, qualunque siano le circostanze della vita.

Tratto da: http://www.terrapromessagela.it/m

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