Quando l’archeologo Eilat Mazar ha capito di aver scoperto un’antica struttura vicino Gerusalemme, ha aperto la Bibbia per capire di cosa si trattasse. Così ha appreso che il suo ritrovamento supportava della narrazione biblica del Re Davide e di suo figlio Salomone.
Il 2° libro di Samuele al capitolo 5, verso 11, dice che il Re fenicio Hiram “inviò a Davide messaggeri, legname di cedro, falegnami e muratori, i quali costruirono una casa a Davide”.“Ho scoperto un palazzo/fortezza ben costruito e per buone ragioni, probabilmente si tratta della casa costruita da Hiram per il Re Davide” ha ipotizzato Mazar.
“Sappiamo che risale a circa 1000 prima di Cristo, cioè grossomodo il periodo del Re Davide. Lo stile di costruzione fenicio è piuttosto evidente. Da quanto abbiamo appreso sul loro suolo, i fenici sono ottimi costruttori” ha aggiunto.
All’interno dell’edificio rinvenuto, la squadra ha trovato altre prove della regalità. Dai sigilli usati dagli ufficiali di corte a una varietà di utensili di avorio intagliato; troppo costosi per una casa comune ma perfetti per un palazzo reale.
Mazar ha spiegato che “la maggior parte della struttura è ancora nascosta e necessita di scavi. Credo che abbiamo scoperto meno di un quarto”.
Una nuova scoperta. Mazar sta dirigendo altri scavi attraverso la città di Davide. Ha detto alla CBN di aver ritrovato altri reperti regali appena fuori dal Monte del Tempio. Stavolta appartenenti al figlio di Davide, Salomone.
Gli scavi nel 2010 hanno portato alla luce un enorme muro, lungo più di 67 metri e alto più di 6. Mazar sostiene che sia conforme alla descrizione di 1° Re 3, che dice che Salomone costruì “mura di cinta di Gerusalemme”. Collegava la vecchia città di Davide al nuovo tempio di Salomone.
“Possiamo veramente dire che la descrizione biblica della costruzione del muro di Gerusalemme da parte di Salomone rispecchi fedelmente ciò che noi vediamo (nelle rovine). Questo è l’unico posto che necessita di una linea di fortificazione. Il muro circonda questa area; collega al Monte del Tempio. Coincide con il racconto biblico” ha affermato.
Le critiche alle sue conclusioni non si sono fatte attendere, ma la datazione radiometrica è dalla sua parte. Alcuni cocci d’argilla ritrovati al piano terra sono risultati del decimo secolo avanti Cristo, quando Salomone era re.
“Tra la fine del 10° secolo e l’inizio del 9°, il re di Gerusalemme costruì una fortificazione di grande qualità, che indicasse che il suo era un regime forte, centralizzato, con grandi qualità. E poi abbiamo questa storia biblica, che racconta di Re Salomone che fa la stessa cosa. Quindi fu lui oppure un altro re a fare la stessa cosa nello stesso periodo?”.
Mazar sostiene che ci sono abbastanza prove perché i critici smettano di “contrastare la Bibbia”. “La verità è che la fortificazione sofisticata fu costruita dal Re Salomone”. E quanto è stato ritrovato è solo “una parte”, ma una grande parte.
All’interno del muro c’erano altri indizi della paternità di Salomone. In 1° Re 4:7 è scritto che lui aveva “dodici prefetti su tutto Israele, i quali provvedevano al mantenimento del re e della sua casa”. All’interno il team di Mazar ha trovato le prove del loro lavoro. Manici di vasi con l’iscrizione “per il Re” e grandi vasi di creta per conservare il grano.
Mazar crede che provengano dal panificio reale. “Su uno dei contenitori c’è un’iscrizione in ebraico antico ‘lazae ha’o’, cioè ‘all’addetto dell’o’. Che probabilmente sta per ophim, che è panificio in ebraico”.
Ma la caccia di Mazar non è ancora finita. Il prossimo obiettivo è un altro palazzo reale. Stavolta cercherà la residenza del Re Salomone.
“Poter contribuire agli scavi in Gerusalemme per me è un enorme privilegio. C’è una sola Gerusalemme al mondo. Ma non sto cominciando o finendo niente. Siamo nella parte iniziale di un percorso che è destinato a durare per generazioni”.
(fonte CBS-News)
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