Argentina: rifiutava cure perche’ “Dio guarisce”, e muore

antonella-mirabelliPurtroppo questi atteggiamenti estremi, mettono in cattiva luce la fede cristiana autentica, perché la banalizzano; rischiando così di farci commettere lo stesso errore di quello che getta via l’acqua sporca col bambino.  –  21 giu. – E’ morta in Argentina una 19enne che soffriva di anoressia nervosa ma che rifiutava le cure, con il consenso della madre e della nonna, perche’ “Dio cura tutto”.

 Antonella e’ morta lo scorso sabato nella localita’ di Rosario del Tale, nella provincia argentina di Entre Rios, nonostante il padre, Cristian Mirabelli, divorziato da sei anni da Veronica Rodriguez, la madre della giovane, si fosse rivolto a piu’ riprese alla magistratura perche’ la giovane fosse ricoverata.

La madre e la nonna della giovane avevano deciso di non prestarle alcuna cura sanitaria perche’ ritenevano sufficiente l’aiuto di Dio, un’opinione condivisa dalla giovane. Gli appelli del padre alla magistratura sono naufragati perche’ la giovane era maggiorenne e nel pieno delle sue facolta’ mentali.

 

Dopo la morte di Antonella, il padre ha chiesto che si indaghi sulle cause della morte, anche per fare in modo che non si ripeta un caso simile con le sorelle minori di Antonella; per questo tanto la magistratura che i servizi sociali hanno ordinato perizie fisiche e psichiche sulle sei ragazze.

 

Il fatto che Dio guarisce, per chi crede, è del tutto ovvio, quel che non si comprende è perché mai il ricorso alla medicina, dovrebbe essere considerato una mancanza di fede, dal momento che il progresso scientifico, e dunque anche quello in campo medico, sono il frutto del dono dell’intelligenza che Dio ha dato all’uomo.

 

Purtroppo questi atteggiamenti estremi, come quello della ragazza e dei suoi familiari, sul tema della guarigione divina, al pari delle strumentalizzazioni e delle manipolazioni di certi telepredicatori, mettono in cattiva luce la fede cristiana autentica, di cui la guarigione divina è parte integrante, perché la banalizzano, rischiando così di farci commettere lo stesso errore di quello che getta via l’acqua sporca col bambino.

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