Articolo 21 Manifestazione del pensiero… Ma è proprio così?

« – Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

– La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.»

Questi i primi due commi dell’articolo 21 riportati nella Costituzione Italiana. Ma è proprio così?

La libertà, anzi no! LIBERTÀ!

Sostantivo la cui origine latina libertas, indica l’essere libero, privo di costrizioni. Quante parole spese per l’archetipo concetto. Chilometri di caratteri sono stati impiegati, così come fiumi di sangue sparsi in nome della libertà. Molte vite sono state sacrificate e molte altre sono state private della libertà, in nome della stessa espressione.

Alesksandr Solzenicyn, uno dei più importanti scrittori russi, usò la parola per combattere un regime totalitario.

Luigi Settembrini accusato e condannato di cospirazione durante il Risorgimento, a causa dei suoi scritti fu costretto a rifugiarsi a Malta.

Tommaso Campanella, frate domenicano, deceduto nel 1639, suscitò scompiglio con i propri concetti filosofici religiosi nella Chiesa Romana Papale con lo scritto “La città del Sole“

Salman Rushdie, condannato a morte dall’ayatollah Ruhollah Khomeini nel febbraio del 1989, per aver pubblicato “Versi Satanici”

Magdi Cristiano Allam, giornalista e scrittore, non necessita di presentazione. Uomo di grande spessore umano ed intellettuale. Le rivelazioni avvenute tramite le sue pubblicazioni inerenti al Corano e all’Islam, hanno scatenato odio e minacce, costringendolo a vivere sotto scorta.

Ognuno di loro ha manifestato coerentemente il proprio principio, secondo la propria visione: giusta o errata che sia, ma non desidero porre sotto la lente d’ingrandimento le scelte intellettuali o storiche di questi uomini ma voglio ribadire il concetto di LIBERTÀ.

Nessuno di noi gradirebbe,vedersi privato di una concezione, di una dimostrazione astratta o concreta, di una direttiva, anzi la proteggeremmo come una madre fa con i propri piccoli, con amore e se fosse il caso anche combattendo. Si può essere liberi, pur non infrangendo le leggi, rispettando il prossimo, avendo cura di se stessi e nel contempo di difendere la verità.

Ed è rispettando la verità narrata, da una cara amica e seria professionista, che impugno penna e calamaio per richiamare l’attenzione.

La cara amica è la dottoressa Silvana De Mari, medico, specializzata in chirurgia generale ed endoscopica dell’apparato digerente e in psicologia cognitiva. Scrittrice pluriprimatista, apprezzata dai giovani e meno giovani, per il genere fantasy e per saggistica e sociale. Silvana pur definendosi di fede cristiana, si è pronunciata più volte contro Papa Francesco e contro l’Islam. Senza remore Silvana formula critiche (fornendo analisi mediche,cause etiche, sociali e psicologiche) contro l’omosessualità, contro il sesso anale, contro la masturbazione, contro l’aborto praticato gratuitamente anche se vittime di violenza sessuale, verso la famiglia che non rispecchia il modus operandi naturale, contro l’Organizzazione Mondiale della Sanità e contro l’Associazione Psicologica Americana. Da anni la dottoressa De Mari si spende per dichiarare illegittimità di talune pratiche e non per partito preso o per cavalcare un onda che la ponga in Hit Parade ma per sottolineare con vigore e determinazione ciò che è deleterio per il genere umano, secondo l’esperienza acquisita e gli innumerevoli anni di studi che la tengono impegnata nell’esortazione continua ad informare e ad approfondire tutto ciò che è contrario a Dio e alla natura della vita umana. Non ci troviamo di fronte ad una bigotta incallita ma bensì di fronte ad una donna che ama il proprio prossimo, indipendentemente dalle scelte operate. E propria causa delle sue enunciazioni e convegni viene bannata da Facebook, affinché si precludano il poter leggere o ascoltare quanto afferma. Ancor più grave e aggiungerei fazioso, la segnalazione all’ordine dei medici, oltre ai vari procedimenti giudiziari a cui è stata sottoposta e a quanti ha ancora in corso. Non mi permetto di valutare il decorso o i risultati legislativi, ma mi appare alquanto perseguita e se essere vessati a causa della libertà di parola,possa rientrare in uno schema predefinito, una domanda inappellabile sorge: Viviamo in regime di libertà? O è una parvenza limitata per non permettere di accorgersi di quanto è occultato?”

Un uomo può chiamarsi libero se qualcuno gli tappa la bocca? Può definirsi libero colui o colei che vede annullare la propria ideologia?

Gesù lo insegna ancora oggi, fu ed è maestro di libertà e non di imposizioni.

La libertà è veramente espressione di una concezione che poi si trasforma in azione oppure, è un concetto astratto che intrinseco nel nostro interiore, quindi percepita soggettivamente, ci permette di credere di godere di una libertà che in realtà è delimitata secondo dogmi o desideri umani?

Saremo mai veramente liberi in questo sistema mondiale?

La risposta è una sola e negativa, lo sappiamo tutti. La libertà non è di questo mondo.

Solo Uno disse “La verità vi renderà liberi!”, Riflettiamo.

Lella Francese | Notiziecristiane.com

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