Autorità e obbedienza

Cbk0wHeUAAAw6ZYSpesso le dimensioni dell’autorità e dell’obbedienza fanno parte della nostra vita e ci vincolano, ci condizionano o ci orientano.

Quando queste due realtà ci condizionano possiamo dire che esse sono negative; quando ci vincolano possiamo trovarci al confine tra il negativo e il positivo, mentre quando ci orientano siamo sicuramente nel versante positivo di queste realtà (dato che l’orientamento nella vita – che è frutto di ben determinati valori – è utile e necessario).

Ma come districarsi nell’ambito delle diverse sfere negative o positive di queste realtà?

Nella vita è chiaro che ci sono delle autorità e che obbedirvi è chiaramente un bene, laddove tali autorità siano legittime ed anche utili a preservare l’ordine e la giustizia e, dunque, quell’orientamento positivo di cui parlavamo poc’anzi.

Ma così come vi sono delle autorità legittime e positive è altrettanto vero che possono sorgere delle autorità illegittime e negative.

Ma cos’è e a cosa rimanda il concetto di “autorità”?

Una volta lessi una semplice ma efficace definizione che penso sia utile, qui, riproporre. Il concetto di “autorità” deriva da quello di “autore’” Facciamo un esempio. Se l’autore di un quadro volesse rappresentare qualcosa per mezzo di un dipinto e magari, poi, qualcuno del pubblico osservasse tale dipinto ma non capisse chiaramente l’intenzione dell’autore, ovvero il suo messaggio, potrà accadere che tale spettatore trarrà delle osservazioni e delle critiche sbagliate su quello che l’autore dell’opera intendeva rappresentare. E, poi, ancora, un altro spettatore potrebbe, a sua volta, trarre altre conclusioni diverse. I due spettatori potrebbero, quindi, non solo criticare l’autore, ma anche litigare tra loro su quale sia la corretta interpretazione dell’opera. Ora, onestamente, a dirimere la faccenda potrebbe essere solo l’autore dell’opera, chè sa esattamente cosa intendeva rappresentare. In pratica, l’autorità per stabilire l’autentico messaggio di un’opera è l’autore stesso dell’opera. Ecco, dunque, che vi è uno stretto rapporto e legame tra l’autore di un’opera e l’autorità preposta a dare il senso di quell’opera.

Fatta questa premessa, quando ci chiediamo chi sia l’autorità in qualcosa possiamo rifarci all’esempio dell’autore del quadro  per chiederci: “Chi è l’Autore dell’Opera”?

E magari qui per “Opera” possiamo senz’altro pensare al mondo e ai suoi abitanti (ovvero agli uomini).

A questo punto, per cercare di restare legati al tema su cui vogliamo riflettere in questa meditazione (che è quello dell’Autorità e dell’obbedienza (all’autorità), non possiamo non chiederci chi sia l’Autorità, ovvero l’Autore, a cui dovremmo obbedienza per meglio orientare le nostre vite.

Infatti al di fuori del vero Autore vi sono di certo delle false autorità – ossia dei falsi ‘autori’ –  che vorrebbero condizionare e vincolare (in senso negativo) le nostre vite, per poterle dominare e sviare dal vero Autore e dalla vera Autorità!

Ma se la coscienza, attraverso l’esempio dell’autore del quadro, può portarci all’intuizione spirituale di Chi sia il vero Autore di tutto e dunque la prima Autorità su tutto, forse altrettanto non immediatamente intuibile è il fatto che ogni altra autorità (ad es. le autorità umane) in realtà tale (cioè vera autorità) non è se in qualche modo non è a sua volta in relazione con l’Autorità prima, ossia con l’Autore principale di tutte le cose. Infatti se la vera Autorità deriva dall’identità dell’Autore originario dell’Opera del Creato (nella quale le nostre stesse vite sono comprese), allora ogni altra autorità che volesse in qualche modo rivendicare una qualche autorità e influenza sulle nostre vite dovrebbe dimostrare la sua relazione con l’Autorità che sta dietro ed alla base di tutto. Possiamo rendere questo pensiero più semplice per mezzo di un esempio. Se Dio è Padre di coloro che hanno un reale rapporto con Lui, i padri terreni di coloro che hanno Dio per Padre potrebbero reclamare una qualche autorità sui “propri” figli terreni laddove loro stessi riconoscessero ed avessero Dio per Autorità al di sopra di se stessi! Infatti in tal caso l’autorità dei genitori terreni sarebbe un’autorità delegata da Dio, un’autorità che agisce realmente in “Suo nome”. Infatti una tale autorità (delegata) si muoverebbe nella scia dei principi divini, nella scia del volere dell’Autore Supremo. Ed il volere dell’Autore Supremo è il bene delle sue creature. In questo caso l’obbedienza all’Autorità Suprema o all’autorità da Questa delegata sarebbe nel segno del buon orientamento delle vite di coloro che obbediscono a tali autorità.

Ma laddove le “autorità” che volessero legiferare sulle anime non fossero a loro volta legate e dipendenti dall’Autorità divina, accadrebbe che la loro volontà di condizionare le anime e le coscienze degli uomini “potrebbero” non essere mosse dallo stesso Spirito di bene dell’Autore di tutti gli uomini. In tal caso gli ordini e i comandi di tali “autorità” andrebbero chiaramente nella direzione non di un buon orientamento, ma di un pesante condizionamento ai danni di coloro che dovessero subire la loro influenza.

Volendo concludere questa breve meditazione, il messaggio che essa intende trasmettere è quello di cercare di capire da quale autorità ci vengono date le indicazioni per dirigere le nostre vite. A seconda del tipo di autorità che cerca di influenzare il corso della nostra esistenza, infatti, può venirci del bene (un sano orientamento) o, viceversa, un male (un negativo condizionamento, da parte di uomini che pretendono di avere autorità sulle nostre vite, quando loro stessi non seguono l’Autorità e le loro indicazioni, pertanto, sono costruite solamente sul loro libero arbitrio, ovvero sulla loro bramosia (illegittima) di imporsi sugli altri).

Enzo Maniaci | Notiziecristiane.com

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