Lo rivela un’indagine dell’Ufficio nazionale per le statistiche, in collaborazione con il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione. Solo l’8% delle casalinghe dichiara di non aver mai subito abusi in casa. Nell’ultimo anno, il 77% delle intervistate ha ammesso di essere stata picchiata, e una donna su tre non si fa curare.
Dhaka – L’87% delle casalinghe bangladeshi viene picchiata dal proprio marito. È quanto emerge da un’indagine condotta su scala nazionale dal governo, su un campione di 12.600 donne. Solo l’8% delle intervistate ha dichiarato di non essere mai stata malmenata dal proprio partner.
Intitolata “Violence Against Women Survey 2011”, la ricerca è stata condotta dall’Ufficio statistiche del Bangladesh, in collaborazione con il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione. Il quadro dipinto è allarmante, perché mostra come la violenza domestica sia presente nella maggior parte delle famiglie del Bangladesh: nell’ultimo anno il 77% delle intervistate ha ammesso di essere stata picchiata. Di queste, il 50% ha riportato ferite gravi, ma una donna su tre ha rifiutato di andare in ospedale, per timore di ritorsioni da parte del marito.
Seppur in misura minore, anche le donne cattoliche rientrano in questa indagine. Lata Gomes (nome fittizio per motivi di sicurezza) spiega ad AsiaNews che “i mariti ci considerano deboli, e per questo hanno il diritto di dominarci, anche con le botte. Io sono laureata e mi prendo cura dei nostri due figli. Ma mio marito non mi ascolta, e se non faccio quello che dice mi picchia”. Tuttavia, la donna conferma che queste forme di violenza sono molto più diffuse tra le donne poco istruite o del tutto analfabete.
Il Bangladesh Mahila Parishad (Bmp), un’organizzazione per i diritti umani, ha registrato 5.616 casi di violenza contro le donne nel 2012. Di questi, la maggior parte sono stupri (904); omicidi (900); episodi di stalking e morte in seguito a stalking (662); omicidi per dote (558); suicidio (435).
Fonte: Asianews.it
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