Benjiamin Netanyahu ritorna sui suoi passi?

benjamin-netanyahuNon appena rieletto, il premier israeliano Benyamin Netanyahu è tornato stranamente sui suoi passi a proposito della diatriba dell’unico Stato per risolvere il conflitto israelo-palestinese: “Io voglio una soluzione con due Stati, pacifica e sostenibile”, ha dichiarato ai media, a patto però le circostanze cambino.Lo choc per molti deputati degli schieramenti politici dello Knesset (Parlamento israeliano) è stato forte, benché questo cambio di rotta possa essere interpretato come un gesto conciliatorio, visto che il leader ha sempre controbattuta la tesi dei due Stati uno a fianco dell’altro sostenendo in maniera decisa l’unico Stato d’Israele. E difatti, la prima conferma è arrivata da Obama che attraverso un comunicato della Casa Bianca ha ribadito l’impegno Usa di lunga data per la soluzione dei due Stati, con Israele sicuro accanto ad una Palestina sovrana: “non ho cambiato politica”, ha aggiunto Netanyahu, spiegando che ciò che è cambiata è la realtà, nonostante Abu Mazen, leader palestinese, rifiuta ancora adesso di riconoscere lo stato ebraico senza comunque interrompere la sua alleanza con Hamas, gruppo terroristico trasformatosi in fazione politica e le cui mire restano sempre quelle di “distruggere lo stato ebraico”!
Riguardo i rapporti con il Pentagono, Netanyahu tornerà al tavolo diplomatico statunitense per ribadire che gli Usa non hanno “un alleato più grande di Israele e che Israele non ha un alleato più grande degli Stati Uniti”, in considerazione del fatto che i due capi di Stato hanno tanti settori in cui possono lavorare assieme. Questa la situazione politica, ma dal punto di vista scritturale cosa pensa Dio della faccenda? E’ bene ricordare al lettore che la promessa di dimorare per sempre nell’attuale terra occupata da Israele e dagli arabi, con una sola Capitale indivisibile (Gerusalemme) e un unico Stato (Israele), venne rivolta solennemente ad Abramo e ad alla sua discendenza, ossia Isacco, a dimostrazione che il compromesso storico-politico di Netanyahu sulla “soluzione a due stati” contrasta con il piano dell’Eterno; oltremodo, da Sem (Genesi 11:10) discese la famiglia dei Semiti, cioè Terah padre di Abramo, che generò a sua volta i suoi due figli Ismaele ed Isacco, rispettivamente l’uno figlio della “schiava” (Agar) e l’altro figlio della “libera” (Sara) cioè della promessa.

Come si nota, l’attuale strategia del premier israeliano non è in linea col volere divino, sicchè, a mio modesto parere, questa mossa politica accelera l’evento futuro di quella (effimera) “pace” in medioriente a motivo di un accordo “forzato” che, probabilmente, terrà buoni ebrei e musulmani (e le nazioni) illudendo – entrambi – che finalmente la fine del conflitto è giunta! E’ chiaro che il “cessate il fuoco” troverà il pieno appoggio di Unione Europea e Lega Araba, ma quando un nemico astuto vuole dominarti, prima egli si accontenta della mano per poi pretendere tutto il braccio! Così facendo, il futuro dittatore (anticristo) avrà strada facile per poter, in seguito, stabilire il patto settennale con la nazione ebraica e quella palestinese, ingannando entrambi. Ma Dio non è venuto mai meno alle sue promesse, perciò io credo fermamente che la terra di Canaan, l’attuale Palestina, sarà un giorno possesso della discendenza di Isacco, padre degli ebrei di oggi, e non della discendenza di Ismaele, padre dei musulmani attuali la cui mano – cosa che accade sotto i nostri occhi – “sarebbe stata contro tutti, e la mano di tutti contro di lui”, e la cui abitazione “sarebbe stata posta di fronte ai suoi fratelli” (Genesi 16:12). E non è proprio così che si compie da tempo nella terra imbrattata dal sangue di Gesù?

Salvatore Di Fede – notiziecristiane.com

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