Dagli Stati Uniti d’America arriva un’ottima notizia sul fronte della difesa della vita in ogni sua fase, in particolare fino alla sua naturale conclusione. Stiamo parlando di quanto deciso dall’American Medical Association (AMA), ovvero la più grande associazione di medici e studenti di medicina degli Stati Uniti, che tra l’altro è anche editrice del Journal of the American Medical Association.
L’Ama ha infatti confermato la propria opposizione al suicidio assistito e all’eutanasia. I vertici e delegati dell’AMA hanno votato contro il tentativo di cambiare il codice etico per sostenere o diventare neutrali riguardo al suicidio assistito e hanno votato contro il tentativo di cambiare la terminologia da “suicidio assistito” a “Medical Aid in Dying (MAiD)”.
Il messaggio – e la vittoria – che arriva da questa decisione è che i professionisti medici, i giovani medici e gli studenti di medicina devono essere coinvolti nell’AMA e soprattutto nella cultura – e nell’etica professionale – di tutelare sempre la vita.
Nel dettaglio sono stati proposti 50 progetti di risoluzione, due dei quali riguardano il suicidio assistito e l’eutanasia.
- La risoluzione 4 proponeva di modificare la posizione dell’AMA da opposizione a sostegno (Link alla risoluzione).
- La risoluzione 5 prevedeva che l’AMA adottasse una posizione neutrale. (Link alla risoluzione).
La risoluzione 4 avrebbe anche rimosso una precedente ma importante dichiarazione dell’AMA sulla non pratica dell’eutanasia o sulla partecipazione al suicidio assistito. Entrambe le risoluzioni, come detto, proponevano anche di modificare la terminologia da “suicidio assistito dal medico” a “aiuto medico nel morire (MAiD)”. Grazie ai numerosi professionisti medici che hanno risposto all’allerta e hanno lavorato per sconfiggere le risoluzioni 4 e 5, questi pericoli sono stati scampati.
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