Caos immigrati, urge soluzione internazionale

img-_innerArtFb-_mexico_marchIl flusso di emigranti non riguarda solo Lampedusa. E’ ormai un fenomeno epocale, che coinvolge tutti i paesi affacciati sul Mediterraneo e il confine desertico fra Messico e Usa, le acque del Sudest asiatico e le savane del Sudafrica.

E’ un problema planetario. Siamo di fronte a un trasferimento spontaneo di popolazioni intere verso i paesi più prosperi, in fuga da guerre e dittature, ma più spesso in cerca di condizioni di vita migliori. Nel 1979, per risolvere il fenomeno di massa dei “boat people” che fuggivano dal Vietnam comunista, l’Onu indisse a Ginevra una conferenza internazionale. Venne gestita l’emergenza a livello internazionale, benché il fenomeno fosse, tutto sommato, localizzato e riguardasse centinaia di migliaia (e non milioni) di persone. Furono stabiliti punti di raccolta e rifugio per i profughi, poi distribuiti in tutti i paesi in grado di accoglierli, Italia inclusa. Nel 1979, la comunità internazionale si trovava di fronte a un fenomeno locale e dovuto a fatti contingenti: la conquista del Vietnam del Sud da parte del regime comunista del Nord. Oggi, invece, quel che deve essere affrontato, è un fenomeno ben più difficile: un flusso continuo di emigranti, le cui cause non sono solo guerre, ma la fuga da Stati falliti. Ogni paese meta di immigrazione è abbandonato a se stesso. E in Italia con Salvini, così come negli Usa con Trump, si fanno strada politici e proposte populiste quanto irrealistiche contro l’immigrazione. A cui si contrappone solo retorica buonista e un’accoglienza non organizzata, la buona fede di chi presta soccorso e la malafede di chi lucra anche sull’aiuto ai profughi. Proprio perché è un fenomeno planetario, a maggior ragione servirebbe una conferenza internazionale sull’immigrazione. Proprio per evitare derive populiste, a maggior ragione si deve trovare una soluzione condivisa, a cui partecipino anche i paesi di partenza. Il menefreghismo istituzionalizzato non è sostenibile a lungo.

L’EUROPA SI DIVIDE DI FRONTE ALL’ONDA UMANA DALL’AFRICA di Ruben Razzante

L’emergenza profughi dall’Africa continua ad essere sottovalutata e affrontata da un’Europa in ordine sparso. Angela Merkel e François Hollande non hanno preso atto del problema e continuano a chiedere a Grecia e Italia di gestire la registrazione dei profughi. I paesi mediterranei subiscono l’onda e si sentono abbandonati dal resto del continente.

GLI USA E IL MESSICO, IN BILICO FRA TRUMP E L’AMNISTIA di Stefano Magni

Il miliardario Donald Trump continua la sua corsa per le presidenziali, conquistando il cuore e la mente del 22% dell’elettorato conservatore americano. Il segreto del suo successo? Toni durissimi sull’immigrazione. Un fenomeno che riguarda 11 milioni di clandestini. Di fronte a un fenomeno epocale, l’America si divide e si chiede che fare. Forse la risposta va oltre i suoi confini.

di Ruben Razzante e Stefano Magni

da: Lanuovabq.it/

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