Essere un uomo… Cosa significa esattamente?
“Penso che molti politici mainstream abbiano paura di toccare davvero la mascolinità, nel caso in cui magari dicano la cosa sbagliata. E posso capirlo. È una cosa molto difficile da trattare, ma credo che ci sia bisogno di uno spazio per poter dire che la mascolinità è una cosa buona. Che la mascolinità può essere ammirevole. Altrimenti, siamo solo, in un certo senso, bloccati”. Joel
Siamo davvero figli di Dio, quando ci liberiamo dalla logica di azione-reazione
“Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?”.
Fare le cose solo per reazione, non ci rende diversi da tutti gli altri. Si può fare il bene semplicemente perché si riceve il bene, e si può fare il male solo come risposta al male ricevuto, ma è questo il cristianesimo?
Dire una buona parola: il nono comandamento
Anche se essere diffamati è qualcosa di doloroso, grazie alle parole di Gesù e alla consolazione che i nostri nomi sono scritti nel Libro della Vita (Ap. 13:8, Ap. 17:8-13), possiamo essere desiderosi di sostenere la verità e il buon nome degli altri, anche quando il nostro nome non lo è. Tuttavia, nei momenti in cui falliamo, possiamo fiduciosamente affidarci a Cristo, il nostro perfetto Salvatore, il quale “…non commise peccato e nella sua bocca non si è trovato inganno. Oltraggiato, non rendeva gli oltraggi; soffrendo, non minacciava, ma si rimetteva a colui che giudica giustamente” (1 Pt. 2:22-23).
Quando il Titanic stava affondando, c’erano tre navi nelle vicinanze.
La seconda nave era la Californian. Si trovava a quattordici miglia di distanza, circondata da un denso ghiaccio. Il capitano vide i disperati segnali di aiuto del Titanic ma ritenendo che le condizioni fossero sfavorevoli e che probabilmente la situazione non fosse così grave, scelse di andare a dormire, rimandando al mattino successivo un eventuale intervento.
Perché sei arrabbiato con Dio?
Questo è ciò che ascolto molto spesso dalla bocca delle persone stanche di continue delusioni della vita. Non è difficile comprendere che questa è una fortezza mentale che il nemico di Dio ha seminato nella mente delle persone, che influenzate anche dal modo di dire e, soprattutto, di pensare di questo mondo, hanno assorbito nel tempo un'immagine distorta di Dio.
I social hanno il potere di rendervi santi?
In questi tempi, sembra come se l'apparenza conti più di ogni altra cosa. Ostentare la propria vita cristiana sui social ed enfatizzare all'estremo livello le opere che si fanno, fa credere ad alcuni che è questa la strada da percorrere per sentirsi davvero felici e appagati: dimostrare agli altri intorno di esserci. I social network hanno amplificato all'ennesima potenza questo aspetto, tra selfie, video e foto che ritraggono credenti mentre eseguono opere per il Signore.
Onorare i genitori (disonorevoli): il quinto comandamento
Questo articolo è parte di una serie sui Dieci Comandamenti. La Parola di Dio ci rivela le leggi che egli richiede per vivere nel mondo, così come sono state da lui stabilite. Solo vivendo secondo questa legge possiamo prosperare e godere del proposito per cui siamo stati creati: glorificare Dio e godere di una relazione con lui. Questa serie esplora come i cristiani, la cui identità è in Cristo e la cui eredità è riposta nell’eternità, dovrebbero vivere concretamente i Dieci Comandamenti.
La qualità delle relazioni
Questa parola del Vangelo non serve a colpevolizzare qualcuno o a far sentire a disagio chi vive un fallimento relazionale o un dolore familiare, ma serve solo a ricordarci che abbiamo bisogno di cose stabili in un mondo che ci offre spesso solo cose precarie. Poi la storia singolare di ognuno ci porta a domandarci come farci santi anche in situazioni fuori da questo sogno iniziale.
LA CODA DELLA LUCERTOLA!
Una delle cose che fin dall’infanzia mi ha colpito, fino al punto di farne considerazioni spirituali, è ciò che avviene quando la lucertola, a scopo di difesa, perde volontariamente la coda, c’è una agitazione più forte di prima che la fa sembrare ben viva, solo che dopo un po' termina il suo dibattersi.
Forza per oggi, speranza per domani
Da quando i nostri due gemelli sono nati sei anni fa con una malattia chiamata miopatia nemalinica, soffro di ansia, mi sento impotente e molte volte ho la brutta sensazione di essere vicino a crollare. È iniziato tutto in modo lento e graduale quando le ecografie man mano rivelavano che c’era qualcosa che non andava con i nostri bambini, per poi diventare acuto e devastante mentre ascoltavo la voce piena di panico di mia moglie al telefono gridare: “Sta succedendo … Isaac sta morendo!”