Cellulare: la morte corre sul filo…

cell-phone-radiationTutti usiamo il cellulare, ma le recenti scoperte della dottoressa Devra Davis, autrice di “Disconnect–The Truth About Cellphone Radiation,” (disconnettiti – La verità sulle radiazioni dei cellulari” potrebbe cambiare la tua idea in materia.

 Recentemente è stata prodotta in America, da parte della dottoressa Dedra Davis, una importante ricerca per verificare effettivamente l’impatto delle radiazioni del cellulare sul corpo dell’essere umano. Le conclusioni sono spaventose, a dir poco. Partiamo dalla considerazione che la stessa autrice non credeva nella azione mortale delle radiazioni, confidando nel fatto che i progressi effettuati dal mondo scientificao avrebbero davvero minimizzato le problematiche legate all’emissione delle radiazioni. Nel 2009, su un campione di circa 150 uomini che portavano il cellulare a diretto contatto con il loro corpo, i ricercatori avevano concluso un impoverimento della densità mineralogica delle ossa di quei pazienti. Ma la ricerca non si era interessata del legame con l’età dei soggetti, limitandosi all’esposizione delle radiazioni in termini di tempo (15 ore al giorno per sei ore al giorno), (LEGGI QUA). Oggi la ricerca si è spinta in avanti decretando una particolarissima e significante caratteristica che deve essere sempre tenuta in mente da tutti, soprattutto dai genitori.

La conclusione alla quale si perviene è che, al di là del tempo di esposizione alle radiazioni, LO STESSO APPARECCHIO incide nel cervello delle persone in maniera significativamente diversa a seconda della età. NElla figura di sopra, leggiamo che un bambino di 5 anni ha la zona bianca interessata dalle radiazioni. La stessa zona diminuisce sensibilmente a 10 anni per divenire molto ristretta nell’età adulta.Questea considerazione, associata al fatto che le cellule nei bambini si riproducono molto più velocemente che negli adulti, e che il sistema immunitario nei piccoli è meno efficace che negli adulti, i risultati sembrano scontati. Arriva un divieto quasi assoluto per le madri in stato di gravidanza di usare il cellulare a ridosso del proprio pancione ovvero nel riporre l’apparecchio vicino la pancia che contiene il feto. Gli effetti possono essere davvero importanti in senso negativo, (JEWS NEWS). Le conclusioni dei ricercatori sono quelle di non tenere il cellulare a contatto diretto con il corpo anche quando è in attesa. La distanza minima di sicurezza completa attualmente dimostrata è di 6 pollici. Riflettiamo fratelli. Dio ha fatto ogni cosa giusta e, per quanto il nostro desiderio di tenerci in contatto con il mondo sono quasi indispensabili, pure causano un gravissimo danno al nostro corpo, tempio dello Spirito Santo.

Gabriele Paolini | notiziecristiane.com | Accademia Jeshua Europa

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