Cina, no a diffusione cristianesimo in università


ROMA – “China Aid”, un’organizzazione per la difesa dei diritti umani e in particolare dei cristiani, ha reso pubblico un documento di alto livello del Partito comunista cinese. Il testo oggetto di questa “fuga” è stato distribuito dal Comitato centrale del Partito alle autorità di governo nazionali e locali, chiedendo loro di agire contro la diffusione crescente del cristianesimo nei campus universitari. Il documento definisce l’evangelizzazione dei campus universitari cinesi “un’infiltrazione mirata”, da parte degli Stati Uniti, nel tentativo di indebolire la crescita della Cina. Suggerisce fra l’altro di licenziare o espellere i professori e gli studenti che si impegnano in attività cristiane illegali. L’interesse di questo scoop da parte di China Aid è quello di confermare quanto già si supponeva: e cioè che la spinta principale contro il cristianesimo, in particolare quello evangelico, ma non solo, viene direttamente dal più alto livello di governo; una scelta che non sembra destinata a mutare almeno nel futuro a medio e breve termine, con il previsto cambio ai vertici. Il testo porta la data del 15 maggio dello scorso anno, e si intitola “Suggerimenti per far un buon lavoro per resistere all’uso straniero della religione per infiltrare gli istituti di istruzione superiore e prevenire l’evangelizzazione dei campus”. È cifrato come “documento 18”, ed è stato redatto in uno sforzo congiunto dai ministeri dell’Istruzione, della Sicurezza pubblica, della Sicurezza dello Stato e degli Esteri, oltre che dall’Amministrazione degli Affari religiosi e dal Comitato unito del fronte del lavoro, l’organismo di Partito che sovrintende ai problemi religiosi. Come si conviene a un documento della più alta importanza, è stato distribuito dal Comitato Centrale del Partito comunista e dal Consiglio di Stato. Ne sono state stampate solo 8.330 copie, per essere distribuite agli uffici del Partito, del governo e dell’esercito, ma almeno a livello municipale o di reggimento. Quando parla di “religione” il riferimento principale è al cristianesimo, e cita gli Stati Uniti per affermare che guidano i tentativi di usare il cristianesimo per infiltrare gli istituti superiori di istruzione in Cina. Il documento non è mai stato reso di pubblico dominio; China Aid l’ha ottenuto da fonti di alto livello nel Partito. Eccone alcuni brani: «Con lo sviluppo rapido economico e sociale della Cina, e con la robusta crescita dell’insieme della forza nazionale […] forze straniere ostili hanno accentuato l’uso della religione per infiltrarsi in Cina e portare avanti il loro complotto politico per occidentalizzare e dividere la Cina», si legge. E più avanti: «Le forze straniere considerano gli istituti di istruzione superiore come i bersagli chiave per l’uso della religione, e in particolare del cristianesimo, per infiltrarsi». «L’obiettivo dell’uso straniero della religione per infiltrare gli istituti di istruzione superiore non è solo quella di espandere l’influenza religiosa, ma di alienarci i nostri giovani, la nostra generazione futura». E conclude: «Il reale pericolo e gli effetti a lungo termine non devono essere sottovalutati, ed è necessario prendere misure energiche per rispondere attivamente e con efficacia». Questa azione «è importante per destino del Paese e del popolo. Ha implicazioni notevoli, e di lunga portata».

di: Marco Tosatti
da: LaStampa.it

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