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Come un piccolo bambino

Lasciate che i bambini vengano da me; non glielo vietate. Marco 10:14

La bambina danzava con grazia al ritmo della musica di lode. Era l’unica nella navata della chiesa, ma questo non le impediva di muovere le braccia e le gambe al suono del canto. Sua madre, col sorriso sulle labbra, la osservava lasciandola fare.

Anche il mio cuore si riempì di gioia nel guardarla. Avrei voluto unirmi a lei, ma non lo feci. Ho perso molto tempo fa la spontanea e gioiosa meraviglia dell’infanzia. Eppure, per quanto siamo chiamati a crescere, maturare e abbandonare certi modi di fare infantili, non dovremmo perdere quella capacità di gioie e stupirci, soprattutto nel nostro rapporto con Dio.

Durante la Sua vita terrena, Gesù accolse fisicamente i bambini e spesso fece riferimento ai piccoli mentre insegnava (Matteo 11:25; 18:3; 21:16). In una occasione, rimproverò i Suoi discepoli perché cercavano di impedire ai genitori di portare a Lui i piccoli affinché li benedisse: “Lasciate che i bambini vengano da me; non glielo vietate, perché il regno di Dio è per chi assomiglia a loro” (Marco 10:14). Gesù faceva riferimento a quelle caratteristiche infantili che ci rendono capaci di ricevere Cristo—gioia e meraviglia, ma anche semplicità, capacità di dipendere da qualcuno, sapersi fidare, essere umili.

Lo stupore e la gioia tipici dell’infanzia (e altro ancora) aprono il nostro cuore e lo rendono più ricettivo a Cristo. Egli aspetta che corriamo tra le Sue braccia.

Abba (Papà), aiutaci ad essere più infantili nel nostro rapporto con Te. Desideriamo essere pieni di meraviglia per tutto ciò che Tu hai fatto.
La fede risplende luminosa in un cuore che somiglia a quello di un bambino.

Da Alyson Kieda | ilnostropanequotidiano.org

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