Cosa sta succedendo in Cecenia a chi è sospettato di essere gay?

Nessun essere umano ha il diritto di togliere la vita a un suo simile, per nessun motivo! Lasciamo che sia Dio a giudicare gli omosessuali, noi non ne abbiamo nessun diritto!

Non siamo certo a favore dell`omosessualità e del mondo LGBT, su queste pagine, molto spesso abbiamo gridato contro il peccato ma mai contro i peccatori, perché anche loro sono figli di Dio ed anche per loro c’è sicuramente speranza di salvezza! Ma corre l’obbligo di denunciare quello che avviene in Cecenia da qualche tempo perché è veramente disumano che ci sia una vera e propria caccia al gay, è questi non sono certo migliori dei terroristi islamici.

 In Cecenia stanno rapendo e uccidendo ragazzi gay. La scorsa settimana, sono state diffuse orribili notizie sull’arresto di oltre 100 uomini sospettati di essere omosessuali. I giornali hanno parlato di persone torturate e costrette a comunicare informazioni su altri omosessuali della regione. Almeno tre uomini sono stati uccisi. La risposta ufficiale delle autorità cecene è agghiacciante: “Gli omosessuali non esistono in Cecenia”.

Il regime Ceceno da la caccia agli omosessuali, e dopo averli trovati, li trascina in una prigione segreta dove lì vengono torturati. Dalla prigione segreta nella città di Argun arrivano i racconti dell’orrore dei testimoni oculari e dei sopravvissuti alle torture. Unghie strappate, scosse elettriche sui genitali, detenuti picchiati a morte. Lo scrive Novaja Gazeta, il quotidiano dell’opposizione per il quale scriveva Anna Politkovskaja.

Questo dramma ha preso ormai per certi versi i connotati di una protesta pubblica, dove si sente solo dire che non ci sono gay; mentre, ufficiosamente, qualcuno bisbiglia in nome “dell`onore”, sono uccisi anche dalle loro famiglie.

Il posto su cui sono stato portato sembra un deserto, si tratta di una specie di prigione chiusa e inaccessibile, nessuno conosce la sua esistenza ufficialmente“. Così inizia il racconto orripilante di un uomo omosessuale dalla Cecenia pubblicato al quotidiano russo Novaja Gazeta.

Un altro uomo sopravvissuto che è citato come “testimone numero due”, racconta, invece, di com’è stato portato in questa prigione segreta nella città di Argun, insieme con alcune decine di altri omosessuali. Alcuni sono rimasti molti giorni, altri settimane o mesi. Più volte al giorno gli uomini sono stati portati fuori dalla cella, picchiati e torturati. I torturatori vogliono ottenere da loro informazioni e i contatti di altri gay. Pertanto, tutti i loro telefoni sono rimasti accesi dopo l’arresto: “Ogni uomo che chiamava in quel momento o scriveva, era una nuova preda per loro“.

Sono praticate percosse e torture con scossa elettrica; il ” testimone numero due ” parla di torture con scosse elettriche, fino a che non perdevano i sensi. In altri giorni erano stati mandati attraverso un vicolo con alcuni decine di altri prigionieri ognuno aveva ricevuto percosse . “Sei seduto tutto il tempo in cella e si sente urlare di persone che sono torturate”, ha detto l’uomo. Il giornale russo ha anche pubblicato le immagini che mostrano le vittime di abusi.

“Una tale campagna omofoba contro le persone omosessuali non era mai stata praticata in Cecenia finora”, ha affermato l’attivista russa per i diritti umani Swetlana Gannuschkina che ha anche ricevuto segnalazioni di arresti di massa di gay nella repubblica Russa nel Caucaso del Nord da metà marzo.

Secondo le loro informazioni, più di un centinaio di uomini sono stati i deportati, molti di loro sono morti e quelli che si sono salvati hanno riferito di essere stati torturati. “La campagna di persecuzione ha portato anche i figli di genitori ricchi, ad essere arrestati con il pretesto di essere gay al fine di estorcere denaro hai loro genitori”, ha affermato Gannushkina.

Ufficialmente, non ci sono gay, tutti hanno paura di essere uccisi. Alcuni uomini del movimento semiclandestino russo LGBT Network hanno contribuito a lasciare la Cecenia. L’organizzazione ha, inoltre, rivolto un appello alla magistratura, ma non ha ricevuto alcuna risposta finora. La reazione da parte delle autorità cecene a queste denunce e violazioni dei diritti umani è stata cinica. “Questa pubblicazione è una bugia assoluta. Non si può arrestare qualcuno e sopprimerne i diritti, il che mi fa affermare che nella nostra Repubblica i gay non esistono”, questo è quello che ha affermato il portavoce del presidente ceceno Ramzan Kadyrov.

L’omosessualità è un argomento tabù in Cecenia. Questo complica enormemente il lavoro degli attivisti per i diritti umani che li riporta al periodo dell’illuminismo. “Abbiamo solo gocce d’informazioni”, ha detto Gannushkina. “La gente parla con molta attenzione e preoccupazione, nessuno vuole lamentarsi, le vittime non vogliono parlare con noi.” Questo rende quasi impossibile identificare la reale portata della persecuzione.

Molte vittime preferiscono restare in silenzio perché temono di essere in pericolo. Anche dalle loro stesse famiglie e dagli amici che in gran parte non li aiutano a denunciare quello che accade, ma questa è solo ulteriore umiliazione. Un uomo omosessuale è considerato in Cecenia come una vergogna per tutta la famiglia. Questo dramma porta sempre a situazioni irreparabili, in altre parole a “delitti d’onore”, in cui gli omosessuali sono uccisi dai loro stessi parenti.

Gli omosessuali sono un dramma peggio della guerra; e anche se ci fossero persone in Cecenia disposte a denunciare tali situazioni, le autorità di sicurezza non avrebbero nessun problema con loro, perché probabilmente visto il clima di terrore, anche i loro stessi parenti li manderebbero lì, dove nessuno torna“. Tanya Lokshina di Human Rights Watch ha raccontato il muro di omertà che impedisce agli attivisti e ai giornalisti di raggiungere la Cecenia e raccogliere anche solo testimonianze sulla situazione: “In questi giorni davvero poche persone in Cecenia si offrono di parlare con gli osservatori per i diritti civili o con i giornalisti, nemmeno in modo anonimo, perché la paura è enorme e la gente è minacciata affinché taccia”. L’omosessualità in Cecenia è “peggio della guerra“, ha affermato.

Pietro Proietto | Notiziecristiane.com

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