Da uomo fallito a Guerriero per il Signore….

La Testimonianza del pastore Gustavo Festa .

Io non sono nato in una famiglia cristiana e ho conosciuto il Signore appena finito il militare. Appena finito di fare il militare lavoravo saltuariamente in un garage (garage pubblico, perché in molte città del nord non esistono). Di solito venivano i miei amici e con le chitarre cantavamo le canzoni di quel tempo. A mezzanotte, come ogni sera, chiudevamo il garage, prendevamo la migliore macchina (sceglievamo la più bella) e andavamo per la città di Napoli girovagando e facendo le nostre avventure. Una sera rimasi da solo perché questi amici non vennero e non sapevo come passare il tempo. Mi dissi: “la notte è lunga e sono appena le otto di sera, come farò a stare da solo fino alla chiusura?” All’improvviso vedo scendere dalla discesa del garage un giovane che io sapevo che non fosse cattolico. Sapevo che era di un’altra fede, all’epoca gli evangelisti non erano frequenti e conosciuti. Ecco l’occasione per perdere un po’ di tempo.

Gli andai incontro e gli dissi: “senti ma cosa dicono questi evangelici?”. Lui si sedette e cominciò a parlarmi della buona novella. Da allora, tutte le sere scendeva e mi veniva a parlare della Bibbia; certamente venivano dei momenti che non ero pronto ad ascoltarlo, infatti tante volte veniva quando ero impegnato con i miei amici con le nostre chitarre a cantare e a suonare. Quando lo vedevano i miei amici mi dicevano: “ma perché non lo mandi via?” Ma io non volevo perché parlava di Gesù, lo stesso Gesù di cui la mia famiglia mi aveva fatto conoscere secondo gli insegnamenti tradizionali cattolici e quindi non mi sentivo di mandarlo via. Qualcuno di loro cominciò a stufarsi tanto che un giorno dissi a uno di questi miei amici: “senti se non ti conviene puoi pure andare via”. A quel punto i miei amici mi risposero “ma tu veramente ti stai attaccando a queste cose?” “No!” risposi, “ma a me piacciono queste cose e non mi sento di mandarlo via”. Per diverse sere ho anche pregato con questo giovane e i suoi amici. E quando io pregavo avevo una reazione veramente strana. Io mi inginocchiavo a terra e loro sentivano una gioia, qualcuno parlava in altre lingue e poi uno pregava ad alta voce e io avevo questa reazione strana. Incominciavo a ridere fino a sentire dolore nei fianchi e le mandibole, tanto che a volte mi mortificavo e gli dicevo: io non vorrei ridere in questa maniera, e uno di questi mi disse: “ti viene da ridere? E ridi qual è il problema? Sii spontaneo!” Finché un giorno, leggendo la Parola di Dio, mi aprirono il Salmo 115 che ormai l’ho imparato a memoria. Che dice così:

“Non a noi, o SIGNORE, non a noi, ma al Tuo nome da’ gloria, per la Tua bontà e per la Tua fedeltà! Perché le nazioni dovrebbero dire: «Dov’è il loro Dio?» Il nostro Dio è nei cieli; Egli fa tutto ciò che gli piace. I loro idoli sono argento e oro, opera delle mani dell’uomo. Hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono, hanno orecchi e non odono, hanno naso e non odorano, hanno mani e non toccano, hanno piedi e non camminano, la loro gola non emette alcun suono. COME LORO SONO QUELLI CHE LI FANNO, TUTTI QUELLI CHE IN ESSI CONFIDANO ‭‭(Salmi‬ ‭115:1-8‬ ).

Senza che nessuno mi dicesse niente io capii che era peccato adorare le immagine fatte dall’uomo. E poiché io avevo una 500, facendo quel lavoro, avevo tutto il tempo di prepararla. Nella macchina avevo delle immagini e facevo anche delle preghierine rivolgendomi a loro. Quando lessi questo Salmo capii che qualcosa non stesse funzionando. La prima cosa che dissi a queste persone fu: “ma la vostra Bibbia è come la nostra Cattolica?” E questo mise un segnalibro dentro e mi diede la Bibbia dicendo “vatti ad informare da chi vuoi tu”. Voglio aprire e chiudere una parentesi. Io lavoro in ufficio e parlo con i miei tanti colleghi e tanti amici, e quando parlo con loro, avendo un minimo di conoscenza biblica noi citiamo spesso i versetti biblici, loro si fermano e dicono: “ma tu parli con me perché io non ho questa conoscenza biblica, ma farò una cosa, ti porterò il mio padre spirituale. Un altro dice la mia monaca, un altro il mio prete e in pratica dopo 30 anni di servizio quasi sto aspettando 50 monache, 70 preti e 800 francescani e non arriva nessuno, perché? Perché evidentemente a loro non interessa l’argomento, mentre io, avendo vissuto nei canoni della chiesa cattolica, voglio andare a verificare e, se sono qui e sono passati tantissimi anni è grazie soprattutto a Dio, ma anche grazie a un prete, perché un giorno mi sono recato in una chiesa cattolica, invitato e accompagnato da un mio amico il quale facendo i primi scalini disse “padre, questo mio amico è diventato pazzo, perché lui e gli evangelici…” . E io dissi: “non sono diventato pazzo, voglio capire la verità. Ma prima che noi affrontiamo il discorso, voglio sapere una cosa: ma questa Bibbia è come la nostra cattolica? E con mia grande sorpresa, perché io mi aspettavo mi dicesse no, lui aprì la Bibbia e lesse: Sacra Bibbia. Ricordo che era una versione Diodati e il prete mi disse: “Si, questa è come la nostra, quando c’è scritto Sacra Bibbia sono tutte uguali non possono essere manomesse”. Io arrabbiato continuai dicendo: “ma come è possibile? Se questa è come la nostra, qui c’è scritto che Dio non vuole che si adorino le immagini, non vuole assolutamente e c’è pure una maledizione sia per quelli che li fabbricano sia per quelli che confidano in loro”. A mia sorpresa e delusione il prete chiuse la Bibbia e disse: “figliolo, hanno ragione gli evangelici” – “ma come hanno ragione gli evangelici? “- “devi sapere che il popolo è ignorante, il popolo per forza vuole una madonnina, una croce qualcosa da portare sulle spalle” – e poi concluse dicendo: “Noi” – quindi compreso lui – “noi siamo cattolici per tradizione e non per vocazione”. Credetemi, in quella chiesa cadde in me una grande tristezza, una grande delusione, una gran confusione. Uscii da quella chiesa, deluso e molto confuso, perché ho vissuto con quei sentimenti di cristianesimo da bambino.

Mi ricordo che mio padre mi dava 50 lire per prendere l’autobus dal Vomero per arrivare a Capodichino, dove abitavamo, e io invece mi facevo tutto Salvator Rosa e via Foria a piedi perché dovevo dare questa 50 lire a qualcuno che aveva bisogno. Tante volte sono andato in chiesa e mettevo quei soldi in quelle cassette per far accendere quei famosi lumini o lampade che erano poste davanti a quelle statue. Da quella sera, dopo quell’incontro, caddi in una profonda delusione e crisi spirituale. Non sapevo neppure io chi fossi. Quando arrivai al lavoro sopraggiunsero di nuovo questi quattro giovani che volevano parlarmi di Gesù. Ad un certo punto gli dissi: “uno, due, tre e quattro come siete venuti così ve ne andate”. “Perché?” – chiesero loro – gli dissi che io non volevo sapere più nulla della loro fede e che mi sarei fatto una religione a modo mio; uno dei quattro mi disse: “hai chiesto al prete?” – si gli risposi – “e che ti ha detto?” – “non ne voglio parlare, io voglio solo chiudere questo argomento con questa vostra fede. Voglio fare qualcosa a modo mio, non voglio più essere coinvolto in questi discorsi”. Uno di questi mi guardò e cominciò a ridere. Gli chiesi perché stesse ridendo e mi rispose: “rido perché anche tu ridevi. Tu hai chiesto a noi, hai chiesto al prete ma non hai chiesto a chi può darti le tue risposte”. – “MA A CHI DEVO CHIEDERE?” gli dissi, ero molto arrabbiato. – “A Lui, a Gesù” mi disse. – “A Gesù?” chiesi io. – “certo, a Gesù lo devi chiedere. Quando noi abbiamo pregato giù tu in pratica non cercavi il Signore. E sai cosa dice il Signore?

“Voi mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il vostro cuore” (Geremia‬ ‭29:13‬ ).

Ma tu non l’hai fatto! Tu stai nella condizione giusta per cercare Dio con tutto il cuore. Fai una cosa, adesso scendiamo giù, tu pregherai il Signore e noi non verremo più dopo questa sera”. – “Mi date la vostra garanzia che non verrete più?” “si, non verremo più”. – Allora decisi di scendere giù per fare quest’ultima prova. Mi dissero – “possiamo chiamare un fratello più anziano?” – “sì, sì, chiamate chi volete, tanto domani voi non verrete più. Io non vi vorrò e non vi accetterò più.” – “va bene chiamiamo questo fratello” mi dissero. Intanto si erano fatte le undici e mezza di sera. Chiamarono questo fratello e gli dissero: “Fratello stiamo parlando ad un giovane e vogliamo che vieni anche tu”. Dall’altra parte del telefono era un vigile urbano in età avanzata che aveva finito di lavorare accompagnando una guardia medica in giro per la città. Lui disse “sto appena rientrando dal lavoro, mi stavo spogliando ma adesso mi rivesto e in dieci minuti sto da voi”. Passarono giusto dieci minuti quando lo vidi fuori al cancello del garage. E dissi “ma quest’uomo abita qui nei dintorni?” (noi eravamo a Capodichino) e uno di loro disse “no, no lui viene da Giuliano in Campania”. E io meravigliato pensai: “questo alle undici e mezza di sera si mette nella macchina per parlarmi di Gesù? Ma queste persone che cos’hanno? E il diavolo subito mi mise pensieri strani in testa dicendomi questi sono pagati.

Così aprì la Bibbia e incominciò a leggere un brano in Matteo dove dice: “Non chiamate nessuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cieli” (Matteo‬ ‭23:9‬ ).

Poi disse: “preghiamo”. Io non aspettavo che questo. Mi buttai inginocchiato sulla mia sedia e mentre pregavamo io mi estraniai proprio da loro ed ero intento a fare quella preghiera. E dicevo: Signore, se Tu sei in queste persone che dicono di conoscere la verità, Ti prego, fai sentire qualcosa anche a me. Ebbene, amico e amica, fratello e sorella che leggi, forse non ti è mai successo ma, quel giorno, quella stanza sembrava che partisse come un missile verso il cielo. Ho sentito questa grande sensazione come se fossi in un luogo così puro, candido, e l’unica cosa che avvertivo erano i miei peccati, la mia sporcizia e io non riuscivo a dire che: “Signore perdonami e piangevo…” “Signore perdona i miei peccati, perdonami, perdonami”. Poi all’improvviso una voce: “Aprite i vostri cuori, sono in mezzo a voi, tentatemi la mano e IO vi salverò”. Mi alzai dalla preghiera e cominciai ad abbracciare queste persone una alla volta e dicevo” il Signore è venuto nella mia vita, il Signore mi ha toccato. Ho visto, ho sentito la presenza di Dio. “Per cinque giorni la mia vita era trasformata, andavo a casa di mia mamma e la prima cosa che facevo era dirigermi in bagno, mi inginocchiavo e appoggiavo i gomiti alla vasca. Pregavo, pregavo per la mia famiglia, pregavo per mio padre che era ormai anziano, e mia madre diceva che io non potevo parlare con lui, perché lui piangeva e quando piangeva mia mamma si arrabbiava. Allora dicevo a mia madre: “meglio se mio padre piange, così si pente dei suoi peccati, Dio lo sente e lo salva”. Passarono mesi e quei fratelli veramente mantennero la promessa e non vennero più.

Io spesso dico ai fratelli delle nostre comunità di non abbandonare la comune adunanza perché Gesù disse: “Sta scritto: “Non di pane soltanto vivrà l’uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio” (Matteo 4:4).

Quegli uomini non vennero più ed io non avevo una Bibbia, non avevo con chi stabilire una comunione. Quindi questo che era nato in me ogni giorno man mano cominciava a scemare. Tanto tempo dopo incontrai uno di loro e mi disse: “Tu quel giorno hai fatto un’esperienza meravigliosa con Gesù, devi venire in chiesa”. Io rimandavo sempre, finché uno di loro mi disse: “Ma tu hai una parola seria da uomo? allora vieni in chiesa”. Dissi “se mi venite a prendere a casa ci vengo”. Una sera mi vennero a prendere e ricordo che per la prima volta misi il piede in una chiesa sul corso di Secondigliano. Il pastore era Pasquale Di Martino e io appena entrai, scappai fuori e dissi “questi sono tutti pazzi”. C’erano più di 300 persone che alzavano le mani e glorificavano il nome dell’Eterno. Io scappai e non entrai più in una chiesa. Il tempo passava e accadde una cosa brutta: a causa mia, mio fratello con uno spinello si sentì male e, da quel giorno, cademmo in un vortice di ansia e depressione. Io so cosa significa avere crisi di panico e la paura della morte, e i medici vogliono darti il loro rimedio con sedativi come Valium, Tavor, Exsodan e tanti altri simili.

Ormai avevo perso il lavoro, ero fallito come uomo, ero fallito come padre, fallito come marito e alloggiavamo a casa di mio fratello che mi diede una stanza, ma tante volte avevamo una grande tristezza. Ero depresso, alle cinque di sera l’angoscia e la paura scendevano nel mio cuore tanto che passarono cinque anni con questa tortura. Un giorno, però, mentre ero a casa di mia madre, mio fratello venne sotto al palazzo e disse: “Chiama Gustavo e chiedigli se vuole venire con me ad una tenda evangelica”. Io la domenica andavo sempre con mia moglie a pranzare a casa di mia madre e dopo pranzo mi mettevo su quel letto senza nemmeno avere la forza di alzare un braccio. Mia moglie disse “c’è tuo fratello giù, dice che c’è una tenda evangelica, vogliamo andare? può darsi che ti sentì meglio”. – “Io non ho neanche la forza di alzare un braccio!”. – “Ma tu una volta non mi avevi detto che avevi fatto un’esperienza con Gesù?” Queste parole incoraggiarono la mia vita, subito mi venne quel desiderio che quel giorno avevo realizzato non una religione, ma Dio nella mia vita. Così le dissi: “Sì, andiamo sotto quella tenda perché io sto morendo e voglio dare la mia vita al Signore, così morirò e sarò salvato”.

Entrammo in macchina e dopo diversi Km sbucammo in un grande piazzale dove c’era una tenda grandissima. Era la tenda di “Cristo è la Risposta”, dove c’era il pastore Clark Slone e Paul Schafer, c’era Vittorio Fiorese che traduceva e in quella sera realizzai un altro mondo. Mentre ero lì che andavo avanti e indietro iniziò a piovere. Qualcuno si tolse la maglia e me la mise sulle spalle, poi mi trovai in mano con un piatto di minestra. Dissi: “ma cosa è successo qui? mi sento quasi come se stessi in paradiso”. Entrammo nella tenda dove c’era il culto e il predicatore Clark che cominciò a predicare e Vittorio traduceva: “Tu sei un depresso, tu sei malato, tu sei disoccupato, ti senti fallito come padre, come uomo e come marito, ma stasera Gesù Cristo dice “Vieni a me e io ti darò riposo’”. Ricordo che pensai: “come fa quest’uomo a sapere tutto quello che c’è nella mia vita?”.
Di una cosa ero certo, quella era la voce di Dio che si usava del fratello per parlare al mio cuore. Lasciai quel posto, mi alzai e mi andai a inginocchiare davanti, e dissi: “Signore! La mia vita non vale niente, prenditi la mia vita ma non vale niente, vale 30 lire!”. All’improvviso sentii una voce nelle orecchie che diceva: “Hai fatto tu, e che cosa hai fatto?” – “Signore ho fatto solo guai, non ho una casa, ho dei figli ma non so come sfamarli, non ho un lavoro e non ho niente più. Signore la mia vita non vale niente”. – “Vuoi darla a me? vuoi lasciarla a me e faccio IO?” – “Signore, se proprio vuoi prendila tu, mi arrendo nelle tue mani”. E subito da quel momento, mentre tornavo a casa… (lo dico ancora per chi ha questa dipendenza dal fumo) dissi: “Signore, la Parola stasera diceva: fai un passo verso di me e io ne farò dieci, cento, mille verso di te”. Chiesi: “Signore quale sarà il passo?” Visto che fumavo e tante volte avevo cercato di smettere, ma senza risultati, dissi: “Signore questo è il mio passo. Io da stasera fino a domani sera mi impegnerò a non fumare, ma poi Gesù devi pensarci Tu, perché Lo sai che io non ho le forze di resistere”.

Quella sera andai presto a letto e il giorno dopo mi svegliai e tutti volevano darmi da fumare; tutti quelli che quando mi vedevano nascondevano le sigarette quel giorno tutti mi volevano offrire delle sigarette, e io gli rispondevo: non fumo oggi… poi andai a letto e la mattina seguente non avevo più la voglia e il desiderio di fumare. Dio non soltanto mi ha liberato dal fumo, ma mi ha liberato dal peccato e dalla morte seconda. Oggi posso innalzare il nome Dio sulle tante benedizioni che mi ha dato. Oggi ho una casa, ho un lavoro, ho una famiglia e soprattutto la benedizione di Dio su di me e sulla mia famiglia.
Quello che voglio dirti, caro lettore, è che se hai perso la speranza, Dio per te è La Speranza.
Testimonianza trascritta dall’audio allo scritto da
Ferrentino Francesco La Manna
https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it.

P.S. A Gustavo Festa.
Ho conosciuto Gustavo Festa perché oltre ad essere un predicatore è un ottimo cantante. Un giorno in mezzo a tanti dischi che erano caricati sul mio computer da mio figlio, sentii una canzone: “Guerriero”. Dissi a mio figlio con grande meraviglia:” Hai visto che bella voce? Chi ti ha dato questo disco?”. Mio figlio e la madre compravano CD evangelici dove si trovavano. Comunque la domenica eravamo ad un matrimonio e feci ascoltare al mio pastore un po’ delle canzoni di Gustavo. Il pastore chiuse lo stereo mio in macchina e mi disse: “chiamalo e fallo venire su”. Chiamai Gustavo e poi lo incontrai prima a Caserta in una evangelizzazione all’aperto. Era il 2006, loro salirono dopo a Reggio Emilia, lui, la moglie e la sorella Grandene Assunta. Il caro fratello Paolo Mandato con la moglie D’Alessandro Daniela deceduta prematuramente ma VIVE IN CRISTO GESÙ Nostro Signore! Amen!
Salirono su sia in estate che a settembre. Anche se non ci vediamo spesso ho un rapporto eccezionale con Gustavo Festa. Oltre ad essere un fratello in Cristo è anche un amico. Penso che in ogni casa cristiana ci dovrebbe essere un CD come “Guerriero”. Una volta portai un amico al centro Kades ad Aquiterme. Era drogato, prendeva psicofarmaci, beveva, fumava di tutto che non vi dico. Era una larva umana. In macchina era irrequieto ma quando ascoltava il CD di Gustavo era un sedativo da parte dello Spirito Santo per lui. Si calmava, perché tutti i cantici sono stati scritti sotto la guida dello Spirito Santo. Quando arrivammo mi disse piangendo: “Francesco mi lasci il CD di Gustavo?” e glielo diedi. Mi dissero i fratelli del Kades quando telefonavano per sapere come stava, mi dissero che quando si sentiva agitato andava in camera ed ascoltava “Guerriero” e si calmava. Il Signore fece in Giovanni una grande opera e continua ancor oggi a farlo. Ma con Gustavo non è finita qui. Aspetto con calma un’altra grandissima testimonianza sua di come il Signore gli fece prendere il posto di lavoro.
Dio ci benedica! Amen!
‌Corin Francesco La Manna

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