DAMMI IL MONTE

Che bello oggi posso parlare di Caleb, un uomo che è stato sempre di grande ispirazione per la mia vita. Un vecchietto che servì Dio con vigore e visione fino alla fine.

Quando Giosuè spartiva il territorio, Caleb gli si avvicinò dicendogli: «Tu sai quel che il Signore disse a Mosè, uomo di Dio, riguardo a me e a te a Cades-Barnea. Io avevo quarant’anni quando Mosè, servo del Signore , mi mandò da Cades-Barnea a esplorare il paese e io gli feci la mia relazione con sincerità di cuore. I miei fratelli, che erano saliti con me, scoraggiarono il popolo, ma io seguii pienamente il Signore , il mio Dio. In quel giorno Mosè fece questo giuramento: “La terra che il tuo piede ha calcata sarà eredità tua e dei tuoi figli per sempre, perché hai pienamente seguito il Signore , il mio Dio”. E ora ecco, il Signore mi ha conservato in vita, come aveva detto, durante i quarantacinque anni ormai trascorsi da quando il Signore disse quella parola a Mosè, mentre Israele camminava nel deserto; e ora ecco che ho ottantacinque anni; oggi sono ancora robusto com’ero il giorno in cui Mosè mi mandò; le mie forze sono le stesse di allora, tanto per combattere quanto per andare e venire. Dammi dunque questo monte del quale il Signore parlò quel giorno, poiché tu udisti allora che vi stanno degli Anachiti e che vi sono delle città grandi e fortificate. Forse il Signore sarà con me, e io li scaccerò, come disse il Signore ». Allora Giosuè lo benedisse, e diede Ebron come eredità a Caleb, figlio di Gefunne. (Giosuè 14:6-13)

Caleb aveva servito il Signore con rettitudine nel suo passato, avrebbe potuto vivere la sua vecchiaia con gli onori per ciò che aveva fatto.

Eppure non si fermò, ebbe la forza e la visione di chiedere la montagna secondo la parola del Signore. La montagna è un luogo difficile da conquistare, ma Caleb sapeva che nulla è impossibile per Dio.

Oggi vi sono territori che devono essere conquistati per il vangelo, credo che sia arrivato il momento di prendere possesso di città, famiglie e persone che sono prigionieri di satana.

La tentazione di entrare nelle fatiche di altri è molto forte, ma Dio sta cercando uomini e donne che vogliono predicare il Vangelo la dove non è mai stato predicato.

Meravigliosa era la visione dell’apostolo Paolo quando scrisse: avendo l’ambizione di predicare il vangelo là dove non era ancora stato portato il nome di Cristo, per non costruire sul fondamento altrui, ma com’è scritto: «Coloro ai quali nulla era stato annunciato di lui, lo vedranno; e coloro che non ne avevano udito parlare, comprenderanno» . (Romani 15:20-21)

Questo è il tempo di riscoprire la visione di Dio, di ricevere la forza di Caleb, di abbracciare il suo coraggio e il suo desiderio di vedere la conquista mentre dice: dammi dunque questo monte!

Dio non ci chiama a cose facili, in verità sono impossibili per noi, ma vogliamo ricevere coraggio per proseguire nella chiamata che ci è stata rivolta.

Se sei stanco e vorresti gettare la spugna, se vorresti fermare il tuo impegno per Dio, ricorda che vi è un mondo perduto che sta aspettando che i figli di Dio possano annunciare il vangelo nella potenza dello Spirito Santo.

Non fermarti, chiedi a Dio di rinnovare la tua forza spirituale e fisica per poter essere uno strumento di conquista nelle Sue mani. Le città fortificate non ti fermeranno perché Dio riverserá la Sua potenza sulla tua vita e ti renderà come Caleb.

Questo è il tempo di essere rinnovati da Dio per poter alzarsi in piedi gridando al nostro Jeshua: dammi il monte!

A Dio sia la gloria

Davide Ravasio

 

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