Disposti ad ascoltare la Sua voce sempre e comunque

Dal momento in cui ci svegliamo sino a quando andiamo a dormire ognuno di noi si trova a dover affrontare una serie di scelte più o meno complesse, molte delle quali determineranno non solo l’andamento del corso della giornata, ma anche quello dei giorni avvenire.

Non spaventiamoci, ma ricordiamo a noi stessi il prezioso insegnamento dell’Apostolo Paolo registrato in Romani cap. 8 ver. 28 secondo cui “tutte le cose cooperano al bene di coloro che amano Dio”.

Il Signore Gesù ama a tal punto ognuno di noi da permettere che TUTTO ovvero QUALUNQUE COSA si adoperi per agevolare la vita dei suoi amati figli per i quali ha pagato un prezzo decisamente molto caro.

Il credente deve mantenersi in un attitudine di ascolto nei confronti della Parola di Dio per ricevere rivelazione nel momento opportuno, ma sempre tenendo in considerazione che l’Eterno può utilizzare qualunque strumento ritenga idoneo per sostenere i suoi amati figli, anche qualcuno di decisamente inaspettato come accadde a Mosè.

Reuel o Jethro (sacerdote madianita e per questo dedito al culto di Baalpeor e Asherah) ispirato da Dio, consiglia al patriarca come districarsi nel giudicare le dispute e contese del popolo affinché le sue energie fisiche e mentali non si esaurissero, pregiudicando così il suo ruolo di guida del popolo d’Israele.

L’Eterno degli Eserciti dunque si è usato di un idolatra per offrire un consiglio indispensabile a Mosè definito nell’Antico Testamento come “colui con cui Dio parlava faccia a faccia come ad un amico”.

Il Signore rivelò in modo diretto al Suo amato servitore tutta la Legge insieme ai Suoi decreti e statuti affinché la impartisse al popolo, ma non diede alcun consiglio o indicazione su come Mosè avrebbe dovuto applicarla a tutti i singoli casi che gli venivano portati d’innanzi.

Jethro, persona estranea al popolo di Dio è con una fede orientata in modo diametralmente opposta a quella del grande patriarca, divenne uno strumento nelle mani dell’Eterno per recapitare a Mosè un consiglio che gli avrebbe permesso di amministrare in modo sereno la giustizia.

Volendo mutuare le parole dell’Apostolo Paolo potremmo dire che il Signore ha scelto un sacerdote madianita ovvero una persona ignobile e spregevole per svergognare le cose savie del mondo poiché nessun altro del “popolo eletto” aveva avuto una simile intuizione in merito.

“Ascolta ora la mia voce; io ti darò un consiglio e Dio sia con te” con queste parole piene di rispetto Jethro divenne uno strumento imperfetto nelle mani di un Dio onnipotente che si adoperò di lui per salvaguardare il Suo amato servitore Mosè da un baratro senza fine.

Sicuramente il sacerdote madianita provò un atto esteriore di sottomissione nei confronti dell’Eterno (a cui religiosamente offrì un olocausto e sacrifici), ma come registrato alla fine del cap. 18 di Esodo, dopo aver consegnato il prezioso messaggio si congedò dal genero e se ne tornò al suo paese così come era venuto, continuando ad essere quello che era ovvero un non convertito.

La grandezza di Mosè fù la capacità di ascoltare Dio anche attraverso di un uomo il cui credo era rivolto a divinità sanguinarie senza esprimere alcun giudizio al riguardo.

Il patriarca pose la sua attenzione al messaggio e non al messaggero, per questo riuscì a distinguere chiaramente nelle parole del suocero la voce di Dio che gli stava parlando, fornendogli la via d’uscita dal vicolo cieco in cui era finito suo malgrado.

Mosè ebbe l’umiltà di non esprimere alcuna opinione in merito alla persona di suo suocero (che di Dio probabilmente aveva sentito parlare soltanto in quel giorno), ma si mantenne aperto a ricevere comunque indicazioni da parte del Signore.

Il sommo patriarca aveva imparato ad ascoltare la voce dell’Eterno consapevole che essa sarebbe giunta comunque a lui anche attraverso una persona inaspettata come un sacerdote di Madian.

Manteniamoci aperti nei confronti di Dio e della Sua capacità di fare “smisuratamente al di là di quanto immaginiamo e pensiamo” vivendo sempre orientati alla consapevolezza che “le Sue vie non sono le nostre vie, né i Suoi pensieri sono i nostri pensieri”.

Dio è veramente buono e generoso e ci guiderà sempre per il sentiero più adatto alle nostre capacità purché noi ci sforziamo di essere disposti ad ascoltare la Sua voce sempre e comunque.

Dio vi benedica immensamente.

Roberto Curi | Notiziecristiane.com

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